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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
SALUTE
dal libro "IO, MEDICO" di G.P. e altri
Febbre e visita medica

27/11/2011 - 9:27


Questa appendice alla febbre è molto utile per far capire ai pazienti come la conoscenza delle problematiche mediche possa tornare utile nel trovare il miglior comportamento in caso di malattia.


La comparsa della febbre può provocare reazioni molto diverse da paziente a paziente. Alcuni con febbre oltre 38°C vengono a farsi visitare in ambulatorio, altri con appena 37,2°C si mettono subito a letto e “segnano la visita”.


Molte mamme chiamano appena il bimbo ha 37 di febbre e si allarmano se la visita viene effettuata più tardi, ritenendo indispensabile che questa sia effettuata quanto prima, in modo da poter iniziare subito la terapia. Un comportamento che può apparire superficialmente corretto, premuroso verso il malato ma che si rivela invece scientificamente errato. Il quadro completo della malattia infatti è più tardivo rispetto alla comparsa della febbre, e spesso la visita medica viene effettuata troppo precocemente e non riesce a rilevare tutti i dati utili alla diagnosi.


Compare una puntata febbrile, e questo sicuramente indica che c’è una malattia, ma se non compaiono i sintomi “d’organo” il medico non è in grado di stabilire “dove” e “quale” sia la malattia.


Facciamo un esempio: un ragazzo presenta una febbre elevata e mal di gola. Il medico, giunto prontamente, osserva una gola arrossata e il ragazzo riferisce vivo dolore ad inghiottire: la diagnosi è faringite catarrale acuta febbrile e viene prescritto un antibiotico. Il giorno dopo, appena preso l’antibiotico, compare un esantema (lo “sfogo” cutaneo) ed ingrossano le ghiandole del collo, si chiarisce che il paziente era affetto da mononucleosi infettiva, malattia virale, in cui l’antibiotico non solo era inutile, ma addirittura responsabile della comparsa dell’esantema. Un’attesa di un giorno o due permetteva una diagnosi sicura ed anche una terapia più adeguata.


Oppure dopo un giorno di mal di gola e febbre curata subito con somministrazione di un antibiotico compare una diarrea: è dovuta all’antibiotico somministrato o il sintomo di un’infezione virale che colpisce l’intestino? Nessuno potrà mai saperlo. Se avessimo aspettato un giorno prima di proporre una diagnosi ed intraprendere una terapia il quadro sarebbe stato assai più chiaro.


Nessuna fretta, quindi, in caso di un improvviso aumento della temperatura.


Lana, latte e letto, le tre “L” che i nostri vecchi (saggi) indicavano in caso di malattia febbrile. Controllare la febbre se questa è troppo elevata ed aspettare per vedere cosa succede.


Il medico dalle nostre parti è sempre a portata di mano o di telefono, qualunque cosa succeda, non c’è nessun pericolo ad aspettare in una malattia febbrile. Si chiama “vigile attesa”in termini medici, cioè un’attenta valutazione del progredire dei sintomi della malattia per arrivare a capire cosa stia avvenendo. Ritardare convenientemente la visita al malato febbrile non vuol dire trascurare il paziente, al contrario avere la possibilità di valutare meglio l’entità e la natura della malattia, avendo più sintomi a disposizione, per agire con i mezzi più idonei per poterla combattere.


Spesso non è facile far capire alle mamme preoccupate l’utilità dell’attesa e si rischia di essere accusati di scarsa attenzione per non voler effettuare la visita con la necessaria premura. Di fatto, in questi casi, la visita la facciamo per le mamme, perché il “bimbo” sarebbe stato più utile visitarlo uno o due giorni dopo, nel caso la febbre permanesse.


Alcuni medici usano il sistema di rilasciare, dopo una visita medica ritenuta troppo precoce,  una ricetta con farmaci di scorta (esempio antibiotici in caso di febbre elevata), riservandosi la possibilità di farne iniziare l’assunzione su contatto telefonico in caso di più gravi segni di malattia. E’ un sistema imperfetto ma l’unico che permetta di non praticare terapie inutili o dannose nei casi in cui la visita, troppo precoce, abbia preceduto la comparsa dei sintomi della malattia.


Inutile, infatti, somministrare l’antibiotico (e poi quale?) in un caso di febbre da enterite virale in cui la diarrea ed il vomito compaiono successivamente al controllo medico.
Importante quindi saper aspettare, in caso di rialzo febbrile, la comparsa dei sintomi “d’accompagnamento” indispensabili al medico per chiarire la diagnosi.


Il discorso naturalmente non vale nel caso in cui i sintomi siano preesistenti alla comparsa della febbre. In questo caso, infatti, il rialzo febbrile può essere il segnale della comparsa della “complicazione” di una malattia che esisteva già. In questo caso la visita deve essere effettuata quanto prima. Ugualmente in allarme deve mettere la ricomparsa della febbre in un paziente convalescente da una malattia precedente. Anche in questo caso la visita medica deve essere fatta in tempi stretti. Una febbre modesta merita in ogni caso un controllo in ambulatorio perché molte malattie, specie virali, non sono in grado di dare grandi rialzi febbrili pur determinando malattie importanti.


Visita anticipata anche per gli anziani. La febbre, come spiegato, è il segno della reazione e non della malattia perciò, nelle persone molto anziane, questa può essere molto debole e di conseguenza non può essere considerato come criterio di gravità.


Conviene valutare caso per caso ed usare la richiesta di visita domiciliare con quell’attenzione che permette di ottenere il massimo vantaggio per il paziente con il dovuto rispetto per il lavoro del medico che deve far fronte alle richieste di una comunità sempre più desiderosa di salute. Un uso oculato di questa è di grande utilità per entrambi.


In corso d’epidemia influenzale capita spesso di avere numerose richieste di visite domiciliari, alcune effettivamente utili per la salute del paziente, altre utili solo per il certificato di malattia, specie in giovani lavoratori con febbre bassa o assente e con i segni tipici dell’influenza. Il medico non si può esimere dall’effettuare una visita domiciliare, se richiesta, ma spesso questa visita inutile diminuisce il tempo a disposizione per gli altri pazienti rendendo le visite obbligatoriamente frettolose, ed il medico a volte sgarbato.


Esiste nella popolazione una legittima richiesta di salute, negli ultimi anni però si è assistito ad un aumento indiscriminato e irrazionale di richieste fino sconfinare in una vera e propria frenesia di accertamenti, fonte più di ansie e timori che di effettivo beneficio per la propria salute.


Prima, quando si aveva un raffreddore, si andava al “canterale” e si prendeva un fazzoletto di cotone. Oggi si va dal medico e si dice “Dottore, ho il raffreddore e non ne posso più, mi dia quarcosa ‘e mi passi” “Ce l’hai il fazzoletto –dico io- allora sei posto, vai!”.
 

 
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