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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
MIGLIARINO Chiusa e Ovaio
Fife

10/2/2012 - 23:02

Un tempo arrivavano a novembre, ora è più caldo (sic.) e arrivano a febbraio.

Un tempo si cacciavano a branchi nella Chiusa, sullo scrimbolo della bandita Salviati, o nelle Prata dei cavalli.

Un tempo si mangiavano anche se andavano spellate e messe in marinata.

Un tempo si imparava anche a imbalsamarle per usarle da richiamo nella caccia.

Un tempo bastava poco per fare le stampe: una lamierina e bianco e nero.

Un tempo si potevano tenere in gabbia, quelle prese impallinate sull'ala, e si curavano amorevolmente dando loro pezzettini di cuore di bestie macellate.

Un tempo si facevano fischi rudimentali con due bozzoli metallici di cartucce senza fulminante infilati uno dentro l'altro con la parte vuota una di fronte all'altra e loro ci credevano: curavano!

Un tempo non si sparava a quelle posate, ma solo in volo,...ma...

 

un tempo i miei compagni di caccia erano i Galigani babbo e figlio, Alfrido, Foresto del Canarini, Moccolo, Gino del Vanni e tanti altri di "quelli delle Pratavecchie" e io ora sparo solamente foto a quelle meravigliose fife!

 

u.m.

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12/2/2012 - 22:21

AUTORE:
Sonia

Purtroppo da sempre gli animali vengono sacrificati e talvolta anche inutilmente.
La pelliccia che la porti il papa o qualcun altro mi fa rabbrividire perché conosco i metodi adottati per scuoiarli e tutte queste stroci sofferenze non hanno giustificazione dal momento che sono stati inventati tessuti di tutti i tipi per parare il freddo.

12/2/2012 - 17:48

AUTORE:
1 qualunque*

O Sonia, o di dove verranno gli ermellini delle stole del Papa?

12/2/2012 - 16:06

AUTORE:
Sonia

La fame è brutta...ed il fine giustifica i mezzi(?!), però quando vedo cacciare per hobby nelle riserve e uccidere a oltranza per puro divertimento
mi indigno e poi mi avvilisco. In molti casi non si degnano neppure di mangiare le prede...

11/2/2012 - 17:05

AUTORE:
katia

un tempo si sparava per sfama'.. diceceva mi nonno torchio... incorraggiamenti a nessuno a imbraccia' il fucile ma pirma cara sonia lo imbracciavano con il cervello e soprattutto per la pancia....

11/2/2012 - 11:40

AUTORE:
Sonia

Sparare le fotografie per rendere gli animali "immortali" e farli conoscere agli inesperti come me, è il più bel salto di qualità che tu potessi fare. Spero che queste immagini scoraggino qualcun altro ad imbracciare il fucile e incoraggino i reporter amatoriali ad imitarti!