Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose.
La messa in sicurezza del territorio e la sua difesa sono la priorità assoluta.
Bastano poche piogge per provocare una tragedia. Il nostro Paese paga un altissimo prezzo per aver devastato il territorio con enormi e incontrollate colate di cemento e con l’abbandono delle montagne e dei territori rurali. Ancora disastri, lutti e tanta paura.
L’obiezione dell’eccezionalità degli eventi rischia di essere rapidamente superata a seguito degli sconvolgimenti climatici che le attività umane stanno provocando e delle stesse evoluzioni del pianeta.
Il nuovo rapporto dell’Onu sui disastri del clima ci dice, infatti, che i fenomeni che chiamiamo “estremi” si stanno sempre più ripetendo con frequenza devastante e che stanno diventando la norma.
Gli eventi estremi in Italia hanno subito un aumento esponenziale, passando da uno circa ogni 15 anni prima del ’90 agli attuali 4-5 all’anno. Le vittime delle frane e delle alluvioni negli ultimi 50 anni nel nostro Paese sono state quasi 4.500.
I danni materiali ammontano a 52 miliardi di euro tra il 1960 e il 2010 (rapporto Legambiente). L’urgenza è quella di tornare ad investire nella manutenzione del territorio e nel suo corretto governo.
Ogni anno tragedie per il maltempo colpiscono in varie parti del Paese, non c’è parte del territorio italiano che non abbia conosciuto nel tempo gli effetti della cattiva gestione del suolo. Ma quel che è più grave, è che da nessuna parte appaiono positivi segnali di cambiamento.
Appena la furia degli elementi è passata ripartono i tamburi dell’edificazione, del mattone, di una mal’intesa idea di sviluppo. E allora, nuovi piani, nuove distese di strade intasate e di capannoni vuoti. Impermeabilizzando centinaia e centinaia di ettari di suolo.
Eppure non possiamo più aspettare. È necessaria una forte assunzione di responsabilità e una chiara volontà politica per cambiare indirizzo. La pianificazione del territorio è in molti casi da ripensare e modificare in nome dell’equilibrio idrogeologico, della sicurezza e della sostenibilità e dell’unica urgente e necessaria grande opera pubblica: la messa in sicurezza del territorio. Se vogliamo vederla da un altro punto di vista, con fortissime ricadute positive su occupazione e benessere.
È urgente anche un’inversione di tendenza rispetto all’approccio classico di sistemazione idraulica dei corsi d’acqua e all’urbanizzazione selvaggia. Negli ultimi anni sta prendendo piede un diverso modo di governare i bacini idrografici che si basa meno sulle infrastrutture rigide e più sul rispetto e l’attenzione alla dinamica e all’habitat fluviale. E’ un inizio positivo.
Vediamo di non farlo passare con la prima piena.
Giacomo Sanavio
Assessore Pianificazione territoriale
Provincia di Pisa