Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Se il Serchio ha una sua Voce anche il Cielo può avere i suoi Occhi.
Tanto facile da capire quando siamo vicini al nostro corso d’acqua nei suoi momenti di piena per ascoltare i suoi consigli e quando alziamo gli occhi al cielo in cerca di qualcosa che ti risponda con lo stesso sguardo per farti felice; mai la stessa domanda e mai la stessa risposta.
Questa tenebrosa nuvola che pare un personaggio dei moderni cartoni animati giapponesi dove l’eroe, o il cattivo, vola in alto guardando con occhi luminosi tenebrosi e micidiali, mi ha fatto venire in mente altri occhi con opposte sensazioni.
I titolo della foto di oggi non si riferisce ad un cambiamento atmosferico come sembrerebbe vedendo un raggio di sole che buca e sbuca da neri nuvoloni, ma un cambiamento di atmosfere nella scelta di alcune cose che vogliono cambiare, in bene o in peggio ognuno lo decide da sé, aspetti e nomi del passato.
Mi spiego meglio!
Oggi, nel mondo della canzone, non si da solamente peso alla voce del cantante ma al suo aspetto esteriore. Non esiste più il guercio lo zoppo o il semplice sgraziato sul palco: ora le cantanti sono e devono essere grandi ficone, i maschietti o gay o supermaci… poi viene la gola!
Così come nei nomi che le nuove generazioni hanno scelto di appiopparsi, o sono stati loro affibbiati da genitori sfasicchiati.
Ritorniamo agli occhi (perdonatemi il mio nostalgico ritorno alla insuperabile vecchia canzone italiana che non morirà MAI) e a quello che mi è saltato alla mente e che ora vi domando:
“Voi non la conoscete, ha gli occhi belli. chi?”
Ma Eulalia Torricelli da Forlì!
Nisa, Olivieri e Redi scrissero ne 1947 questo valzer allegro e popolaresco, caratterizzato da un testo quasi metafisico nella sua demenzialità. La bella Eulalia, proprietaria di tre castelli a Forlì, viene abbandonata da De Rossi Giosuè, guardia forestale, e si suicida con gli zolfanelli del promesso sposo lasciando in eredità i tre castelli agli autori del brano, che vengono citati per nome nel finale, una novità assoluta nella storia delle canzonette.
Ma non è tutto qui: oggi, guardando sul calendario le prossime date delle festività, vedo con enorme sorpresa che il santo festeggiato è Santa Eulalia!