Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Il Consiglio comunale aperto di martedì 8 novembre, che si è tenuto nella sala consiliare di Vecchiano sulla gestione dei rifiuti in ambito territoriale, ha trattato un argomento che tocca da vicino la vita dei cittadini.
L’ordine del giorno, infatti, riguardava la costituzione di una società mista per l’affidamento del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani nell’ambito territoriale ottimale “Toscana Costa”, che segnerà la fine delle società partecipate che gestiscono attualmente i trifiuti e entro la fine dell’anno nascerà la “Newco”, società mista che gestirà il settore integrato dei rifiuti per i prossimi vent’anni.
Sono intervenuti due esperti dell’Ambito Territoriale Ottimale (ATO): il dottor Franco Borchi, direttore dell’ATO Toscana Costa e l’avvocato Germano Scarafiocca, consulente legale della stessa ATO Costa.
Borchi ha detto che le province non hanno aggiornato il piano dei rifiuti e che si stia andando verso la gara che riguarda un servizio locale importante senza una pianificazione. Dopo aver precisato di non essere “filo-inceneritori”, ha aggiunto, che per quanto riguarda lo smaltimento li ritiene necessari: “Occorre realizzare gli impianti, senza mezzi termini”. E ha concluso il suo intervento con una serie di ipotesi numeriche sulla produzione dei rifiuti dell’ATO Costa nel prossimo decennio.
Germano Scarafiocca ha fatto la fotografia della situazione esistente: “Tra gestori di servizi e gestori di impianti abbiamo trovato circa trenta soggetti sparsi nelle quattro province, con ottanta diversi contratti di servizio”. Ha quindi precisato che il gestore unico avrà il compito di “uniformare non solo il servizio e le tariffe, ma anche l’assetto societario ad oggi frastagliato delle numerose realtà che operano sui rifiuti”.
Scarafiocca ha indicato le linee normative nelle “indicazioni comunitarie che parlano di superamento delle società totalmente pubbliche, ammesse solo nei casi in cui il mercato non presenti operatori privati disponibili”.
Scarafiocca sostiene che il modello di società mista pubblico-privata "mantiene in capo al pubblico il ruolo fondamentale della programmazione e del controllo, nonché di codecisione sulle scelte strategiche" e comunica che è in corso la stesura di una bozza di statuto, dove si terrà conto sia della dimensione appunto pubblica di questo tipo di società, sia il "profilo industriale che necessariamente deve avere".
Scarafiocca ha infine indicato le fasi del processo di trasformazione della gestione dei rifiuti. Innanzitutto, sarà costituita la Newco al 100% pubblica “con un capitale sociale limitato di circa 12° mila euro”; poi entro il entro il 31 dicembre è prevista la pubblicazione del bando per la manifestazione di interesse.
Seconda tappa sarà il dialogo con i soggetti interessati che avverrà sulla base di “un progetto preliminare di organizzazione del servizio e una bozza di piano industriale; poi ci sarà un confronto con gli operatori e verrà steso il progetto definitivo del servizio e il piano industriale”. In questa fase “ci sarà il secondo aumento di capitale da parte dei soci pubblici”.
A questo punto, conclude Scarafiocca, "recepita l'offerta migliore, si sceglierà il socio privato e si procederà con un ulteriore aumento di capitale riservato appunto al privato".
Sono intervenuti molti cittadini richiamando l’esito del referendum di giugno quando la maggioranza del popolo italiano ha riaffermato il carattere pubblico della gestione dei servizi locali, hanno chiesto spiegazioni e si è parlato della necessità di un’inversione di rotta anche nella gestione dei rifiuti con l’obiettivo dei “rifiuti zero”.
Così ha risposto Borchi: “La riduzione dei rifiuti si fa trattando con le multinazionali”.
Tra le quali, è noto, l’idea di invertire la rotta non trova molto seguito.