Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Non avendo potuto lavorare al pc prima di stasera, uso questo spazio per commentarmi la foto di domenica, quella delle tortore.
Grazie a Sonia adesso sappiamo perché l’attributo di quell’uccello è decaocto e nessuno poteva metterne in dubbio la provenienza dal mondo greco.
Quando scrivo gli articoli a corredo delle foto, vado a pescare nella mia memoria e nei miei libri dove credo ci siano riferimenti, poi, all’ultimo dell’ultimo insuccesso, faccio ricorso ad internet e sulla rete ho trovato anche questa possibile spiegazione:
"In Grecia è anche chiamata "decaoctura" ossia diciottesima. La leggenda vuole che un centurione, impietosito dalla sofferenza di Gesù che saliva al Calvario carico della pesante croce, volesse offrirgli una tazza del latte che una donna vendeva a diciotto soldi. Il centurione offrì tutti i diciassette che aveva, ma la donna rifiutò di venderglielo. Quando Gesù fu crocefisso, la donna avara e spietata fu trasformata in tortora e condannata a vagare per sempre ripetendo "decaocto decaocto", ma se le riuscisse di dire decaepta (diciassette) riprenderebbe sembianze umane, mentre se mai pronunziasse decaennea (diciannove) il mondo avrebbe fine."
A me piace di più la leggenda trovata da Sonia perché male si addice alla cristianità la mutazione penitenziale di cattivi in animali, ma… siccome sono come San Tommaso e anche duro… ho chiappato una tortora (non cruentamente), ho contato le penne della coda e…
sono 12 grandi sopra e 6 piccole sotto... decaocto!
evvaii!! (mi sono detto a me e alla tortora!)
Carl von Linné o Carolus Nilsson Linnaeus o Carlo Linneo nacque in Svezia nel 1707.
Neanche trentenne aveva già cominciato a scrivere la sua opera sulla classificazione delle specie, una delle più grandi opere che la scienza abbia mai visto, il “Systema naturae” che contiene una catalogazione botanico-biologica degli esseri viventi: piante, animali, minerali, ecc.
Con Linneo venne in pratica dato un nome e un cognome, la cosiddetta nomenclatura binomiale, ad ogni organismo vivente.
Questa sopra è storia e questa sotto … non tanto:
Verso il 1730 Gian Gastone I de' Medici, granduca di Toscana, dissoluto regnante ma attento mecenate della cultura, invitò Linneo a Firenze e con lui organizzò una gita di piacere e di studio nei possedimenti che erano stati un tempo della sua trisavola Anna Maria Salviati in quel di Migliarino.
Recatosi sul lido alla foce del fiume Serchio, Linneo vide moltissimi animali, della famiglia dei cervidi, che correvano in coppie sulla spiaggia marina.
Erano animali bellissimi, agili e focosi e ad essi diede il nome di “Dama dama” dato che sembravano innamorati dami e damine in festa.
Uno di questi era un tipo rozzo, solitario e timido e mal si approcciava alle femmine.
Spinto dalla bramosia d’amore il quadrupede tentò allora una terapia d’urto, saltando tutti i preliminari sessuali.
Quando incontrava una dell’altro sesso, un dama, diceva velocemente: “Me la dai?”
La risposta era sempre. “Dai…no!”
Una due tre quattro, cento volte…sempre :“Dai…no!”
Da quella volta gli amici lo chiamarono scherzosamente: “daino” e mandarono in tilt Linneo e le sue teorie.