Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Purtroppo il cronista arriva nella sala consiliare quando la relazione del Sindaco Paolo Panattoni è quasi finita e coglie solo poche battute. All’origine della fuoriuscita dal patto di stabilità, dice Panattoni, c’è “un'operazione finanziaria, un leasing immobiliare, che riguardava la vendita dell'ex albergo termale, inserita nel bilancio di previsione, che non è andata a buon fine a causa dell’instabilità economica dell’ultimo periodo”. Nessun cambiamento in giunta per ora, ricognizione dei dati, percorso partecipato per imboccare una via d’uscita da questa situazione difficile; il percorso collegiale intrapreso prevede i seguenti punti: riorganizzazione della macchina comunale, mantenere i servizi, pagare i fornitori e spese sostenibili per L’Amministrazione.
Si apre una discussione fitta di interventi brevi, ma interessanti che si protrae per più di due ore. L’inizio tocca alle opposizioni. Per il capogruppo di Sinistra unita per San Giuliano Claudio Bolelli “il Sindaco si è accorto tardi della situazione critica, fino a pochi giorni prima dell’annuncio della fuoriuscita dal patto di stabilità la maggioranza ripeteva che era tutto in regola, mentre ora San Giuliano è l’unico comune della zona che ha sforato il patto”; Bolelli ribadisce il ruolo di “opposizione costruttiva” svolto dal gruppo della sinistra presente in Consiglio e pone due condizioni per una collaborazione: “una profonda autocritica della maggioranza e l’azzeramento della giunta, responsabile della situazione critica che si è creata”.
Prende poi la parola Riccardo Maini che richiama le conseguenze negative della fuoriuscita dal patto di stabilità e prevede un “salasso per i sangiulianesi”. Per il Ps Riccardo Cini conferma quello che il suo partito ha già scritto in un comunicato: “abbiamo saputo la notizia del non rispetto del patto di stabilità il 30 dicembre”; e sulle mosse future dice: “valuteremo le specifiche proposte di bilancio, il Ps non dà la sua fiducia al buio”. Marco Giardina, Futuro e Libertà, parla di “sconfitta della maggioranza, del comune e dei cittadini”. Alberto Cubeddu, Pdl, ricorda che “la vendita del palazzo in via Niccolini al 35% in meno del valore stabilito da una perizia dimostra una inadeguata oprevisione di entrate”, e aggiunge: “basare le scelte politiche su entrate aleatorie è un rischio per il bilancio, perciò si è verificata questa difficile situazione”.
Per l’Idv interviene il capogruppo Marco Balatresi che vede nella rottura del patto di stabilità il “risultato derivante da dinamiche non monitorate”; per Balatresi “gli obiettivi del programma non saranno facilmente raggiungibili, resta però prioritaria la difesa dei ceti deboli”. In assenza del capogruppo Giovanni Montanelli, per il Pd intervengono Dario Luperini in accordo “con il percorso delineato dal sindaco” e la vicecapogruppo Beatrice Coltelli, che fa propri gli indirizzi generali delineati dal sindaco nella relazione: “riorganizzazione della macchina comunale e di Geste, attenzione all’istruzione, al sociale alle attività produttive e alla sicurezza”; Coltelli accenna a quanto le possibilità di sviluppo del territorio siano mortificate dai tagli statali e dallo spread e alla fine parla di “sobrietà” e dice che “l’autocritica sta nel capire ciò che ci ha portato ad uscire dal patto”.
Il consigliere Gabriele Benotto, Pdl, ricorda la vicenda della chiusura della cartiera di Rigoli. Marco Carioni sostiene che “sui contenuti della relazione presentata in commissione dall’assessore al bilancio non può esserci nessuna collaborazione da parte della sinistra”. Nell’intervento di Franco Pizzi, assessore al bilancio, la scelta di fuoriuscita dal patto di stabilità è definita una “scelta di responsabilità”. Per capogruppo del Pdl Giacomo Mannocci “l’appello della maggioranza alla collaborazione sembra retorico, dato che le minoranze sono sempre state poco ascoltate”. Elisabetta Mazzarri di fronte a questo momento di “grande difficoltà dell’Amministrazione comunale”, dichiara che il gruppo Democratici per San Giuliano si misurerà con chi porterà avanti “l’autocritica e questo percorso di correzione per raggiungere il riequilibrio complessivo dei conti”.
L’ultima parte della discussione si è sviluppata su un documento illustrato dal consigliere Alberto Cubeddu in cui si “auspica che l’assessore al Bilancio rimetta nelle mani del sindaco il proprio mandato, avendo avuto per questi anni la principale responsabilità nella predisposizione del bilancio comunale”. Il documento non ha raccolto neanche tutti i voti del centrodestra (solo 6 i favorevoli) ed è stato respinto con varie motivazioni. Per esempio, Virgilio Luvisotti, capogruppo di Cittadini e territorio, ha annunciato l’astensione del suo gruppo, che indica “responsabilità di carattere generale”. Da notare il fatto che Riccardo Cini, capogruppo del Partito socialista, dopo una dichiarazione di non partecipazione alla votazione sul documento di dimissioni, è uscito dall’aula. Subito dopo dichiara Bolelli: “Un consigliere di maggioranza rifiuta di solidarizzare con un suo assessore”; infine ribadisce Mannocci: “Il Ps non vota la fiducia all’assessore al bilancio”.
Tra il non folto pubblico presente Daniela Andreotti, segretaria comunale del Pd.
(A cura di Ovidio Della Croce)