Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Il Carnevale di Viareggio
Il Carnevale di Viareggio da 139 anni è la più spettacolare festa italiana, testimonianza delle capacità artistiche ed organizzative degli italiani nel mondo.
La sfilata di carri a Viareggio è una tradizione che risale al 1873, quando alcuni ricchi borghesi decisero di mascherarsi per protestare contro le tasse: tra i giovani bene della città nacque l’idea di una parata di carrozze che fin da subito assunse carattere di sbeffeggio, in linea con la millenaria tradizione carnascialesca che ha lo scopo di mettere a nudo ed esorcizzare i problemi della società.
Nel martedì grasso del febbraio 1873 è nato il Carnevale di Viareggio così come oggi è conosciuto: evento spettacolare tra i più belli e grandiosi del mondo.
Storia e tradizioni
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Sul finire del XIX secolo, si iniziò a costruire i carri trionfali, veri e propri monumenti in legno, scagliola e juta, modellati da scultori e messi insieme da carpentieri e fabbri che, sugli scali dei cantieri navali, nel porto di Viareggio sapevano creare imbarcazioni destinate a solcare le acque degli oceani. Come gli scafi delle navi, i carri allo stesso modo potevano navigare in un mare di gente attonita e divertita.
La prima guerra mondiale sembrò distruggere, insieme alla belle époque in Europa, anche il Carnevale di Viareggio, che invece rifiorì, più splendido e più grandioso, nel 1921, quando i carri sfilarono lungo due meravigliosi viali paralleli, di fronte alla spiaggia, la passeggiata a mare, che in estate era il ritrovo della mondanità nazionale e internazionale e che divenne, con le quinte delle Alpi Apuane, il palcoscenico naturale e grandioso dei festeggiamenti di Carnevale.
Nel 1921 si cantò la prima canzone ufficiale, la "Coppa di Champagne", attuale inno del carnevale. Anche le maschere si animarono a suon di musica, perché per la prima volta, la banda trovò posto a bordo di un carro intitolato "Tonin di Burio", che rappresentava una festa nuziale nell'aia di una casa colonica. Due anni dopo il mascherone "Pierrot", nostalgica e romantica figura del carnevale, fu la prima maschera a muovere la testa e gli occhi attraverso un sistema ingegnoso che perfezionato, ha permesso ai costruttori del Carnevale di animare attraverso il movimento le proprie creature.
Nel 1925, per iniziativa di alcuni costruttori, fu introdotta la cartapesta per la realizzazione dei carri, un materiale che grazie alla sua duttilità e leggerezza ha consentito la costruzione di strutture colossali ma leggerissime, di mascheroni capaci di librarsi nell'aria sfidando la legge di gravità. Con l’innovazione della cartapesta, o per la precisione della “carta a calco”, si può dire che la storia del Carnevale di Viareggio ha una svolta soprattutto grazie ai costruttori che, per le loro capacità creative, l’abilità nella modellatura, nel colore e nel movimento, furono denominati, dalla stampa nazionale ed internazionale, “Maghi della Cartapesta”.
Nel 1930 Uberto Bonetti, il pittore che ha illustrato il Carnevale creando i manifesti ufficiali, ideò Burlamacco, la maschera che appare nel manifesto del 1931, sullo sfondo dei moli cittadini protesi sul mare, in compagnia della bagnante Ondina. Oggi Burlamacco trova posto tra le maschere italiane a Roma presso il museo del folklore e della tradizione ed è esposta a Parigi presso il Musée de l'Homme. Burlamacco è la maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio la figura che incarna lo spirito della tradizione viareggina.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Carnevale rinasce nel 1946 e da allora Re Carnevale ha temprato il suo scettro, passando indenne anche attraverso uno spaventoso rogo degli hangar dove si costruivano i carri.
Nel 1954 irrompe nel Carnevale e nella vita degli italiani una nuova invenzione: la TELEVISIONE.
La TV esalta i colori e il movimento più di una poesia futurista, movimento che al Carnevale di Viareggio ha dato molto come mostra la sua maschera. I carri si muovono grazie ad argani e pulegge frutto di quelle antiche tecnologie marinaresche a cui si accennava, e poi la TV degli albori che scelse Viareggio e il suo carnevale per la sua prima diretta in esterni era a caccia di volti noti, di segni che i primi telespettatori di allora potessero decifrare con facilità e, perchè no, con piacere.
Fu così che la diretta del Carnevale di Viareggio tenne banco per diversi lustri nel palinsesto della TV di Stato mostrando i faccioni caricaturati dei personaggi della Prima Repubblica, dei Fanfani e dell'immancabile Andreotti, ma anche di Mao e di tanti personaggi che descrivevano in formato gigante gioie e dolori di un Paese che sotto i raggi del sole della Versilia sembrava sempre un po' più bello e divertente che nella realtà.
Fin dall'inizio (1954) la Tv nazionale prima, e l'Eurovisione (1958) poi, hanno così consacrato la grande manifestazione trasportando ovunque, via etere Viareggio e il Carnevale.
Oggi il Carnevale di Viareggio torna in diretta su Raitre Nazionale per raccontare con le moderne tecnologie dell’informazione il corso mascherato del martedì grasso.
Ogni anno, una parata di ospiti illustri, di politici, di personaggi dello sport e dello spettacolo, è venuta e viene a Viareggio per ammirare la propria effige in cartapesta, così come ad ogni corso mascherato di ogni edizione del Carnevale, centinaia di migliaia di persone hanno decretato il successo della manifestazione.
Il Carnevale di Viareggio ogni anno, celebra lo splendore di un mese intero di feste diurne e notturne, con sfilate di carri spettacolari, feste rionali, veglioni in maschera e rassegne di ogni genere.
Il 2001 ha segnato una data memorabile della storia del Carnevale di Viareggio con l’inaugurazione della Cittadella del Carnevale, la fabbrica dei sogni di cartapesta, un complesso polifunzionale di grande pregio architettonico che ospita i moderni laboratori per la costruzione dei carri, la scuola della cartapesta, il museo del Carnevale, un percorso multimediale proteso a valorizzare e diffondere la memoria storica e culturale del Carnevale di Viareggio e del Carnevale di tutto il mondo, mentre nella grande arena si svolge durante l’estate la rassegna “Sotto le stelle alla Cittadella”: intrattenimenti, spettacoli, concerti ed iniziative culturali.
Oggi il Carnevale di Viareggio è una festa viva, giovane e sempre piena di novità che continua a richiamare un numerosissimo pubblico festante proveniente da ogni parte d’Italia e del mondo.
Si allega in formato pdf, il programma 2012
Fonte: http://www.viareggio.ilcarnevale.com/
E infine, un doveroso omaggio a questi Maestri.