Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Continuiamo con “I ponti”.
1) Disegno del vecchio ponte.
Nella relazione della prima riunione degli Azionisti “Società per la costruzione del ponte” vi erano riportate notizie interessantissime, sia per le spese che per le modalità di esecuzione dell’opera. Insieme a rendiconti, dividendi, entrate e uscite, vi era anche questa bella china del Ponte sul Serchio presso Arbavola.
Disegno oltremodo veritiero, con un barchetto nel fiume, i monti vecchianesi sullo sfondo e Ugo.
Ugo??
Ugo verrà!
Quella casa, nel punto esatto dell’odierno ristorante, era la casa del gabelliere, quello del “quanti siete cosa portate: un fiorino!”.
2) Il nuovo ponte.
Cartolina viaggiata da Migliarino il 22 luglio 1949 con 4 lire rosso fiaccola accesa più 6 lire grigio mano e ramoscello di ulivo.
Edita per conto Baroncini, color seppia, serie dentellata.
Il ponte è stato appena ricostruito dopo i bombardamenti americani che avevano avuto come primario obbiettivo la linea ferroviaria.
Le pietre non usano più, il cemento armato è più solido e veloce, le ringhiere in ferro sono più pratiche e ariose e Ugo ha costruito una bella casa.
L’E.R.P. (ovvero il Piano Marshall) aveva reso possibile la ricostruzione in brevissimo tempo.
3) I ponti sul Serchio. (1)
Cartolina non viaggiata.
Lucida, anni ’60, edita per G. S. Pisa.
Sul ponte ora passano le auto, non più i barrocci, anche se: una sola non fa fila!
Intorno alla stazione sono sorte quelle strane “stanzette” fra l’Aurelia, la ferrovia e il Serchio. Erano le sedi dei vari spedizionieri che caricavano, sul grande scalo merci che era diventato Migliarino: pinoli dei Salviati, bietole spinaci e ortaggi dei coltivatori locali, nodichesi e vecchianesi.
La “piaggia” in primo piano a sinistra non c’è più, portata via, erosa, dalle piene del fiume.
4) I ponti sul Serchio. (2)
Cartolina viaggiata da Torre del lago (?), con francobollo strappato, il 19 marzo 1963. (destinazione Inghilterra)
Edita per Masoni Elia. Rivendita n. 6 -Migliarino Pisano.
Stessa vista della precedente, una macchina sola sul ponte (in senso inverso per le pari opportunità), ma una barca in più nell’acqua che movimenta abbastanza l’ambiente.
5) Veduta presso il ponte della ferrovia.
Cartolina viaggiata il 25 ? 1912 da Pisa con 2 cent. rosso aquila sabauda.
La bellezza della cartolina trascende dall’editore.
Non vi sono dubbi che si tratta di una delle “Scarlatti” ed infatti è la n. 374.
Le altre cartoline edite per conto Baroncini erano, si fa per dire, “pubblicitarie”.
Il cliente si fermava, mangiava e, se voleva, comprava un ricordo da spedire a casa o amici. Questa raffigurata era un pezzo del grande mosaico paesaggistico dell’Italia. Si voleva far conoscere Migliarino, la sua ricettività e la sua posizione privilegiata:”presso il ponte della ferrovia!”.
Medaglione con testa di cavallo sul bordo della casa bassa a sinistra, “stallaggio” scritto sottogronda della casa sovrastante, “nuovo albergo e trattoria del viaggiatore” al centro e “caffè fiaschetteria e commestibili” imponente sulla casa di destra, un tranquillo barrocciaio passa e pomodori freschi a portata di mano.
Una meraviglia!
6) Migliarino.
Altra bellissima cartolina di Migliarino edita per conto Baroncini A.
Esattamente posizionata come la precedente, non sappiamo certamente il nome del fotografo, ma niente da invidiare alle “Scarlatti”, anzi!
In questa, viaggiata molto prima, 29 marzo 1907, vi è molta più “animazione”, le persone posano volentieri, vi sono al bar donne e bambini, il barrocciaio si mostra curioso a quell’omo cor sacco ‘n capo che è in mezzo alla strada…e i pomodori stanno a guardare!
Una curiosità: il bollo, 5 cent. verde V. Emanuele III°, reca il “timbro viaggiante”, quello che veniva emesso in treno dagli ufficiali che accompagnavano la corrispondenza sul “vagone postale” con stampigliatura Pisa-Genova.
Era partita il 29 per Neive, provincia di Cuneo, sapete quando è arrivata? Il 30!
Vecchie care Regie Poste!
Le vedute di Migliarino non finiscono certamente qui, come non finirono le costruzioni di altri ponti nelle nostre immediate vicinanze.
Questa volta è l’amico Bobo che ci ricorda altri colorati attraversamenti: quello dell’acquedotto con la bella immagine della antica Natura, rappresentata (foto 7) dal piccione (viaggiatore?) in riposo sulle traversine, con dietro un’altra moderna natura che viaggia questa trasportata dal progresso con i camion che hanno preso letteralmente il posto delle mucche e che corrono sull’altro ponte della A12. (foto 8)
Alla prossima
p.s. ma ci pensare che in paese, in poco più di un chilometro ci sono ben quattro ponti?