Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Rubrica a cura di Elsa Luttazzi
Prima che sia finito l’anniversario dell’unità d’Italia, vorrei dedicare un po’ di spazio a un eroe del nostro Risorgimento, all’eroe per eccellenza che tutti sovrasta con il potere del suo straordinario fascino: Giuseppe Garibaldi.
La letteratura che lo riguarda è sterminata eppure il suo carisma è tale da suscitare sempre nuovi interessi e nuovi sguardi.
Tra gli ultimissimi lavori usciti vorrei richiamare l’attenzione sul nuovo libro di Tuono Pettinato (Andrea Paggiaro),
Garibaldi. Resoconto veritiero delle sue valorose imprese, ad uso delle giovini menti (Rizzoli-Lizard 2010).
È questo un racconto ironico e biografico scritto e disegnato dall’innovativo tratto di un umorista: un libro che potrebbe figurare nelle liste dei regali consigliati per il prossimo Natale.
Nato da un reale e documentato interesse storico il racconto si alimenta della ricca iconografia ( ripresa dalle stampe dell’epoca e riprodotta in tono parodistico) e della altrettanto copiosa aneddotica garibaldina per assumere poi tratti assai personali e bonariamente dissacranti.
Alberto Mario Banti ha scritto e poi ci ha spiegato le grandi difficoltà incontrate da una classe politica (tra i quali maestri e professori) impegnata a fare gli italiani; qui abbiamo, come forma emblematica, una voce di questo coro spesso discordante, nella persona del maestro dello stesso Garibaldi che fa da filo conduttore a tutta la vicenda.
Dall’altra parte il pubblico degli scolari poco attenti e poco interessati che, come gli italiani da fare, mostrano una ricezione passiva della lezione che viene loro impartita.
Il primo incontro con Garibaldi, che qui viene chiamato familiarmente Beppe o Beppino, avviene tramite questo stereotipo recitato dallo scolaro e che con ironia viene poi ripreso e commentato per tutto il racconto:
Ordunque, modesti fanciulli, ditemi cos’avete imparato su Giuseppe Garibaldi!
Egli aveva la fiamma dell’eroismo e il genio della guerra! Era grande, semplice,buono! Odiava tutti gli oppressori, amava tutti i popoli! Non aveva altra aspirazione che il bene, rifiutava gli onori, disprezzava la morte, adorava l’Italia! Era forte, biondo ,bello!
All’eroe stereotipato dello scolaro si contrappone un Garibaldi sin troppo umano. Manca totalmente di senso dell’umorismo, tanto che bisogna spiegargli a più riprese il senso di una barzelletta.
Appare ingenuamente catturato dagli ideali rivoluzionari senza alcuna mediazione critica e consapevolezza dei tempi e come corso personale di formazione sceglie di impiegare il suo coraggio in imprese di salvataggio, soprattutto dalle acque, che gli fanno guadagnare l’irriverente epiteto di “Salvagente” e lo fanno assomigliare a una caricatura degli eroi del libro Cuore.
Ma se Garibaldi poteva dirsi ormai un esperto lupo di mare, nel suo spirito aleggiava ancora una gran nebbia nella quale s’agitavano vaghe aspirazioni ed un confuso anelito libertario.
Tornando a casa, tutti quei paroloni gli s’andavano rimestando nel capo. Unificazione patria cosmopolitismo libertà indipendenza patriertà libertificazione cosmo pendenza.
Si raccontano poi tutta la vita e le imprese dell’eroe attraverso alcuni fondamentali personaggi. Per primi i genitori di Beppino che appaiono sconcertati da un figlio attratto, dal loro punto di vista, dalla pirateria e che concludono scoraggiati:
Rosa, con nostro figlio Peppino abbiamo toppato!È uno spostato, con grilli per la testa e nessun serio progetto lavorativo”.
All’incontro di Garibaldi con l’amata Anita è dedicato un siparietto sotto forma di intermezzo musicale che inizia con
Sono innamorato di una bella señorita!
Appaiono poi, disegnati con altrettanta ironia, gli altri protagonisti dell’impresa rivoluzionaria, comprimari o personaggi secondari, patrioti e pazzi scatenati, Gioberti, Mazzini detto “Mister segretezza”, Cavour, Vittorio Emanuele II, a volte anche avventurieri, come il generale Remorino
Che riuscì a dilapidare ai dadi i fondi per l’insurrezione savoiarda. Dandosi poi un gran daffare a posticipare l’insurrezione adducendo scuse puerili.
o affamati e reclutati nella Giovane Italia con l’offerta di pantagrueliche spaghettate
Spaghettata gratis per tutti!!!! Sotto coi piatti! Ce n’è per tutti! E ricordatevi, questa bella magnata ve la offre la rivoluzione!
Al linguaggio che oscilla tra l’aulico e il quotidiano corrisponde una umanità che gli ideali non riescono a distrarre dai peccati di gola.
Esemplare fra tutti il filosofo sansimoniano, personaggio centrale nella formazione del giovane Garibaldi che interrompe il suo elevato discorso essendogli venuti a mancare gli anacardi e che trova perfetta corrispondenza in quei filosofi del Sud America che tengono viva la loro ispirazione con la piña colada.
Tanti luoghi comuni di una consolidata agiografia risorgimentale sono allegramente sfatati,ma lasciamo alla lettura di ciascuno la scoperta del seguito. Vogliamo però sottolineare anche la presenza di un apparato bibliografico alla fine del libro, piccolo,ma con titoli importanti che incoraggiano all’approfondimento.