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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Il canto del Pino

27/12/2011 - 8:33




Siamo alla fine!
Noi umani in questi giorni auguriamo che ce ne sia una buona, tutta rivolta all’anno che muore, in attesa della  migliore rinascita del successivo, gioendo (stupidamente) dell’avere un anno in più sulle spalle e di andare incontro all’ignoto futuro senza però temendo (intelligentemente) l’anno bisesto–funesto tanto pubblicizzato dai catastrofisti.
Se però il “siamo alla fine”  è rivolto alla propria vita il senso è molto diverso e niente e nessuno potrà vedere quello che ti avrebbe offerto il futuro e non rimane altro che godere del tempo che resta e farne buon uso.
Per chi non ha una vita emotiva, essendo un vegetale come i pini della nostra pineta, la fine può suscitare in altri quelle reazioni che non sono per essi naturali, come questi alberi che una grande ruota distruttrice riduce  in piccoli frammenti perché la loro utilità è terminata.
Consentitemi allora di fare una sdilinguata dilungazione sulla loro fine, poi per una anno starò zitto!
 
L’albero che muore, dopo avere dato ombra e frutta, pace e silenzio, ora ruggisce con la voce del mostro di ferro, sputa tutti i suoi pensieri ridotti in brandelli come trucioli, esala il suo ultimo respiro con vapori di linfa e chiede all’amico Sole che faccia nascere una luce al pari di furioso incendio dalle sue morte membra … e il Sole ubbidisce, anche se per pochi minuti, prima che la figlia Aurora si allontani nel cielo.
 
 Il pino,  senza mai avere avuto la felicità di veder crescere i propri figli per la sua particolare necessità di luce che avrebbe loro negata la vita, nel tempo della musica dolce e tristemente abbinata a malinconiche canzoni, più di mezzo secolo fa, divenne “solitario” e amico di chi lo chiese come ascoltatore della propria tristezza con le parole  che ora conoscono solo in pochi, come questi “ragazzi del ’25, gli ultimi e i “solitari” che possono ricordare:


 


 

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27/12/2011 - 9:17

AUTORE:
Ultimo

....... gli ultraottantenni ad una recita come i bambini all'asilo. A dimostrazione che la vita finisce come era cominciata ........ e la tenerezza che suscitano questi anziani signori cantando in coro è la stessa che suscitano i bambini alle recite dell'asilo. Infatti dopo una esistenza dedicata ai figli, ai nipoti, alla famiglia tutta, alla società ........ arriva il momento di avvertire il bisogno di tenerezza e di amore da parte di chi amiamo e abbiamo amato. Ed è la vicinanza e l'amore dei familiari a rendere più dolce ( o almeno meno amara)la vecchiaia. Purtroppo succede sempre più spesso che gli anziani, magari non autosufficenti, diventino ingombranti per chi ha ricevuto tanto amore ......... e che vengano abbandonati in un ricovero per gli anziani o alle cure di una badante spesso insofferente o nel migliore dei casi indifferente. ..... Ultimo.