Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Fiat : IL PRESIDENTE MONTI NON PUO FARE PONZIO PILATO
Ancora una volta, con questa dichiarazione si dimostra la centenaria sudditanza dei governi e non solo dei governi, verso quella che una volta era la più grande azienda italiana.
La Fiat potremmo definirla una azienda pubblica per gli aiuti gli incentivi ricevuti le infrastrutture create per il quasi esclusivo suo interesse, e privata nei profitti e nella rendita.
Ma perché l’attuale governo sbaglia atteggiamento nei confronti di questa azienda? Ai pensionati ai lavoratori, alle donne hanno chiesto enormi sacrifici in nome dell’Europa e dei mercati internazionali. Bene ma lo sguardo fuori dal nostro paese non dobbiamo buttarlo solo quando torna comodo.
In Germania quando Marchionne si presentò per un accordo con le case automobiliste tedesche il governo conservatore, intervenne chiedendo quali fossero le garanzie produttive ed occupazionali, quali investimenti intendesse fare in quel paese. A queste domande la Fiat non dette risposte convincenti, ed i tedeschi non fecero alcun accordo.
Il presidente degli USA disse alla Fiat che avrebbe concesso prestiti per 8 miliardi di dollari a patto che fossero investiti negli stabilimenti americani sia in ricerca e sviluppo e con queste garanzie fu dato il prestito.
In Italia no. il governo precedente era subalterno alla Fiat questo governo, non pensa sia nei suoi compiti chiedere ad una azienda italiana, quali siano i programmi. Il governo non pensa di intervenire affinchè ci sia ricerca innovazione, mantenimento dei livelli occupazionali, il governo non pensa di chiedere responsabilità ad una impresa che tanto ha ricevuto in questo paese.
Anzi il governo vara delle riforme che permetteranno ad aziende come Fiat di non avere vincoli, ma tante agevolazioni nell’utilizzo della mano d’opera, nei contratti da applicare e nei sindacati che debbono esserci e quali no.
Come pensa il governo, già oggi di dare risposte alle centinaia e centinaia di persone dell’indotto Fiat che stanno perdendo il lavoro a cause delle scelte della casa madre? Davvero non è compito del governo tutelare le persone tutte le persone e non solo alcune. Con queste scelte rischia di aprirsi un problema sociale enorme, perché da un lato si riducono le tutele per le persone che perdono il lavoro e sull’altro versante non si fa nulla affinchè le aziende non vadano via. Una politica economica miope che porta inevitabilmente indietro il nostro paese. Vorrei ricordare che quando la Fiat attuò un'altra grande ristrutturazione mettendo a casa 35.000 persone tutte in una volta, se non ci fossero state le tutele per le persone ed il grande senso di responsabilità del sindacato la Fiat avrebbe fatto pagare un prezzo ancora maggiore all’intero paese, non possiamo dimenticarlo.
Tanto più che se il Governo vuole rendere maggiormente credibili le riforme che intende attuare non può con una azienda come Fiat fare come Ponzio Pilato, lavarsene le mani. Su questo punto dovrebbero riflettere molto anche le forze politiche che danno sostegno a questo governo.
Franco Marchetti
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