Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Buon giorno, buon anno, bene alzati e… com’ è andata stanotte?
Odio i botti e non solamente perché sono pericolosi, puzzano, costano, ma perché sono… rumorosi!
Ci mancherebbe che i “botti” non facessero le “botte”, ma ammemmì danno fastidio.
Per anni ho passato la notte “più lunga dell’anno”, come scrivono stupidamente in questi giorni i media, ad abbracciare stretto stretto il mio enorme cane, Orso, un nero pastore belga, che rischiava l’infarto lui e la casa io dalla paura che lo uccideva e che gli faceva distruggere a morsi tutto quello che trovava.
Ma non è la sensibilità verso gli animali che mi fa odiare i botti: è proprio il loro inutilissimo scopo e il fastidiosissimo rumore e, notizie del TG di stamani, la colpa della morte del solito, o soliti, ammazzati da festose pallottole vaganti insieme ai feriti, più o meno gravi, che pensavano di festeggiare scherzando col fuoco!
123 di cui 78 a Napoli!
E rimanendo a Napoli: Ma mi faccia il piacere…!!!
Godetevi questi fuochi scoppiettanti di silenziosa brina luminosissimi di iridescente aurora e lanciati al cielo da freddolosi steli di umile erba.
Senza ferite, senza rumore, senza forzata allegria, tutto gratis!