Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Mi vien da ridere scrivere un articoletto sul caco cachi kaki o kakì diospiro o loto che sia detto, dopo i due precedenti dedicati al corbezzolo e al chiodino!
Sembrerebbe una “trilogia” sul tema del famoso "inno" di Benigni!
Ma siamo seri una buona volta e diciamo che il nostro frutto è l’unico che si può vantare di essere di stagione!
Una miriade di frutti sono primaveril estivali, il fico si contende con l’uva la fine dell’estate, ma solo il caco domina il pieno autunno e lo fa alla grande.
Il nome scientifico è di per sé importante: diospyros kaki, dal greco dio e frumento, cioè il cibo degli dei.
Il sapore dolcissimo della polpa che scivola sul palato come linguette di crema, per dirla come Cattabiani nel suo Florario, è davvero una vera delizia divina.
Chi di noi da ragazzino non ha giocato sul buffo nome di questa pianta e frutto, domandando agli amici come si potesse chiamare una coltivazione di tali piante se il pereto lo è delle pere, il pescheto delle pesche e cosi via?
Non è certo, anche se maliziosamente sembrerebbe, derivazione per la somiglianza ad un cacatoio del terreno sotto le piante dopo la caduta dei frutti maturi, no senz’altro, ma solo la trasposizione fonetica del nome che in Cina e Giappone, terre di origine, danno a tale frutto: kaki.
Il diospiro è della famiglia delle ebenacee, cioè degli alberi la cui durezza è proverbiale e che sono sparsi, con diverse tonalità di colore, un poco ovunque in Oriente e in Africa: ebano nero o indiano dal d. ebenum di Ceylon, ebano verde da d. chloroxylon, ebano bianco da d. melanida, ebano bruno da d. atropurpurea del Camerun e Nigeria, ebano del Mozambico, ebano del Gabon, ebano di Coromandel, ebano di Mauritius e infine l’ebano reale da d. tetrasperma di Cuba.
In Cina, la leggenda narra che la pianta del cachi incarna l'albero dalle sette virtù: la prima è la longevità della pianta, la seconda la grande ombra, la terza è la mancanza di nidi fra i suoi rami, la quarta la mancanza di tarli, la quinta sottolinea che si può giocare anche con le sue foglie indurite dal ghiaccio e al suo impiego decorativo, la sesta al fuoco prodotto dall'ardore dei suoi rami e infine la dolcezza dei suoi frutti.
Ultimamente si è creata un'altra simbologia dell’albero: quella di essere emblema di pace dopo che, nel secondo dopoguerra, solo pochi di questi alberi sopravvissero coraggiosamente alla devastante esplosione atomica di Nagasaki.
Mangiatene pure a sazietà anche per l’apporto di sostanze nutritive.
Una curiosità e un suggerimento: dato che i cachi si comprano acerbi per motivi di praticità nel trasporto e nella manovrabilità, per accelerarne la maturazione , una volta riposti in casa, accostate loro alcune mele.
Queste sviluppano etilene che favorisce la loro maturazione.