Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Mentre l’amministrazione di San Giuliano Terme si prepara a portare in consiglio comunale il bilancio di previsione per l’anno 2012, viene annunciata per l’anno in corso l’uscita dal patto di stabilità. “Realtà grandi e piccole si trovano ad affrontare le medesime difficoltà finanziarie” afferma il sindaco Paolo Panattoni”.
Abbiamo lavorato durante l’anno ad una serie di operazioni che non è stato possibile al momento perfezionare a causa dell’andamento degli spread del mercato finanziario e della crisi del mercato immobiliare. Nonostante i numerosi tagli portati avanti durante il corrente anno da parte del governo Berlusconi abbiamo deciso di mantenere la totalità dei servizi previsti nel 2011 e di non rimandare pagamenti per oltre 3, 7 milioni di euro a favore dei fornitori del nostro comune in un momento drammatico per imprese e lavoratori.
Ciò ci ha permesso anche di intercettare finanziamenti regionali ed europei a favore del nostro territorio, a cui avremmo dovuto rinunciare. La nostra decisione si è basata anche sulla recente volontà espressa dal governo di rivedere i meccanismi del patto stesso che di fatto non distingue tra spese correnti ed investimenti”.
Le conseguenze del mancato rispetto del patto per San Giuliano saranno quattro: riduzione del 3% ai trasferimenti statali , divieto di contrarre mutui, blocco alle assunzioni e riduzione del 30% delle indennità degli amministratori (assessori, consiglieri e sindaco). Gli effetti decadranno al 31 dicembre 2012.
“Con gli ingenti tagli alla spesa pubblica e gli effetti del decreto “salva Italia” è necessaria una vera e propria rivoluzione nel 2012 che determini un deciso cambiamento di rotta per restare in linea con i profondi e repentini cambiamenti che la crisi economica e finanziaria imporrà agli Enti Locali.
Sia il Comune che la Geste che abbiamo conosciuto sosterranno profondi cambiamenti.
Un riformismo vero sia nelle modalità che nelle quantità di servizi erogati che abbandoni l’inerzia positiva di cui abbiamo fino ad oggi beneficiato. Non sarà facile rinunciare ad alcuni servizi ma in questa fase storica dovremo sostenere esclusivamente ciò che possiamo economicamente permetterci”.
La proposta di bilancio che era approvata dalla giunta comunale nel novembre scorso non prevedeva assunzioni di personale nel prossimo triennio né la previsione di contrarre mutui. E si evidenziava la vendita delle farmacie comunali.
“Le pesanti manovre della scorsa estate” continua il sindaco “avevano chiaramente palesato due concetti chiari di fronte a noi e a tutti gli Italiani: recessione e decrescita economica.
Seppure nessuno li abbia chiaramente palesati, abbiamo preso atto dello scenario difficile che si stava delineando ed abbiamo deciso la vendita, seppure dolorosa, delle farmacie comunali il cui incasso avverrà preferibilmente entro la fine della prossima primavera.
Accompagneremo questa misura con altre azioni ordinarie e straordinarie, in un indirizzo di grande austerità e rigore, incidendo sulle entrate e sulle spese e ridimensionando e qualificando sempre più la struttura dell’Ente e di Geste”.
“Negli ultime mesi credo stia crescendo in tutti sempre più la consapevolezza del difficile momento che sta vivendo la nostra nazione, il governo centrale e gli enti locali.
In questo scenario entro la prossima metà del mese di gennaio” conclude Panattoni “con grande concretezza e realismo inseriremo in Bilancio gli effetti della manovra Monti. Si apre una grande sfida per il futuro orientata a costruire un nuovo Comune che guardi soprattutto alle proprie tasche senza rinunciare alle sue potenzialità istituzionali, al suo essere attore sociale ed economico per la comunità, il territorio e l’economia.
Un Comune e una Geste più leggeri sulle spese e sui costi, un Ente locale che dovrà essere ben organizzato nel numero e per le funzioni che dovrà svolgere e che nel pieno rispetto degli impegni assunti sia soprattutto capace di fare progetti e scelte sostenibili nell’interesse generale della comunità che governa.”