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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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di Valdo Mori
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
SCOMPARSA
Renato Dulbecco

26/2/2012 - 17:48


Renato Dulbecco, nato a Catanzaro il 22 febbraio 1914, a soli sedici anni si iscrive alla facoltà di Medicina dell'Università di Torino, dove incontra due studenti, Salvador Luria e Rita Levi Montalcini "che avranno poi una grande influenza sulla sua vita".

 

Si laurea nel 1936, appena prima di partire per il servizio militare come ufficiale medico fino al 1938. Un anno dopo é richiamato e inviato prima sul fronte francese e quindi in Russia dove rischia di morire nel 1942 e rimane per mesi in ospedale.

 

 Rimandato in Italia, quando il paese passa sotto il controllo dell'esercito tedesco raggiunge le unità partigiane della Resistenza, sempre come medico. Successivamente avvia l'attività di ricerca e contemporaneamente si iscrive alla facoltà di Fisica, che frequenta dal 1945 al 1947, anno in cui lascia l'Italia per gli Stati Uniti.

 

Viene chiamato a svolgere attività di ricerca alla University of Indiana a Bloomington, e successivamente si trasferisce al California Institute of Technology.

Nel 1955 riesce ad isolare il primo mutante del virus della poliomielite, che servirà a Sabin per la preparazione del vaccino.

 

Nel 1958 comincia ad interessarsi alla ricerca oncologica, studiando virus animali che provocano forme di alterazione nelle cellule. La scoperta più importante è la dimostrazione che il DNA del virus viene incorporato nel materiale genetico cellulare, per cui la cellula subisce un'alterazione permanente.

 

Dal 1972 si trasferisce a Londra, all'Imperial Cancer Research Fund, dove ha la possibilità di lavorare nel campo dell'oncologia umana, e successivamente al Salk Institute di La Jolla (California).

 

Nel 1964 vince il premio Lasker per la ricerca medica e nel 1975 il Nobel per la Medicina, insieme a David Baltimore e Howard Temin, per ricerche sull'interazione tra i virus tumorali e il materiale genetico della cellula.

 

Nel 1986 lancia il Progetto Genoma Umano, con l'obiettivo di decifrare il patrimonio genetico dell'uomo. Il "Progetto Genoma", spiega Dulbecco, mira a raggiungere la conoscenza completa dei nostri geni e dei geni di qualunque specie (il progetto partì in Italia grazie all'interesse ad esso dimostrato dal prof. Rossi-Bernardi, che era allora presidente del C.N.R.).

Il problema principale, dunque, è quello di riuscire a leggere il messaggio contenuto nella molecola di DNA.

 

Nel 1993 rientra in Italia e da allora lavora presso l'Istituto di Tecnologie Biomediche del CNR di Milano, oltre a guidare la Commissione Oncologica Nazionale e a ricoprire l'incarico di presidente emerito del Salk Institute.

 

Renato Dulbecco è stato membro di diversi organismi scientifici internazionali, tra cui l'Accademia dei Lincei, la National Academy of Sciences statunitense, la Royal Society britannica e l'IPPNW (International Physicians for the Prevention of Nuclear War).

 

Muore il giorno 20 febbraio 2012, due giorni prima di compiere 98 anni, a La Jolla (California)dove lavorava presso l'istituto Salk.

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