Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
La modalità di volo a V è scelta per ragioni di aerodinamica, sia per spostamenti brevi che migratori.
Permette di sfruttare scie, spinte e vortici d’aria creati proprio da questa particolare formazione, che prevede un “apripista” al vertice e tutti gli altri posizionati a seguire, in una traiettoria parallela a quello che lo precede ma spostata leggermente verso l’esterno.
L’uccello in testa alla formazione affronta interamente la resistenza dell’aria e non gode dei vantaggi creati dall’effetto aerodinamico: è per questo motivo che il ruolo di “apripista” non è fisso, ma viene sostituito periodicamente. La scia creata dagli uccelli che precedono viene sfruttata da quelli che seguono, riducendo l’attrito e quindi facilitando il volo.
I battiti del cuore delle specie che volano in questo modo sono inferiori rispetto a quelli che volano soli. Volare in formazione a V significa quindi risparmiare energia, fattore fondamentale per voli migratori di lunga durata.