none_o


Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . c'è più religione ( si esce un'ora prima). .....
. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
none_a
Incontrati per caso
di Valdo Mori
none_a
APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
none_a
A cura di Erminio Fonzo
none_a
Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
none_a
Ripafratta, 12 luglio
none_a
Bagno degli Americani di Tirrenia
none_a
Molina di Quosa, 8 luglio
none_a
Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
none_a
Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
SALUTE
Febbre
(prima parte)

13/11/2011 - 18:39


NOTA
In questo periodo di inizio influenza ci è parso utile riproprorre alcuni articoli di educazione sanitaria già pubblicati in passato ma probabilmente sconosciuti ai tanti nuovi lettori che si seguono (e che naturalmente ringraziamo). La Redazione

 

Dal libro "Io, medico" del Dr. Pardini Giancarlo ed altri

 

FEBBRE 

 

Tutti hanno avuto a che fare con questo che rappresenta il sintomo per eccellenza delle malattie.

Come si fa a capire se uno è malato? Si misura la temperatura! Se è sopra 37° C si è malati, se è sotto 37 non lo si è. Semplicissimo ma sbagliato!

Si può essere malati pur non avendo febbre, mentre si è quasi sicuramente malati se la temperatura è sopra quella che consideriamo la temperatura corporea normale.

La temperatura interna del nostro corpo è 37 gradi centigradi. Quando noi la misuriamo dall’esterno del nostro corpo, pur cercando delle pieghe dove il calore si può mantenere, troviamo dei valori leggermente più bassi che consideriamo normali. Nel retto o in bocca i valori sono leggermente superiori, essendo queste delle cavità e quindi solo parzialmente a contatto con l’esterno.

 La temperatura in ogni caso può variare anche di mezzo grado da un individuo ad un altro pur rimanendo ancora nella normalità. Come può variare anche durante il giorno, più bassa la mattina a riposo, mentre l’alimentazione, l’eccitazione, l’ansia, l’abbigliamento troppo pesante possono farla aumentare. Un’attività fisica intensa può portare la temperatura corporea fino a 39 gradi C°. Le donne fertili, nella seconda fase del ciclo mestruale, hanno una temperatura corporea di mezzo grado superiore rispetto alla prima metà.

 In ogni modo misurandoci la temperatura e trovandola superiore ai 37 gradi noi ci consideriamo ammalati. Ma è sempre vero questo fatto? Diciamo di si, quando c’è febbre di solito c’è malattia, basta però che la misurazione sia stata fatta rispettando i criteri di una corretta misurazione. Il termometro deve essere scosso e controllato prima, non va sfregato perché lo sfregamento produce calore (lo sanno bene i bimbi più grandicelli che talvolta usavano sfregarlo per non andare a scuola) .

Bisogna anche prevedere che misurando la febbre sotto spesse termocoperte e copertoni vari, il normale calore prodotto dal nostro corpo è eliminato all’esterno in minore quantità, e ciò può influenzare in maniera significativa la temperatura.

Se c’è febbre dunque si è malati. E se invece non c’è siamo sani?

Non è detto. La febbre è solo “uno” dei sintomi delle malattie. Stanchezza, svogliatezza, scarso appetito, qualche sintomo d’organo cioè tosse o mal di gola o disturbi intestinali sono ugualmente segni di malattia.

Non sono messi lì a caso o per dispetto, sono i segnali che il nostro corpo ci manda per avvertire il nostro cervello che qualcosa non va, che qualche nostro organo non è in perfetta efficienza. Bisognerebbe sempre considerare questi sintomi come degli avvertimenti ed agire di conseguenza e non ricorrere immediatamente al medico o agli sciroppi o alle pasticche, ma mettere questi organi il più possibile a riposo per permettere loro di guarire, da soli.

Ed ora l’aspetto più importante. Che cosa fare in caso di febbre?Il discorso non può iniziare senza una indispensabile premessa e cioè che la febbre è “una difesa naturale dell’organismo”.

I batteri e virus responsabili delle malattie infettive (la stragrande maggioranza delle cause di febbre) vivono e si riproducono bene a 37 gradi.        L’organismo tramite produzione di calore (talvolta in maniera drammatica come attraverso la comparsa di brividi, tipici delle malattie delle vie urinarie e biliari, ma non solo) aumenta la propria temperatura fino a 38-39 gradi ed in tal modo rende i liquidi corporei meno adatti allo sviluppo dei germi responsabili.

Da questo risulta intuitivo che la febbre è un’alleata, al limite da controllare quando raggiunge punte troppo elevate e non utili, e non un nemico da combattere assolutamente e indiscriminatamente.Fino a 38,5°C va mantenuta assolutamente (i virus sono sensibili solo alle elevate temperature, non agli antibiotici) ma quando poi aumenta ancora può divenire dannosa, ed è a questo punto che si deve intervenire.

Per abbassare la temperatura si possono utilizzare due tipi di mezzi: fisici e chimici.I fisici si basano sulla sottrazione di calore dall’esterno mediante raffreddamento, ed ecco le famose “pezzette”, che vanno benissimo, si possono fare anche delle spugnature con acqua tiepida o fredda (non ghiacciata) sulle gambe e/o sulle braccia ed anche, ma nessuna mamma che conosco ne ha avuto il coraggio, sul torace del bimbo bollente.

Magari cercare di raffreddare nei punti dove il calore è maggiore, come ad esempio l’inguine, oppure i polsi, dove i grandi vasi passano vicini all’esterno ed il raffreddamento diventa più efficace. In alcuni casi si può ricorrere, specie in bambini, ad un bagno in acqua tiepida (21°C).

Una notazione importante e spesso trascurata è quella del modo come il paziente con la febbre vada coperto nel letto. La sequenza febbre=malattia= letto=caldo conduce spesso a pazienti con febbre altissima sommersi da una montagna di coperte da cui la temperatura non troverà mai la strada per uscire e la febbre, nonostante l’organismo provi ad abbassarla mediante profuse sudorazioni, rimarrà purtroppo sempre elevata.

Il malato con la febbre deve essere coperto “ a strati”: nel momento dell’aumento febbrile, in cui egli sente freddo, va coperto fino a farlo stare caldo. Appena il freddo è passato, prima che cominci a sudare si comincia a togliere coperte in modo da far abbassare la temperatura senza mettere in moto il meccanismo straordinario e d’emergenza della sudorazione.

La sudorazione è il meccanismo con cui il nostro organismo riesce a controllare la propria temperatura. E’ sempre presente una piccola, impercettibile sudorazione che prende il nome di “traspirazione” e che serve per la regolazione fine della temperatura corporea. Quando questa non è sufficiente inizia una vera e propria “sudorazione” capace di portare ad un rapido  raffreddamento del corpo. E’ comunque una situazione da considerare di emergenza e che bisognerebbe sempre cercare di evitare, se non per il danno almeno per il fastidio.

La sudorazione del malato febbrile sotto le coperte è il segno quindi inconfondibile di un errore nella copertura del letto! Ma se i mezzi fisici, acqua fresca e copertura adatta, non riescono a portare la temperatura a livello ottimale (ricordate 38-38,5, non 37!) bisogna intervenire con i mezzi chimici. (fine prima parte)

 

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri