Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
"Vivere in "campagna", un tempo, voleva dire possedere quasi tutti un "orto". Difficile che i bambini del "60" o giù di lì confondessero un asparago con un fungo o la "spargina" con un albero di pero. Le fragole non "nascevano" nelle confezioni del supermercato e non si mangiavano a febbraio. La terra non era "sporca" e i pomodori si mangiavano direttamente sulla "pianta", come faceva la Angela.
C'erano le stagioni e le verdure e la frutta di stagione.
Per questo è difficile mangiare l'uva a Natale, anche se porta bene.
I nostri bambini spesso non conoscono niente di tutto questo, che è stata cultura, conoscenza.
Non costringiamoli o indirizziamoli solo verso un mondo virtuale e supertecnologico. C'è anche tutto il "resto".
Il respiro della natura che è vita. Induce al rispetto, alla pazienza, alla misura del tempo.
Per questo abbiamo deciso di proporre questo progetto, perchè i nostri bambini recuperino il senso della vita."
Questo progetto è stato reso possibile dal contributo del locale ASBUC nel programma dello scorso anno per finanziamenti ad associazioni che operano sul territorio.