Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Non vi fate fuorviare dalla foto di apertura che è una meravigliosa immagine Alinari (primi ‘900) di un barcone di falasco nel lago di Massaciuccoli che serve a far notare come anche da noi si faceva uso dei navicelli, ma questa è storia risaputa.
I navicelli nascono in Arno e per l’Arno e venivano chiamati becolini.
Questo strano nome deriva dal suo inventore e costruttore, Domenico Picchiotti, chiamato Beco, facendo la sua fortuna e quella della sua famiglia e della navigazione in Arno.
Ritorneremo su di lui quando passeremo di fronte a casa sua nel nostro viaggio verso Firenze.
Nelle Relazioni sul governo della Toscana Pietro Leopoldo di Asburgo Lorena annota nel novembre 1768 che, in quanto alla campagna:
“La maggior parte del popolo pisano vive dal fare il navicellaio e tirare l’alzaia, dal dare vetture per Livorno, dal fare legne stramazzate a la macchia, dal cogliere giunchi dai paduli dai quali si fanno le funi per barche e navicelli, dal fare la spiga e l’erba dopo le raccolte, e dal pescare i fossi, ove si trovano certe tinche cattive e ranocchie”.
Per un paio di fotografie, quasi fossero lunghezze di fiume, godiamoci ancora Pisa e le sue barche.
Ancora una bella immagine di un gruppo di navicelli che hanno appena passato il Sostegno (foto 2), lasciamoli caricare ed andare verso Livorno e iniziamo la risalita.
Incontriamo diverse barche “diverse”, nel senso alcune non uguali fra loro, barche di pescatori e renaioli che a volte condividevano la vita lavorativa (foto 3 e 4), passiamo sotto la passerella della Cittadella con un renaiolo (foto 5) e usciamo dalla città alle Piagge, (foto 6) nome che la dice lunga sul prodotto che offre agli scavatori del fiume!
Toh! O chi sono questi “marinaretti d’acqua dolce”?
Se il nostro viaggio di risalita si presenta faticoso, per questa gita (foto 7) alle colonie marine di bambini, nientepopodimeno di Castelfranco, è una dolce discesa a corrente… poi al ritorno ci penseranno!
Verso Uliveto veleggiano alla tarsia e pollaccone spiegato al vento tre magnifici navicelli con la brezza marina (foto 8) incontrando renaioli (foto 9) e un “collega" velocissimo che va al carico di pietre allo scalo del paese termale (foto 10).
E qui incontriamo la più bella storia di fiume, una storia che mi rimanda all’infanzia con mio nonno renaiolo e mio padre con la famiglia di pescatori e accompagnatori di signori a caccia, in Serchio però, ma cambia di poco, solo il nome del fiume, l’acqua è/era la stessa. (foto 11 e 12)
Se fossi in barca direi che qualcuno mi ha schizzato, ma al computer… sarà… mah, andiamo avanti, no!, mi fermo e ci risentiamo…
(segue)