Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
L'autunno è una stagione che nel suo significato connotativo simboleggia il periodo della maturità che precede la vecchiaia. L’estate è finita.
L’autunno avanza piano piano e vela le cose di malinconia, l’animo del poeta è triste. Il tempo migliore dell’esistenza è ormai passato: presto giungerà l’inverno dell’anno e della vita.
Autunno. Già lo sentimmo venire
nel vento d'agosto,
nelle piogge di settembre
torrenziali e piangenti,
e un brivido percorse la terra
che ora, nuda e triste,
accoglie un sole smarrito.
Ora passa e declina,
in quest'autunno che incede
con lentezza indicibile,
il miglior tempo della nostra vita
e lungamente ci dice addio.
Cardarelli attraverso le belle immagini della poesia trasmette lo scorrere del tempo, del distacco da un periodo più lieto e del presentimento della morte, tutti temi presenti ossessivamente nell'opera del poeta.
La poesia di Caldarelli è descrittiva e lineare, legata a ricordi passati di qualunque tipo, siano paesaggi animali persone e stati d'animo, che vengono espressi con un uso di un linguaggio discorsivo e nello stesso tempo impetuoso e profondo.
Vincenzo Cardarelli è stato un uomo solo, ha vissuto nella solitudine quasi tutta la vita ed è morto a Roma il 18 Giugno 1959 nell'Ospedale Policlinico, solo e povero.
Io non mi rivedo certo nella melanconica vita del Poeta, come vedete non sono solo, ma non posso fare a meno di pensare al mio autunno e ai ricordi che cadono come le foglie della mia quercia, foglie e ricordi che una parte di me ri-raccoglie e ri-abbraccia attraverso un simbolo di una nuova primavera.