none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
VECCHIANO-Lisbona
Caro carissimo Antonio, abbiamo saudades di te

25/3/2012 - 17:01

In questa grigia domenica 25 marzo ho sentito alla televisione una brutta notizia. Antonio Tabucchi è morto a Lisbona. Aveva 68 anni. Da qualche mese combatteva contro un cancro ai polmoni. Non parlava dei suoi “mali fisici” se non con pochissime persone intime. Tramite un suo amico lo avevamo raggiunto a Lisbona con un messaggio. Era stato disponibile, nonostante i suoi “mali fisici”, come lo sono le persone colte, buone e generose fino all’ultimo.
 
Era stato con noi a Migliarino neanche un anno fa a dire il suo “Elogio della letteratura”. Eravamo contenti di dirgli in una serata ideale: bentornato Antonio. Aveva salutato amici e amiche. Aveva firmato molte dediche sui suoi due ultimi libri: Viaggi e altri viaggi e Racconti con figure. Aveva stretto mani e scambiato una parola con tanti amici e compaesani. Ci aveva lasciato con la promessa che sarebbe ritornato.
 
Era un professore universitario con formazione filologica, insegnava Letteratura portoghese. Era un intellettuale, un brillante polemista e un viaggiatore cosmopolita. Gli piaceva scrivere e scriveva bene. Entrava nei suoi libri e noi che li leggiamo entriamo nelle sue storie e ci facciamo trascinare dai suoi personaggi per imparare a guardare il mondo con gli occhi altrui. Scoprì da un bouquiniste un poemetto, “Tabaccheria,” di un grande poeta come Fernando Pessoa quando in Italia era sconosciuto, e ne diventò il massimo critico e traduttore. Da quel giorno ebbe inizio una lunga carriera nel corso della quale ottenne molti prestigiosi riconoscimenti. Il suo primo libro è Piazza d’Italia del 1975, Requiem è del 1992, quello più noto è Sostiene Pereira del 1994.
 
Era uno di noi, era nostro socio onorario e l’anno scorso aveva partecipato anche  a qualche riunione dell’Associazione La Voce del Serchio. Aveva cominciato il suo “Elogio della letteratura” a Migliarino in perfetto vecchianese usando verbi come “sganasciare”, parlava e carezzava la bandiera italiana e le primizie tricolori che un amico gli aveva preparato. Aveva pronunciato le sue ultime parole, in quella odorosa serata di maggio, con un sorriso come quello del padrone della “Tabaccheria”. Ora si è messo a piovere. Stavamo preparando per il maggio migliarinese un incontro con il critico e amico Remo Ceserani su “Tabucchi e la fotografia” e volevamo chiedergli di Spino, il protagonista del Filo dell’orizzonte, che a un certo punto anche lui si mette a ridere. Ma che cosa ha da ridere Spino? È una domanda che Tabucchi si è fatto e, forse, nel sentirsela rifare, avrebbe sorriso di noi che piangiamo mentre scriviamo di lui.
 
Carissimo Antonio, finita la pioggia restano le nostre saudades
 

Fonte: Ovidio Della Croce - Presidente "Associazione Culturale La Voce del Serchio "
+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

27/3/2012 - 22:35

AUTORE:
Napolitano Francesco

L'eurodeputato Niccolò Rinaldi scive sul suo sito: "Un europeo convinto, un pisano che ha saputo viaggiare e immergersi nella cultura, che abitò a Firenze e visitava i campi Rom dove aveva alcuni amici. Uno di quegli italiani che ci permettono di andare a testa alta per il mondo.".

27/3/2012 - 1:05

AUTORE:
Sergio S.

Grazie Antonio,
anche se ti ho incontrato e conosciuto personalmente da poco tempo, provo una grande tristezza, per la tua prematura scomparsa,
Particolarmente colpito la prima volta che ti ho incontrato sia per la tua maniera affabile oltre la tua modestia di rapportarti con gli altri, virtù non sempre presenti in persone di grande valore culturale.
Oggi, la nostra società è ancora più povera di uomini che ci aiutano a pensare e capire.
L'eredità culturale che ci lasci accompagnerà sempre tutti noi, e le future generazioni.
Grazie ancora.
Sergio S.

26/3/2012 - 19:46

AUTORE:
LUIGI

SONO RIMASTO VERAMENTE DISPIACIUTO DELLA SCOMPARSA
DEL GRANDE ANTONIO.
LA NOTIZIA L'HO SENTITA ALLA TV,NON SAPEVO CHE AVEVA UN CANCRO.CIAO GIGI

26/3/2012 - 15:42

AUTORE:
Bruno della Baldinacca ( * )

Quando Antonio scese dal palco del Centro Maccarrone lasciando Marco Alloni ed Athos Bigongiali che erano li per presentare un suo libro/intervita "Una realtà parallela Dialogo con Antonio Tabucchi" e i due pensarono: o dove andrà?
Antonio a "gentile" richiesta veniva da noi, noi un nutrito gruppetto di vecchianesi suoi amici.
Io per primo gli dissi: gao! un vore' mia che noi ci s'arizzi e si venga 'ostà al palco per salutatti tutti 'nfila! difatti, "gentilmente" si alzò lui e venne a stringerci la mano e ricordo benissimo il gesto che fece a me medesimo, mentre mi stringeva la mano mi carezzava la chiorba pelata parlandomi dei prodotti saporosi del mio orto ed il gesto fu notato da altri "amici" più lontani di noi da Antonio e..quando arrivai a casa trovai due richieste d'amicizia su Facebook da suoi amici pisani; liero diventato 'mportante più di loro (seondo loro).

Grazie Antonio uomo gentile per davvero.

(*)così mi chiamò Lui

26/3/2012 - 12:42

AUTORE:
Gio

Ho colto un fiore lungo un fossetto vicino a casa di antonio e l' ho portato a casa sua, a vecchiano, con dispiacere ho notato una scritta vigliacca sul suo campanello, ecco , mi piace pensare che quella mano , e non un altra , la stessa mano dico , vada a cancellare quella scritta , non perche' offensiva , ma solo perche ' dimostrebbe che questo mondo puo essere migliore di quello che e' , e la speranza, quella x cui antonio ha scritto e vissuto sia ancora un motivo per vivere ogni giorno la nostra avventura.

26/3/2012 - 12:08

AUTORE:
anna

Mort d'Antonio Tabucchi, grand d'Italie

26/3/2012 - 11:58

AUTORE:
ANNA Micheli

Una persona gentile. Così lo ha definito Fabio Fazio. Avrebbe potuto dire del grande intellettuale che era, o sottolineare la sua immensa cultura, che tutto il mondo riconosceva e apprezzava; ricordare la sua grande coerenza politica ed onestà intellettuale, che non cedeva al potere mediatico o ancor più economico. Ma nessuna definizione più di quella, a mio avviso, ritrae Antonio Tabucchi. Ciò che mi ha sempre colpito di lui è la gentilezza d'animo, che ha saputo regalarci, nella vita, nei suoi libri, che adesso più che mai custodiamo gelosamente nei nostri cuori.Gentilezza che traspariva anche durante le apparizioni in Tv, mai sfrontate, mai sopra i toni, anche quando affrontava argomenti politici, che lo avevano fatto soffrire, lontani dalla becera gente che abita gli schermi. Un gentile signore di campagna, che viveva da tempo in città. Ciao Antonio, grazie per aver condiviso con tutti noi i tuoi pensieri. Ora siamo, tutti, davvero più poveri.Con affetto.

26/3/2012 - 0:32

AUTORE:
franco

diceva, non dobbiamo stare sempre nel solito posto perchè pensiamo sia nostro,invece siamo ospiti,,,,, una bella metafora sulla vita siamo ospiti tutti noi, dei luoghi del tempo ,, poi un giorno un alito di vento ci porta in alto sempre piu in alto fino a scomparire dalla terrena vista,,, allora ancora una volta ci tufferemo nei tuoi libri e ci sentiremo meno soli della tua assenza,,

25/3/2012 - 21:41

AUTORE:
P.G_

Non credevo di dover parlare di Antonio Tabucchi così presto. Pochi anni più di me, talmente pochi che viene da interrogarsi se non dobbiamo sbrigarci a fare quello che abbiamo in mente, a concludere qualche nostro progetto.
E’ venuto a Migliarino ai primi di maggio dell’anno scorso, poco prima della sua ”letio magistralis” al Teatro del Popolo dal titolo “Elogio della Letteratura” per parlare di come organizzare l’evento. L’avevamo pensato da tempo ma era sempre mancata l’occasione. Antonio non si era mai, in tutti questi anni, presentato al pubblico del suo paese, della sua comunità, non se era mai dato ai suoi concittadini-ammiratori. Però sapeva a e conosceva la Voce del Serchio (noi speriamo che rappresentasse anche la finestra sul suo paese quando era a Lisbona), apprezzava il giornale e gli sforzi che faceva per mantenere l’identità di una comunità e ha voluto, o almeno io credo così, ringraziarci per il nostro lavoro accettando di venire al Circolo.
La serata poi è stata organizzata dall’Associazione Culturale “La Voce del Serchio” il cui presidente, Ovidio Della Croce, ha condotto la serata in modo perfetto e a cui va il ringraziamento mio e di tutta la redazione del giornale.
La sera che è venuto da noi al Circolo eravamo tutti molto emozionati, non capita tutti i giorni di avere a che fare con un personaggio tanto importante, con uno scrittore di quelli che rimangono nella storia, nei libri di testo e non che fanno visite fugaci nelle librerie.
Si è seduto fra noi dopo un caffè e dopo solo pochi minuti la nostra emozione era scomparsa, sostituita da ammirazione e rispetto. Abbiamo parlato di tante cose, di tutto praticamente, senza soggezione o paura, come buoni amici che si conoscono da tempo. Non c’era niente nel suo comportamento che facesse pensare a chi era, a cosa aveva fatto, a cosa aveva scritto. Non mostrava, non si vedeva la sua grandezza, è stato subito uno di noi, un semplice cittadino che si diletta della compagnia e delle chiacchiere degli amici.
Non si è parlato molto della serata, non ricordo, ma ricordo che lo abbiamo ringraziato di cuore per il dono inatteso e inaspettato che ci ha voluto fare.
Ricordo anche la serata al Teatro piene di gente, da Migliarino, da Vecchiano, volti noti ma anche molti volti sconosciuti, venuti anche da lontano per non perdere l’occasione di incontrare un gigante della letteratura contemporanea. Giovani, anziani, donne, tutti ad ascoltare quella voce a volte monotona, a volte coinvolgente, a scoprire man mano che parlava la sua enorme cultura, a meravigliarsi della sua straordinaria fantasia.
Ecco cosa mi ha colpito di più dei sui libri, la fantasia, la incredibile fantasia che gli permette di spaziare in mille mondi, in mille spazi diversi con grande padronanza. Quello che invece gli ho sempre invidiato di più è in fondo collegato a questo, la possibilità e l’occasione che ha avuto nella sua vita di peregrinare per il mondo alla scoperta di mille popoli e di mille costumi, la conoscenza delle lingue, le culture di altri, la vita di altri.
Una vita forse breve ma intensa, una vita straordinaria di uno scrittore e di un uomo straordinario.
G.P
La lettera di ringraziamento inviata dalla scrittore all’Associazione.
Cari amici del Circolo Culturale La Voce del Serchio,
il mio amico Piero mi ha fatto pervenire i vostri gentili commenti e i ringraziamenti a proposito della conversazione letteraria che mi avete invitato a tenere nel Maggio scorso.
Desidero ringraziare tutti voi per l'ospitalità e la calda accoglienza che mi avere riservato.
Anche per me è stata una serata molto piacevole ed è stato bello tornare a respirare l'aria di casa.
Un ringraziamento particolare al Presidente del Circolo, Paolo Magli; a Bruno che mi accolse con il magnifico cesto delle primizie del suo orto e a Ovidio Della Croce per le sue gentili parole di presentazione.
Arrivederci a presto.
Un caro saluto. Antonio Tabucchi

25/3/2012 - 20:45

AUTORE:
Massimo Marianetti

Ferruccio diceva che chi scrive per commentare la vita pensa sempre che il suo commento sia più importante di quello che commenta, anche se non se ne rende conto. Tu che scrivi sulla vita, che ne pensi?... Tristano muore (Feltrinelli, p. 101) Addio Antonio, sarai sempre con noi.

25/3/2012 - 18:35

AUTORE:
Ione Orsini

Un grande VECCHIANESE ci ha lasciato, resteranno di lui i suoi scritti.
Grazie Antonio ci hai reso famosi ed orgogliosi, non ti dimenticheremo.

25/3/2012 - 18:13

AUTORE:
Silvia

Ovidio grazie per il tuo saluto a Tabucchi.In questa "strana" domenica lascio anche il mio. Buon viaggio Antonio!

"...Sono morto?, chiese a Silvia.
No, disse Silvia, stai solo dormendo e sogni la luna."

da Sogni di sogni 1993 - Sogno di Giacomo Leopardi, poeta e lunatico