Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Ogni domenica, da un po’ di tempo, scrivo questa rubrica. All’inizio scrivere era una gioia e una fatica, ora è una fatica e una gioia. Si comincia a perdere i pezzi, a non saper cosa dire. Sono indeciso di cosa parlare. Le mie idee sono sempre quelle, rischio di ripetermi. Mi rallegro del fatto che La Voce del Serchio va bene, ma comincia a spaventarmi l’idea di scriverci ogni settimana. Mi chiedo se faccio bene a scrivere della mia vita quotidiana, come ho fatto quando è partita mia figlia Laura che ci legge da lontano e mi ha mandato delle foto molto belle dall’Australia. O dei miei interessi che non frega quasi niente a nessuno.
E poi non posso scrivere di cose che non conosco bene. Avrei voluto scrivere delle dichiarazioni di Barroso, ma non sono capace di farlo con la cognizione con cui l’hanno fatto in tanti su questo giornale i cui interventi ho letto con molta attenzione.
In questi giorni ho pensato di bussare alla porta dello studio di Barroso a Bruxelles e dirgli: “Sono io posso entrare?”.
E gentilmente essere allontanato: “Il Presidente è occupato, desidera?”.
“Niente, grazie, sono venuto qui solo per curiosare”.
E me sono andato con una domanda che non ho potuto fargli: “Scusi Presidente, pensa mai, forse malconsigliato, di sbagliare?”.
Mica volevo chiedergli della sua scelta giovanile filomaoista? Neppure volevo insinuare che il suo passato filocinese in altre forme ritorna. Neanche insistere sullo sbaglio di località. Certo il Presidente della Commissione Europea che dice “Ikea a Pisa ha aspettato sei anni per un permesso che in Cina le avrebbero dato in otto mesi” getta discredito sulla Toscana e fa discutere. Gli avrei se mai chiesto se ha riflettuto sulle obiezioni che gli sono state mosse e se sentiva il bisogno di rettificare quella sua dichiarazione. E poi se dobbiamo accettare l’idea che sia possibile governare senza chiedere ai cittadini il loro parere, che non sono burocrati, bensì una comunità fiera della sua storia e delle bellezze del suo territorio. Bè troppo complicato per me parlare con Barroso. Troppo complicata la politica per Barroso. Vabbè, ci rinuncio.
Ho appena letto una poesia che si intitola Piccoli annunci e anch’io scrivo il mio:
Cercasi persona qualificata, eccellentissima autorità, che chieda scusa quando sbaglia.
Difficile? Difficile anche raccontare la crisi del manifesto per adempiere pienamente a una rubrica che ha per intestazione Finalmente domenica! Il manifesto in liquidazione, finalmente! È un titolo che piace a chi pensa che l’articolo 21 della Costituzione sia superato, perché l’informazione è una merce come le altre. E poi Luigi Pintor, fondatore e primo direttore del manifesto, sarà anche stato per Enrico Berlinguer il più bravo giornalista italiano, ma tutti e due sono morti da un pezzo, il manifesto è un giornale un po’ bruttino e vende neanche 30mila copie, meno degli abitanti di San Giuliano. Chissà perché dovremmo mantenerlo in vita con i soldi pubblici. Fa bene Monti a chiuderlo, chi se ne frega! Succede poi che ci manca qualcosa, che cominciamo a pensare che l’informazione indipendente è un bene comune e allora via col secondo annuncio:
Si cerca libertà di stampa. Attenzione! Chiunque sappia dove sia finita si faccia avanti!
Difficile anche parlare di poesia. A chi vuoi che interessi poi la poesia. Succede però di sentire vicino un poeta che non si è mai conosciuto quando all’improvviso ci si imbatte in un verso di cui ci si innamora. Come ci si innamora di una musica. Io per esempio sono innamorato delle sinfonie di Mozart e innamoratissimo della suite n. 1 per violoncello solo di Bach. Ho letto in questi giorni una poesia intitolata Al mio cuore, di domenica. Ho ascoltato in Tv Saviano che leggeva quello che per lui è il più bel verso d'amore del ‘900: “Ascolta / come mi batte forte il tuo cuore”. Conoscevo solo questi due versi o poco più quando mi sono buttato a leggere il libro della poetessa che li ha scritti. Sentite questa strofa di Nulla due volte: “Non c’è giorno che ritorni, / non due notti uguali uguali, / né due baci somiglianti, / né due sguardi tali e quali”. Poi ho letto questo titolo: Disattenzione. La poesia comincia così: “Ieri mi sono comportata male nel cosmo. / Ho passato tutto il giorno senza fare domande, / senza stupirmi di niente… “. Di questa poetessa non sapevo neanche pronunciare il nome. Ecco infine il terzo annuncio:
Ringrazio una persona che mi ha dato “La gioia di scrivere”, la raccolta di poesie (1945-2009) di Wislawa Szymborska.
Post scriptum
Wislawa Szymborska, premio Nobel per la letteratura nel 1996, è morta lo scorso 1 febbraio. Cerimonia laica per l’ultimo saluto, con musica di Ella Fitzgerald: “mia nera gioia, tronco colmo di canto” (Ella in cielo).