Comunicato stampa
 
Firenze, 5 dicembre L’assemblea dei sindaci dell’ATO 2  ha approvato oggi il prolungamento delle concessioni di gestione del servizio idrico. “Rimaniamo esterrefatti per questo vero e proprio colpo di mano, compiuto nonostante la netta  contrarietà espressa di un vasto schieramento di forze politiche, movimenti, cittadini; colpo di mano che tradisce l’esito referendario e compiuto da un organismo prossimo allo scioglimento senza che nessuna urgenza – se non magari appunto il suo prossimo scioglimento – legittimasse tutta questa urgenza. Rivolgiamo un appello affinché l’attenzione su questa partita resti alta e questo brutto esempio non venga replicato negli alti Ato toscani. Così Monica Sgherri e Stefano Cristiano – rispettivamente capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale e segretario toscano di Rifondazione Comunista (Federazione della Sinistra). “I cittadini toscani, così come a livello nazionale, si sono espressi in stragrande maggioranza per la ripubblicizzazione della gestione idrica e quindi certamente non per il prolungamento delle concessioni, a soggetti come questo con dentro il privato! Ribadiamo inoltre – proseguono Sgherri e Cristiano – le nostre forti perplessità sulla legittimità di quanto deciso oggi dall’assemblea dei sindaci dell’ATO 2 in quanto: 1 si prolunga anche la remunerazione obbligatoria del capitale investito, che è stata cancellata dal referendum; su questo se qualcuno ritiene – e non siamo fra questi - che sia difficile cancellare questa remunerazione per le convenzioni in essere, certamente non può valere questa obiezione per le convenzioni che dovranno essere, come in questo caso. 2 il prolungamento della concessione è stato votato dai sindaci dell’ATO senza il pronunciamento dei consigli comunali, che sono i depositari di questa scelta e che infatti avevano approvato a suo tempo la natura e la durata della concessione. Rivolgiamo quindi un appello affinché quanto avvenuto oggi non si replichi negli altri ATO, in quanto non si può ulteriormente mettere sotto scacco la  volontà popolare espressa con i referendum dello scorso giugno.Un  colpo di mano quello di oggi rispetto al quale qualunque ragione a supporto di tale scelta doveva comunque essere legittimamente rimandata alla valutazione del soggetto che subentrerà all’ATO fra poco più di venti giorni: oggi quindi l’unica urgenza a supporto di quanto accaduto ci pare proprio il prossimo scioglimento dell’ATO!
  

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