Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Il detto “chi ha fatto trenta può fare anche trentuno“ deriva da una frase attribuita a Papa Leone X, nato Giovanni De’ Medici, secondogenito di Lorenzo il Magnifico e Clarice Orsini. Eletto nel 1513, è il 217° papa della Chiesa Cattolica.
Il 1° luglio 1517 durante il concistoro (dal latino consistorium: seduta, assemblea, consiglio: è una riunione formale del collegio consultivo di un sovrano) il Papa nomina trenta cardinali.
Dopo aver annunciato i loro nomi, si accorge di aver escluso un religioso a suo parere degno anch’egli di quella nomina. Lo aggiunge così alla lista di seguito agli altri, come trentunesimo. La sua frase per smorzare i toni di meraviglia dei presenti è: “chi ha fatto trenta può fare anche trentuno”.
Questo modo di dire sta ad indicare che, dopo essersi dati molto da fare per portare a termine un lavoro, con un piccolo sforzo in più si può svolgere senza troppi problemi anche qualcosa di imprevisto.