Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
A tutti i nostri lettori auguro un buon fine anno e li saluto con una novità che non è tanto nuova, ma nuovo senz’altro il modo con cui la presento.
Sono sempre molto refrattario alla tecnologia e alla partecipazione “globale” dei miei lavori, tanto che rifuggo il vostro amato e lodato album-diario-cercamici virtuale fesbuc e, almeno fino ad oggi, anche iutub, da dove invece attingo spudoratamente e vigliaccamente i video che inserisco già da tempo a corredo delle foto del giorno.
Oggi invece mi sono tecnologizzato, e masochisticamente punito, per farvi un regalino che, quindi, per me vale due!
[…]Nella vita collegiale di Bocca di Serchio, i pionieri della specialità si allenavano scrupolosamente anche per quanto riguardava gli esercizi fisici. Si comportavano come atleti alla vigilia di impegnative competizioni di sport. Era importante, essere forti, avere un fisico a prova dì bomba. Limitazioni, per tante cose voluttuarie. Fumar poco era saggio, non fumare affatto era meglio.
Armati di vanga e di altri attrezzi da sterratori lavorarono loro stessi alla bocca del fiume, correggendo il corso delle acque, per farlo sfociare diritto al mare. Ciò era utile per l’uscita e l’entrata dei mezzi e di piccoli battelli che loro servivano. Ne risultò un laghetto tra la sabbia, sul quale a Tesei, sognatore, piaceva tanto sostare. Tra la casa dei guardiacaccia e quella dei contadini, fecero un campo per il gioco della «palla a volo». Vi si svolgevano partite accanitissime. In certi momenti sembrava quasi che dal vincere o perdere una di quelle partite dipendesse chissà che cosa, per loro.[…]
Partendo da questo scritto, tratto dal libro di Pelagotti: Uomini contro navi, dedicato agli incursori di Bocca di Serchio, e dal ritrovamento di una foto inedita di quegli uomini, ecco la novità: come giocavamo noi, nati in quel periodo di guerra, vent’anni dopo negli stessi luoghi che hanno fatto una buona parte di storia d’Italia.
Il mio vecchio filmino è dedicato quindi a Tutti i Lettori, a Tutti quelli che si riconosceranno nelle immagini, a Tutti quelli indistintamente che partecipano a rendere bella la vita, ai Tuttinsieme!
E se domallartro non sono più cencinquanta da festeggiare e ricordare, noi festeggeremo anche centocinquantuno e di nuovo Tuttinsieme!
Ce ne vorrebbero tante di meripoppin!
E come si dice nel gergo consumistico: “Questa offerta vale solo per oggi, approfittatene gente!”
Domani è un altro…anno, si vedrà… (un’altra foto)