Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
TOSCANA – La Regione Toscana ha deciso di sostenete l'imprenditoria femminile ricorrendo a vari strumenti, tra cui la riduzione dell'Irap e l'utilizzo della leva fiscale. Lo scopo è quello di favorire la crescita di nuove imprese.
Lo ha annunciato l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini intervenuto al convegno interregionale promosso da Cna Toscana proprio su questo argomento.
"Nella proposta di legge sulla competitività che stiamo per portare in giunta – ha detto l’assessore – c’è anche la previsione della possibilità di utilizzo della leva fiscale per sostenere le nuove imprese virtuose. Una possibilità che potrebbe essere estesa anche alle aziende, di nuova costituzione e create da donne".
Di recente la Regione Toscana ha anche varato una nuova legge per sostenere le aziende formate da giovani e da donne. Il bando uscirà nelle prossime settimane. In pratica è stata modificata la vecchia normativa sull'imprenditoria giovanile, estendendo i suo benefici sia alle donne, per le quali non esiste alcun limite di età, sia ai lavoratori in cassa integrazione o in mobilità. Gli incentivi previsti sono diversi, come l'abbattimento degli interessi sui finanziamenti, prestazioni di garanzie, ingresso nel capitale a rischio per le imprese innovative.
Questa legge colma il vuoto che era stato lasciato dalla fine dei fondi nazionali con l’esaurimento della legge 215. Tuttavia si tratta solo dell'ultimo intervento in ordine di tempo, che va ad aggiungersi a quelli varati dalla Regione nei mesi, o negli anni precedenti, tutti rivolti al rilancio dell'economia e allo sviluppo delle imprese in rosa.
Fra le iniziative sono da ricordare: il patto per l’occupazione femminile siglato nel 2008 (promuove una sinergia fra risorse pubbliche e private); gli accordi con il sistema bancario per facilitare l’accesso al credito; lo strumento del microcredito; i fondi per l’occupazione delle donne over 35; gli strumenti di conciliazione come i voucher; la carta formativa per riqualificare che ha perduto il lavoro.
Bernardo Magli