Himantopus in greco significa “dal piede legato” riferendosi alla difficoltà che ha questo uccello nel camminare sulle lunghissime gambe, come quella di un uomo sui lunghi trampoli.

In verità la sua presunta instabilità è dovuta alla necessaria lentezza nello spostamento in acque basse per la ricerca del cibo che esso trova esclusivamente   nel fondo di lagune o acquitrini, quindi: chi va piano va sano e va lontano e aggiungiamo... a pancia piena!

Il nome, Himantopus himantopus, con il quale  fu battezzato dall’attento Linneo, è stato tradotto liberamente in Cavaliere d’Italia, uno dei più belli uccelli limicoli (e non) della fauna nostrana e se è comprensibile il cavaliere non lo  è l’attributo d’Italia dato che esso è presente in tutto il mondo.

Lontani(?) da pensare al passo (migrazione) del Cavaliere d’Italia, facciamo un salto dalle nostre bonifiche e lungolago, che lo ospitano anche per la nidificazione, alla lontana terra patavina che ha scelto per le maglie della sua squadra di calcio uno scudo crociato bianco e rosso, colori che il nostro uccello ha predominanti rispettivamente nel corpo e nelle gambe.

Oltre ai colori comuni è lontano l’abbinamento?

Forse nello spazio, ma non nel tempo e negli attributi se si pensa (e fra poco si vedrà) che la bella vicepresidente del Padova calcio, Barbara Carron, ha promosso, cantando, un video natalizio intitolato “Il Cavaliere biancoscudato” per aiutare l’associazione “Silvia bambina  occhi cielo” che opera per i piccoli con problemi psicomotori.

Il cavaliere, il cielo, il rosso e bianco, e… l’Italia unita, non solo per Natale, nella sua Natura e nella sua Solidarietà.

Auguri Silvia e auguri a tutti Voi.