Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
I recenti interventi su questo giornale on-line hanno riportato all’attenzione la lunga vicenda della VIII Variante al Regolamento Urbanistico.
Dopo quasi 6 mesi si sono conclusi i lavori della Commissione di Verifica e Controllo (CVC), convocata con l'intento di chiarire ogni possibile dubbio sulla legittimità dell'operato dell'amministrazione.
Purtroppo però così non è stato: a molti quesiti non è stato dato ancora risposta e nemmeno è stata approvata una relazione finale a conclusione dell’attività della commissione.
Necessita chiarezza, necessita precisione ed è perciò opportuno ribadire ancora una volta – se mai ce ne fosse bisogno – quello che è stato lo svolgimento della vicenda ed i fatti da noi contestati.
Quella che segue è quindi un estratto dell'unica relazione presentata nei termini procedurali – la nostra di PdL e FLI – respinta con un solo voto di scarto dalla commissione: voti contrari 7 (PD) e 6 favorevoli (PDL – FLI – Cittadini e Territorio), assenti: IDV (giustificato), PSI e Sinistra Unita per San Giuliano.
Successivamente all'intervento del Consigliere Giusto Nicosia in Consiglio Comunale del Giugno 2011, intervento nel quale poneva dei quesiti su presunte irregolarità nella delibera della VIII Variante al Regolamento Urbanistico, è stata convocata la CVC con l'intento di fugare ogni dubbio. E' opportuno precisare sin da ora che a noi consiglieri non interessa esprimere giudizi di legittimità ne tanto meno dare seguito ad esposti alla magistratura: oltre a non ricoprire noi la parte di soggetti legittimati a presentare azioni giuridiche, il nostro ruolo di consiglieri comunali ci impone di dare un giudizio politico sulla vicenda e sulle responsabilità in capo alla amministrazione.
Pertanto i lavori della commissione avrebbero dovuto portare a fugare ogni dubbio su tutto l’operato degli uffici competenti.
Nel merito continuano a sussistere molti interrogativi ai quali non è stata data risposta esauriente in sede di audizione dei vari responsabili del procedimento.
In primo luogo non è stata esclusa la possibilità che all'interno della delibera fossero state inserite pratiche presentate oltre la scadenza dei termini prestabiliti. Inoltre è stato evidenziato come a determinate osservazioni, a cui in precedenza si era dato parere negativo, siano state poi successivamente approvate dagli uffici: cambiare parere non è certamente illecito, lo sappiamo, ma certamente tutto ciò è ben lontano dal rappresentare una linea di buon operato e di imparzialità di trattamento nei confronti dei cittadini.
Da un punto di vista tecnico è stato poi evidenziato come a seguito di una interpretazione della normativa si sia derogato ai limiti delle distanze fra edifici.
E' da sottolineare come la Corte di Cassazione abbia rigettato in un suo pronunciamento la possibilità di scavalcare tale limite. Ma purtroppo anche a questo non è stata data risposta.
Ne è stato possibile richiedere il giudizio di un professionista tecnico estraneo alla vicenda in quanto non è previsto dal regolamento che norma la commissione e pertanto esula dalle sue competenze.
Infine è da sottolineare che, nonostante la commissione si sia riunita molte volte nell’arco di circa sei mesi, il suo lavoro non ha avuto sbocchi in quanto, nessuna relazione è stata approvata a maggioranza, ma se anche ciò fosse stato in virtù del sopra citato regolamento la relazione finale poteva essere presentata al Consiglio Comunale solo se la commissione aveva operato su mandato dello stesso Organo.
Questo fatto merita una piccola riflessione: sembra che questa commissione, data in presidenza all’opposizione sia un semplice “ruzzino” dato in gestione alle minoranze per dar loro una illusoria parvenza di autonomia decisionale, ma che , in realtà, è solo fine a se stessa e non può incidere proprio nulla sull’andamento della Giunta (e l’argomento sopra trattato è un esempio lampante) se non su mandato e con la supervisione di chi ha la maggioranza.
I Gruppi Consiliari PdL e FLI