Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Penso che ogni donna debba essere libera di scegliere se usare o meno metodi di controllo delle nascite. Se decide di farlo è ugualmente libera di scegliere il metodo che preferisce dato che è lei che subisce le conseguenze più dirette della sua scelta.
I metodi contraccettivi sono infatti molti, ognuno gravato da una certa percentuale di insuccesso, di effetti collaterali, ed anche di rischi per la salute.
La scelta può anche essere irreversibile, come ad esempio la “legatura delle tube”, che presuppone però la certezza assoluta di non voler più figli. Lo stesso avviene con la “vasectomia” nell’uomo, gravata però da problemi di tipo legale che hanno radici nella nostra cultura religiosa.
Questi rappresentano comunque metodi contraccettivi estremi che garantiscono la sicurezza matematica della sterilità in cambio però della impossibilità assoluta di un eventuale ripensamento.
Il metodo in assoluto più usato dalle donne Europee è quello dei “contraccettivi orali” (pillola).
La pillola è composta da ormoni che hanno la funzione di evitare l’ovulazione e quindi rendere impossibile una gravidanza.
Ce ne sono diverse, con ormoni diversi, con un solo ormone, con ormoni che si impiantano sotto la pelle e durano mesi, ma tutte hanno lo stesso meccanismo di azione e cioè quella di impedire l’ovulazione attraverso il blocco, reversibile, degli ormoni ipofisari a questo dedicati. Anche i dosaggi sono diversi ed oggi abbiamo a disposizione preparati con quantità di farmaci sempre minori, seppure con un identico e sicuro potere contraccettivo.
Le prime formulazioni infatti erano costituite da prodotti meno attivi e quindi i dosaggi dovevano essere maggiori per garantirne l’efficacia. Le pillole più recenti invece sono a dosaggi ormonali veramente molto bassi e possono quindi essere assunte con relativa tranquillità.
Studi recenti hanno dimostrato, per questi farmaci, anche una certa azione protettiva nei confronti del cancro dell’endometrio e dell’ovaio, mentre il piccolo aumento di rischio per il cancro mammario, sospettato per le vecchie pillole, pare essersi ridotto con le queste nuove formulazioni.
La loro efficacia nell’impedire una gravidanza è vicina al 100% purchè si rispettino, naturalmente, le norme di assunzione.
La dimenticanza di una pillola non modifica molto l’efficacia contraccettiva (va assunta comunque appena scoperta la mancanza). Se la mancanza è invece doppia (due pillole dimenticate) il rischio di gravidanza aumenta molto e conviene interrompere la somministrazione ed iniziare un nuovo ciclo alla ricomparsa delle mestruazioni.
E’ quindi un metodo molto sicuro e presenta in pratica una unica vera controindicazione e cioè: “il fumo di sigaretta in età superiore ai 35 anni”.
Fumo e pillola non sono compatibili, è oramai accettato da tutti gli studiosi, poiché concorrono insieme ad aumentare moltissimo il rischio di trombosi venose profonde con gravi episodi (spesso mortali) di embolia polmonare specie in età non giovanissima.
A scopo preventivo la terapia deve essere sospesa, inoltre, un mese prima di un interevento chirurgico programmato.
Gli effetti collaterali sono invero di modesta entità e possono essere rappresentati da variazione del peso corporeo, alterazione della libido, nausea, ritenzione di liquidi ed anche ipertensione arteriosa con ritorno però ai valori normali una volta cessata l’assunzione.
Da alcuni anni si trova in commercio anche la cosiddetta “pillola del giorno dopo”, una formulazione contracettiva da riservarsi solo ai casi d’emergenza e spesso causa di contestazioni e denunce da parte dei cosiddetti “obbiettori di coscienza”.
Questa formulazione ad alto dosaggio, e la cui capacità di impedire una gravidanza ha solo una certa correlazione statistica ma nessuna certezza, contiene una quantità di ormoni tali da dare una incidenza molto alta di nausea e vomito. Va assunta obbligatoriamente entro 72 ore dal rapporto non protetto e diminuisce la sua efficacia col trascorerre del tempo.
Non è di sicura efficacia e tanto meno deve essere considerata una forma di contraccezione ma solo il tentativo, ripeto il tentativo, di proteggere un rapporto concluso in maniera completa.
Una identica protezione si ha con il posizionamento intrauterino di uno IUD entro un periodo di cinque giorni.
Lo IUD (Intra Uterin Device) è la famosa spirale, un dispositivo che si posiziona all’interno dell’utero (di solito è di rame ed ha un aspetto a spirale, da cui il nome) e qui esercita la sua attività di disturbo attraverso meccanismi diversi che tendono comunque ad impedire l’annidamento dell’uovo fecondato nell’”endometrio” (mucosa uterina).
E’ considerato un contraccettivo improprio in quanto non impedisce la fecondazione ma l’annidamento dell’uovo che “potrebbe anche essere fecondato”.
Chi utilizza questo sistema dovrebbe, nei giorni maggiormente a rischio di ovulazione (circa a metà del ciclo), impiegare anche un altro mezzo contraccettivo, per evitare la fecondazione dell’ovulo femminile.
L’apparecchio viene inserito nell’utero con una manovra che può essere eseguita anche in ambulatorio e rimane posizionata per 2 o 3 anni. All’esterno rimane un piccolo filo che serve per estrarlo al momento opportuno e che serve anche per il controllo della permanenza del dispositivo all’interno. Le mestruazioni infatti avvengono regolarmente e può succedere che il dispositivo venga espulso senza che la donna se ne accorga per cui la costante presenza del filo ne garantisce la permanenza all’interno dell’utero.
I modelli sono molti ed il medico saprà consigliare quello più adatto, con l’unica condizione che l’utero sia perfettamente sano.
L’efficacia è notevole e la tollerabilità buona. La gravidanza comunque con questo dispositivo rimane possibile, anche se rara, ed in tal caso il dispositivo deve venire estratto, sia pure con un piccolo rischio d’aborto.
Altro metodo contraccettivo, da noi non molto usato, è il “diaframma”.
Si tratta di una semplice membrana di gomma che va posizionata all’interno della vagina a ricoprire il collo dell’utero. Va naturalmente inserita prima del rapporto e mantenuta alcune ore. E’ un sistema privo di complicazioni ed effetti collaterali. La sua efficacia è legata alla capacità del giusto posizionamento per cui, di solito, viene utilizzato insieme a schiume o pomate spermicide, che contengono cioè sostanze che uccidono o paralizzano gli spermatozoi. All’inizio queste sostanze venivano usate da sole ma oggi vengono utilizzate quasi sempre in associazione ad un diaframma. La loro efficacia dura circa un’ora. Questa metodica è sicuramente efficace ma macchinosa e spesso imbarazzante per i partners. Gli spermicidi possono dare qualche irritazione vaginale ma di solito sono ben tollerati.
Il “preservativo” è un metodo molto efficace se utilizzato con attenzione Non ha effetti collaterali, non costa molto, è facilmente reperibile, ha l’enorme vantaggio di proteggere anche dalle malattie sessualmente trasmesse. Va messo all’inizio del rapporto e bisogna fare attenzione a non romperlo meccanicamente. Gli insuccessi sono unicamente legati al modo in cui viene utilizzato.
Altro sistema molto usato è quello detto del “coitus interruptus” che consiste nell’estrazione del pene dalla vagina poco prima dell’”eiaculazione” (emissione dello sperma).
Nelle secrezioni del pene prima dell’eiaculazione finale sono tuttavia presenti alcuni spermatozoi, anche se in quantità non elevatissima, per cui alcuni di questi arrivano sicuramente in vagina. Anche interrompere al momento giusto può risultare difficoltoso e questo spiega la scarsa efficacia di questo sistema nel prevenire una gravidanza.
Il metodo Ogino-Knaus, o metodo “dei giorni fecondi”, è ugualmente gravato da un notevole numero di insuccessi. Consiste nell’astensione dai rapporti sessuali nei giorni in cui è prevista l’ovulazione. Questa pratica, un po’ primitiva, presuppone per la donna l’avere dei cicli mestruali regolarissimi e la pazienza di misurare con precisione la temperatura corporea per riuscire ad individuare il momento preciso in cui si verifica l’ovulazione. Anche se effettuato con molto scrupolo l’efficacia è modesta, appena aumentata dal metodo di misurare anche il pH (acidità) del muco cervicale.
Il muco della cervice uterina è normalmente tanto denso da impedire il passaggio degli spermatozoi dalla vagina all’utero. In occasione dell’ovulazione, per fini riproduttivi, questo perde la sua densità tanto da permettere agli spermatozoi di passare per compiere la loro azione di fecondazione. Lo scioglimento del muco causa una variazione del pH che può essere rilevato tramite uno strumento e considerato un grossolano indice di ovulazione: momento del ciclo in cui non avere o avere rapporti protetti.
Infine ricordo il metodo delle “irrigazioni vaginali” dopo un rapporto sessuale, metodo che diminuisce solo il numero di spermatozoi presenti in vagina con modesto effetto contraccettivo. E’ un metodo da riservarsi solo ai casi di emergenza e poi pensare ad altri sistemi di maggiore efficacia.
In conclusione si può affermare che i metodi contraccettivi sono numerosi ma in generale quelli meno impegnativi per la salute sono anche quelli meno efficaci. Il coitus interruptus, le irrigazioni vaginali, spume e gel spermicidi e preservativi sono sicuramente gravati da scarsi o nulli effetti collaterali ma anche da alto rischio di gravidanze indesiderate. Bisogna dire che esiste una differenza sostanziale, riguardo a questo rischio, tra un uso corretto di questi dispositivi ed uno non corretto. Il grado di correttezza dell’uso del metodo scelto ha una grandissima importanza nella efficacia finale.
La pillola e la spirale sono sicuramente più efficaci, direi assolutamente efficaci, se pur gravati da qualche effetto collaterale e da qualche rischio che deve essere attentamente valutato dal curante.
Non esiste quindi un metodo per tutti ma molti metodi che possono rispondere in tanti
modi diversi alla stessa domanda, quella di avere figli quando veramente desiderati
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