Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Un secondo tempo d’altri tempi! Si cerca di capire qualcosa sulla formazione del Pisa, ma come al solito Paradossi non viene supportato dall'impianto audio (ma quanti anni sono che va avanti così?). Ma oggi, a parte le travolgenti vittorie in coppa Italia e le notizie non proprio entusiasmanti sulla Fidelity Card, bisogna vincere, c’è poco da fare. Subito all’inizio ci mangiamo un’occasione niente male, poi la partita scorre sonnacchiosa, fino al goal di Favasuli su punizione, che mi è sembrato un discreto regalo del portiere. E insomma il tempo finisce uno a zero per noi, ma senza troppi entusiasmi; francamente la Reggiana non è sembrata una squadra proprio irresistibile.
Oggi, finalmente, dopo varie influenze, ritorno all’arena Garibaldi. C’è Pisa-Reggiana, e i miei ricordi non possono non andare al giugno 1982, alla famosa ultima partita della stagione che ci portò in serie A, mentre loro si salvarono dalla retrocessione; l’allenatore era Agroppi e naturalmente nessuno dei 22 azzardò un tiro in porta, con l’eccezione del nostro Gozzoli che, non avendo forse ben compreso la situazione, ebbe un improvviso raptus di follia, puntando deciso la porta avversaria e sparacchiando un tiraccio anche pericoloso, tra gli insulti del pubblico. Altri tempi.
Ci si aspetta un secondo tempo simile al primo, e invece no. Il Pisa attacca con buone azioni e si mangia diverse palle goal, anche perché il loro portiere riscatta ampiamente le incertezze del primo tempo e para di tutto. Ma proprio sul più bello, quando il raddoppio sembra vicino, l’unico contropiede della Reggiana viene concretizzato (si dice così, credo) dal loro centrattacco che pareggia; l’autore del goal è peraltro il ben noto livornese Matteini, che si mette a provocare il pubblico (tra l’altro si toglie la maglia, sotto la quale deve aver esibito una qualche frase poco felice, che però non sono riuscito a decifrare) con gesti e risatine varie. L’arena, nonostante il pubblico non strabocchevole e gli scioperi del tifo, si infiamma: piovono insulti di vario tipo nei confronti del livornese (e di Livorno). Comunque nella bolgia che si è venuta a creare il Pisa riprende a giocare e costruisce un gran numero di occasioni: clamoroso un colpo di testa di Perna a un metro dalla porta, che non si sa come faccia a non entrare. L’arrembaggio finale è veemente, le emozioni non si contano, ma non si riesce a sfondare. Arriva però il 96°: il loro portiere non trattiene l’ennesimo tiro e il falco Perez, appena entrato, fa esplodere lo stadio.
Francamente se non avessimo vinto sarebbe stata un’ingiustizia (e poi, via, il Pisa mi sembra indiscutibilmente più forte della Reggiana). Tra l’altro alcuni dei nostri hanno giocato meglio del solito: ad esempio Tulli è apparso irresistibile in certi momenti e Gatto è stato sorprendentemente molto più ficcante di altre volte. Insomma una vittoria meritata ed emozionante. E ora col Foligno completare la Mission!