Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
lunedi' 5 dicembre ore 11
conferenza stampa dei lavoratori esternalizzati dell'ateneo di pisa l'appalto della bibliotecale richieste dei lavoratori e delle lavoratrici presso la sede provinciale del cobas via san lorenzo 38 info3394018130, 3384697185
Il nuovo appalto riguardante i servizi integrativi delle biblioteche dell’Ateneo pisano a breve verrà assegnato. Qualunque sia la ditta vincitrice, la situazione non è certo buona per i lavoratori, 17 per la precisione, che da marzo 2010 a fronte di una riduzione di orario del 42% hanno usufruito a più riprese degli ammortizzatori sociali (cig).
L’Ateneo ha infatti deciso di fare un appalto dove si chiede implicitamente agli esternalizzati, attraverso la richiesta di un preciso piano di servizio allegato al disciplinare di gara, poche ore a settimana, perlopiù sulle solite fasce orarie. Tradotto significa che servirà un numero alto di impiegati (probabilmente pure maggiore dei 17 al momento attivi) con un numero irrisorio di ore, max 18 a settimana a lavoratore, e divise in diverse sedi e momenti della giornata. In sostanza dopo anni di promesse da parte della direzione amministrativa, il risultato raggiunto è che l’Ateneo decide di ignorare completamente il fatto che dietro al piano di servizio ci sono delle persone che lavorano, con esigenze, diritti, bisognosi di un livello minimo di salario per sopravvivere.Il problema è che gli esternalizzati, utilizzati ormai con modalità simili agli interinali, essendo dipendenti di un privato e non direttamente dell’Ateneo, non sono considerati “responsabilità” di quest’ultimo.
Per questo le esternalizzazioni sono sempre più numerose, risolvono diversi problemi all’Università, che in questo modo, oltre a dare in outsourcing i servizi, non ha più problemi di gestione del personale, sia a livello di bilancio, sia perché sfrutta in questo modo soggetti sempre più flessibili, costretti a coprire orari di servizio in ogni fascia oraria e con salari bassissimi.In tutto questo la cosa più spiacevole è poi sentire il Rettore Augello che, nell’ultimo incontro avuto con le componenti universitarie per presentare il lavoro svolto nell’ultimo anno, parla di bilancio “sociale”, dell’orgoglio che le persone dovrebbero avere nel lavorare nell’Università. Sempre il Rettore ha perfino detto che bisogna mettere al centro i lavoratori, persone che “sorridono anche per 1000 euro al mese”.
Ora, i lavoratori esternalizzati sorridono anche per molto meno, quelli delle biblioteche nello specifico lo fanno per 400 euro più la miseria della cassa integrazione in deroga, da circa due anni, perché non hanno diritti.A non avere diritti, a non essere considerati, a essere “invisibili”, sono un numero sempre più crescente di lavoratori che tutti i giorni si trovano nelle portinerie, nelle biblioteche e a pulire tutti gli edifici del grande Ateneo pisano. Per quanto si pensa di poterli ancora ignorare, continuando a calpestare i loro diritti?
Questa è la domanda che poniamo al Rettore e al Direttore Amministrativo.