Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Abbiamo appreso SBIGOTTITI che il 6 dicembre prossimo l’assemblea dei sindaci deicomuni presenti nell’Ato 2 è chiamata ad esprimersi sul prolungamento della
concessione del servizio idrico. Una decisione che se venisse presa sarebbe nonsolo inspiegabile ma andrebbe contro il risultato referendario, oltre chedeterminare un probabile ulteriore aumento delle tariffe. Inspiegabile perché nondettata da motivi di urgenza, visto che il servizio idrico è oggi concesso ingestione ad Acque spa fino al 2020.
Ma soprattutto si tratterebbe di unadecisione gravissima che andrebbe a ignorare la volontà dei 27 milioni diitaliani e italiane che il 12 e il 13 giugno scorsi si sono espressi a favoredella ripubblicizzazione del servizio idrico. Una scelta che andrebbe quindicontro la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto, contro un voto cheha registrato una partecipazione senza precedenti di giovani e donne, ci hannodetto che vogliono che l’acqua torni ad essere un bene comune, che non si possapiù fare profitti da un bene essenziale per la vita di tutti e che il servizioidrico debba tornare completamente pubblico.
Siamo consapevoli del fatto che trovare risorse oggi per la ripublicizzazione delservizio idrico, in una condizione drammatica per comuni costretti a tagliareservizi pubblici essenziali o mantenerli però scaricando sulle rette a carico deicittadini il loro costo, è questione complessa e difficile. Ciò che però non sipuò fare sarebbe assumere scelte che addirittura contraddicano la volontàpopolare emersa dalla vittoria dei si ai referendum.
Qui non si tratta dimancanza di risorse economiche ma di una chiara volontà politica. Mentre Napolidecide di ripubblicizzare il servizio, i comuni presenti nell’Ato prenderebberola grave decisione di estendere la concessione al privato. Inoltre siamo profondamente convinti che una decisione del genere debba essereassunta solo dopo espressione formale dei consigli comunali, in quanto depositaridel servizio e responsabili della scelta originaria di affidare il servizioidrico ad un soggetto esterno e oggi chiamati a dare seguito al mandato popolare.
In queste ore ci stiamo già impegnando attraverso i nostri amministratoripresenti nei comuni affinché tale decisione possa essere ritirata dalla assembleadi Martedì e se ciò non dovesse essere sufficiente ci batteremo con ogni mezzoanche con il movimento che ha portato alla vittoria del referendum e che non si èspento col raggiungimento di quell’obiettivo.
Per questo aderiamo al presidio convocato dai comitati per l’acqua bene comune,martedì 6 dicembre ore 10.00 davanti alla Casa culturale di San Miniato Basso,dove si terrà l'assemblea dell'ATO 2, per chiedere ai sindaci il rispettodell'esito referendario.
Luca Barbuti, segretario provinciale PrcDario Danti, coordinatore provinciale SelPartito della Rifondazione Comunista -Sinistra EuropeaFederazione di Pisa. Via Battichiodi 6, 56127. PISATel.050/9711526 Fax 050/3136119 cell 3388855704e-mail info@rifondazionepisa.itwww.rifondazionepisa.itP.I. : 93019260509