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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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S. S. S. S. S.

25/1/2012 - 0:32

 

Non avendo potuto lavorare al pc prima di stasera, uso questo spazio per commentarmi la foto di domenica, quella delle tortore.

Grazie a Sonia adesso sappiamo  perché l’attributo di quell’uccello è decaocto e nessuno poteva metterne in dubbio la provenienza dal mondo greco.

Quando scrivo gli articoli a corredo delle foto, vado a pescare nella mia memoria e nei miei libri dove credo ci siano riferimenti, poi, all’ultimo dell’ultimo insuccesso, faccio ricorso ad internet e sulla rete ho trovato anche questa possibile spiegazione:
"In Grecia è anche chiamata "decaoctura" ossia diciottesima. La leggenda vuole che un centurione, impietosito dalla sofferenza di Gesù che saliva al Calvario carico della pesante croce, volesse offrirgli una tazza del latte che una donna vendeva a diciotto soldi. Il centurione offrì tutti i diciassette che aveva, ma la donna rifiutò di venderglielo. Quando Gesù fu crocefisso, la donna avara e spietata fu trasformata in tortora e condannata a vagare per sempre ripetendo "decaocto decaocto", ma se le riuscisse di dire decaepta (diciassette) riprenderebbe sembianze umane, mentre se mai pronunziasse decaennea (diciannove) il mondo avrebbe fine."

A me piace di più la leggenda trovata da Sonia perché male si addice alla cristianità la mutazione penitenziale di cattivi in animali, ma… siccome sono come San Tommaso e anche duro… ho chiappato una tortora (non cruentamente), ho contato le penne della coda e…

sono 12 grandi sopra e 6 piccole sotto...  decaocto!

evvaii!! (mi sono detto a me e alla tortora!)

Carl von Linné o Carolus Nilsson Linnaeus o  Carlo Linneo  nacque in Svezia nel 1707.
Neanche trentenne aveva già cominciato a scrivere la sua opera sulla classificazione delle specie, una delle più grandi opere che la scienza abbia mai visto, il “Systema naturae” che contiene una catalogazione botanico-biologica degli esseri viventi: piante, animali, minerali, ecc.

Con Linneo venne in pratica dato un nome e un cognome, la cosiddetta nomenclatura binomiale, ad ogni organismo vivente.

Questa sopra  è storia e questa sotto … non tanto:


Verso il 1730 Gian Gastone I de' Medici, granduca di Toscana, dissoluto regnante ma attento mecenate della cultura, invitò Linneo a Firenze e con lui organizzò una gita di piacere e di studio nei possedimenti che erano stati un tempo della sua trisavola Anna Maria Salviati in quel di Migliarino.
Recatosi sul lido alla foce del fiume Serchio, Linneo vide moltissimi animali, della famiglia dei cervidi, che correvano in coppie sulla spiaggia marina.
Erano animali bellissimi, agili e focosi e ad essi diede il nome di “Dama dama” dato che sembravano innamorati dami e damine in festa.


Uno di questi era un tipo rozzo, solitario e timido e mal si approcciava alle femmine.
Spinto dalla bramosia d’amore il quadrupede tentò allora una terapia d’urto, saltando tutti i preliminari sessuali.
Quando incontrava una dell’altro sesso, un dama, diceva velocemente: “Me la dai?”
La risposta era sempre. “Dai…no!”
Una due tre quattro, cento volte…sempre :“Dai…no!”


Da quella volta gli amici lo chiamarono scherzosamente: “daino” e mandarono in tilt Linneo e le sue teorie.

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25/1/2012 - 10:25

AUTORE:
Sonia

La spiaggia immacolata, cioè lisciata e levigata dal moto ondoso, è talmente rilassante che vorrei che nessuno la calpestasse...un po' come per gli elaborati castelli di rena che qualche "architetto" costruisce sulla battigia.
Devo ammettere però che questa sabbia decorata dalle tracce del passaggio degli animali ha un fascino del tutto particolare.
Intanto mi piacerebbe saperne di più sugli autori e poi mi dispiaccio di non aver potuto assistere all'incursione sull'arenile.
Spero comunque che il dai-no abbia avuto un incontro ravvicinato con una dai-si, ma dalle impronte incrociate un po' confuse potrebbe trattarsi anche di un dai-ni...l'importante è che il tutto sia avvenuto senza violenza e senza stupro.