none_o


Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . c'è più religione ( si esce un'ora prima). .....
. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
none_a
Incontrati per caso
di Valdo Mori
none_a
APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
none_a
A cura di Erminio Fonzo
none_a
12 13 14 LUGLIO E ANCORA 19,20,21 MUSICA DAL VIVO
none_a
Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
none_a
Ripafratta, 12 luglio
none_a
Bagno degli Americani di Tirrenia
none_a
Molina di Quosa, 8 luglio
none_a
Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
VECCHIANO
Ricordo delle Foibe: un dibattito per il 2013

13/2/2012 - 12:25

 
 
NOTA STAMPA
Ricordo delle Foibe: un dibattito per il 2013


Vecchiano –

  Il 10 febbraio abbiamo ricordato i quasi diecimila italiani che furono gettati, sia vivi che morti, nelle voragini dell’Istria tra il 1943 ed il 1947. Riteniamo giusto averlo fatto e prendiamo atto che questo argomento, come si vede dai commenti, suscita discussione ed anche divisione. In questo caso, sarebbe sbagliato il silenzio tenendo ognuno la propria “verità”.

 Pertanto assumiamo l’impegno, per l’anno prossimo, di organizzare uno specifico dibattito sull’argomento con storici di professione. Infine, accogliamo l’invito, che non è mai da respingere, a studiare di più la storia del nostro Paese e del mondo.


Ufficio Comunicazione

 

Fonte: Ufficio Comunicazione
+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

14/2/2012 - 11:17

AUTORE:
Cittadino 2

Tutti gli uomini, messi in un contesto, possono essere disumani e commettere crimini orrendi.
Lo sono stati i nazi-fascisti, lo sono stati i comunisti, lo sono stati uomini semplici senza appartenenza. Non è l'appartenenza ma la condizione che rende l'uomo feroce.
Non sono gli uomini o le appartenenze da combattere ma sono le guerre.
Se accettiamo questo non servono storici (condizionati, come uomini)o conferenze dove si continua lo scontro fra diversi modi di interpretare la stessa identica vicenda.
Ognuno, ogni schieramento, ha i suoi carnefici. Operiamo affinchè, in futuro, non si creino più le condizioni di odio, contrapposizione, guerra che genera queste tragedie.
Guardiamo indietro, ma per andare avanti.

13/2/2012 - 19:57

AUTORE:
Giacomo Mannocci

Si chiami anche uno storico che racconti le nefandezze di Tito e del IX corpus partigiano sloveno; si chiami uno storico che racconti la strage della brigata partigiana Osoppo a porzus da parte dei massacratori comunisti.
Si ricordino le Foibe.

13/2/2012 - 15:58

AUTORE:
Uno storico

Bene!
Spero che non vengano chiamati i soliti storici reviosinisti di poco valore, ma che si cerchi chi ha studiato realmente nel tempo e dati alla mano questo evento così controverso. Sarebbe interessante, ad esempio, chiamare degli storici sloveni o anche quelli italiani che hanno partecipato alla stesura della commissione italo-sloveno sui crimini commessi sul confine orientale e che, ad oggi, è ancora secretata per colpa dello Stato italiano. Come mai non se ne parla? Emergono dati e verità scomode per la vulgata tradizionale? Inoltre è uscito alcuni fa un bellissimo testo sull'occupazione fascista in istria e dalmazia e le conseguenze terribili che essa ha avuto sulle popolazioni locali: "I campi del Duce" di Carlo Spartaco Capogreco ed. Einaudi. Lui è un ottimo storico. Ma spero che per organizzare questa iniziativa vengano coinvolte le persone e le associazioni (se ci sono) che sul territorio si occupano di questi argomenti, nell'ottica della partecipazione che questa Amministrazione sta lodevolmente lanciando sul territorio.