Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Peccato che la stragrandissima maggioranza dei cittadini vecchianesi e sangiulianesi (ancor di più) non sappiano niente di (butto lì a braccia, senza ordine):
San Donato di Macadio, Borgo Nuovo, Campolungo, San Prospero di Macadio, Bottano, San Pietro di Macadio, Cornazzano, Covinaia, Lugnano, Carraia, Albaro, Tabbiano, San Biagio a Vulmiano, San Michele di Vecchializia, San Filippo di Vecchializia, Pero, Cafaggioreggio, Lame, eccetera eccetera.
Beh, se foste venuti mercoledì sera al Teatro del Popolo di Migliarino, vi sareste potuti levare la curiosità!
Ma di curiosità ce n’è stata ben poca fra le migliaia di paesani dei due comuni che avevano avuto la fortuna di aver trovato persone che si sono impegnate a divulgare un poco della nostra storia, ma non hanno saputo cogliere l’occasione.
Alcuni soci della Sezione Val di Serchio-Versilia di Unicoop Firenze, in collaborazione con il Gruppo Archeologico Vecchianese, avevano organizzato alcune serate di informazione storico-archeologica sul nostro territorio.
Dopo quella di qualche mese fa, che illustrava il ritrovamento delle sepolture di fronte alla chiesa di Sant’Alessandro in Vecchiano, si era pensato di farne altre con il tema “Medio Evo”, vecchianese il 26 ottobre e sangiulianese il 9 novembre, ma siamo sempre lì col conto, quattro gatti la prima e otto la seconda (perché c’erano quattro metatesi che ringraziamo).
Ci siamo chiesti se era stato sbagliato qualcosa, ma se fosse così l’errore sarebbe stato il sopravvalutare i paesani che… non posson certo pensare ai sassi.
Resta comunque nei presenti la sorpresa di aver visto quanta storia ci sia stata (stata, bada bene!) intorno a noi e quanto interessanti siano le spiegazioni che il bravo Alessio Giannelli del Gruppo archeologico vecchianese ci ha offerto.
Per qualche curioso ecco le vestigia del nostro passato, senza date e senza indicazioni.