Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose.
Abbiamo letto la relazione dell'assessore Pizzi alla prima commissione consiliare e siamo francamente sconcertati.
Ricorderete che i soli Cobas, poco più di un anno fa, presero posizione contro il lease-back. Il lease-back è una particolare forma di finanziamento di un'azienda, che consiste nella vendita di un bene stipulato tra il soggetto che lo possiede e l'istituzione finanziaria che contestualmente lo assegna in locazione finanziaria al cedente.
A sua volta, il cedente (il Comune nel nostro caso) si trasforma da proprietario del bene ad utilizzatore del bene stesso. Solo teoricamente il Comune utilizzatore avrebbe la possibilità di riscattare il bene al termine del contratto di locazione, ma questo diritto di opzione è solo ipotetico, perché nessuno può acquistare se si trova privo di contanti o addirittura in dissesto economico.
Il lease-back era lo strumento con cui l'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme pensava di risolvere i suoi problemi, cedendo gli immobili e rimanendone usufruttuario. Ma la natura speculativa delle operazioni immobiliari non ha reso possibile questa operazione, perché i proventi da queste operazioni non possono essere spesi dalle amministrazioni pubbliche liberamente, inoltre l'acquisitore doveva essere la società in house pensando che fosse possibile una operazione di fatto di comodo che però e vietata dalle normative.
L'amministrazione comunale ha prima illuso i cittadini sulla efficacia di queste operazioni per poi additare la responsabilità del dissesto alle manovre del governo Monti.
Operazioni, queste, che sono sostenute dagli stessi partiti presenti in maggioranza. Ma la grande responsabilità di questa amministrazione sta nel perseverare testardamente nell'errore e quando è stata costretta ad ammettere che il patto di stabilità è stato sforato era ormai tardi sia per porvi rimedio, ma sopratutto era tardi per pagare i fornitori e sperare di consegnare nel 2013 conti sani alla futura Amministrazione. Auguriamoci che si ravveda e che si possa rispettare il patto di stabilità nel 2012, cosa a nostro parere molto ardua e rischiosa. Allora, le scelte fatte a Roma sono contestate a San Giuliano o ci si nasconde dietro ai tagli (iniqui e irragionevoli) agli enti locali per occultare il malgoverno locale?
La corte dei Conti è intervenuta più volte sul Bilancio comunale a Sgt, pretendendone alcune modifiche in merito alle quali gradiremmo qualche informazione in più dal Sindaco.
L'operazione di lease-back poi era assolutamente ridicola, perché avrebbe scaricato sulla società in house Geste il compito di trovare i soldi per far quadrare il bilancio comunale.
La perizia effettuata dall'Ufficio tecnico erariale sul valore dell'ex albergo delle Terme era poi in linea con i valori di mercato?
Anche su questo punto silenzio assoluto!
Il Comune avrebbe affidato a Geste, secondo il progetto di lease-back poi naufragato, il compito di incassare altri soldi per affitti da privati di parte dell'immobile, ma come era ipotizzabile prevedere in bilancio (se ciò è avvenuto) un incasso solo teorico?
Nel periodo di Natale avevano avuto l'idea di vendere a GeSTe l'albergo Terme, senza neppure rendersi conto che, oltre a violare apertamente il patto di stabilità, nel bilancio consolidato non sarebbe cambiato niente.
Per fare questa operazione poi fallita, la GeSTe ha anche chiesto, in tutta fretta, un mutuo ipotecario di 1 milione e mezzo di euro alla BCC di Fornacette, mutuo che, nonostante sia fallita la vendita, la GeSTe ha comunque fatto, ad un tasso piuttosto alto, entro la fine dell'anno, e che dovrà ripagare senza neppure sapere se continuerà ad esistere.
Si parla del consorzio scuolabus intercomunale, ma gli altri Comuni non sanno nulla, si parla di un ingresso del privato (a cosa servono le società di scopo se non a favorire i privati?) nella gestione delle mense (trattasi di servizio a rilevanza economica superiore ai 900.000 euro annui) e si dice che alla GeSTe rimarranno le manutenzioni che costano molto e i cui costi, fino ad ora, non sono mai stati coperti dal Comune. Si dice che recuperando servizi come il taglio dell'erba, lo spazzamento delle strade (che al momento sono affidati da GeSTe a Terra Uomini e Ambiente in ottemperanza agli ordini del Comune) e (forse) i cimiteri, il bilancio della Geste dovrebbe consentire il proseguimento della società.
Nel frattempo alla Geste si stanno smantellando anche i servizi al cittadino, basti ricordare la riduzione del numero dei reperibili per gli interventi manutentivi in emergenza da 5 a 3.
Nel progetto di lease-back, il Comune aveva ipotizzato incassi derivanti da canoni di affitto, ma saltando l'operazione si sono trovati senza un euro.
L'ideatore di questa operazione tace e non ha neppure il buon senso di rassegnare le dimissioni...
Veniamo invece ai nostri giorni, anzi alle prossime settimane.
Quali sono le nuove tariffe che il Comune prevede per i residenti e i non residenti?
Ancora una volta si pensa a ridurre la spesa del personale comunale di Geste, ma non c'è traccia alcuna di quali siano i tagli da operare e soprattutto ci domandiamo cosa ci sia da tagliare in un Ente che ha bloccato le assunzioni? Pensiamo che i tagli siano destinati all'istruzione e al sociale, ossia nei settori dove gli investimenti non dovrebbero mancare in un Comune che ha a cuore la qualità dei servizi e della vita. Che senso ha allora la dichiarazione di intenti di volere difendere le classi sociali più deboli quando le stesse classi non saranno in grado di pagare l'aumento delle tariffe e lo smantellamento dei servizi sociali?
Si parla di strutturale revisione della società in house Geste e di una non meglio definita trasformazione dei servizi. Quali sono le società di scopo pensate da Panattoni e destinate all'ingresso di soci privati? Si parla di vendita a primavera, del 95% della società farmacie, ma anche di altri servizi, dei quali i cittadini e i lavoratori niente sanno.
Non sappiamo come il Comune possa aumentare le proprie entrate "in maniera strutturale" se non innalzando a dismisura tasse e tariffe dei servizi. È questa l'intenzione della Amministrazione e dei partiti che la sostengono?
E infine, si parla di un ruolo attivo delle forze politiche e sindacali, ma ci si limita alle organizzazioni sindacali di categoria, alle loro segreterie provinciali legate mani e piedi ai carri politici dominanti.
E le rappresentanze unitarie elette dai lavoratori? E il sindacato di base? Meglio escludere i Cobas e le Rsu, perché le loro obiezioni creerebbero solo problemi a chi governa in via Niccolini; meglio affidarsi al silenzio assenso di Cgil, Cisl, Uil che continuano a tacere.
COBAS PUBBLICO IMPIEGO PISA