Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Si è svolta ieri, domenica 15 aprile, la 34.ma SCARPINATA MIGLIARINESE organizzata all’interno del parco naturale Migliarino-S.Rossore-Massaciuccoli dal Circolo Ricreativo ACLI di Migliarino Pisano.
Come ogni anno la corsa si è svolta nel tratto che si snoda dal Borgo Salviati, attraversando zone di particolarissimo interesse naturalistico fra campi e bosco fino alla foce del Serchio.
I percorsi erano divisi in 5, 10, 15 e 20 km ed hanno attirato un discreto numero di partecipanti, poco più di 600 (circa la metà delle passate edizioni), che hanno sfidato il cattivo tempo non volendo rinunciare ad un svago che ben difficilmente avrebbero trovato in un altro contesto anche se soleggiato.
A tutti i partecipanti è stato dato un pacco alimentare e premi vari ai gruppi più numerosi.
La marcia valeva come prova del Trofeo delle Tre Province.
Oltre ai vari posti di controllo che vidimavano i cartellini con apposito timbro ad umido e da questo anno anche con un nuovo sistema elettronico di lettore chip, vi erano quattro punti di ristoro e uno più sostanzioso e ricco all’arrivo.
Sono diversi anni che partecipo come ausiliario volontario insieme a molti altri paesani e supportati dalla Pubblica Assistenza di Migliarino con ambulanza e gruppo Protezione civile, e devo dire che è sempre un’esperienza straordinaria.
Questa volta la pioggia e il numero ridotto hanno aumentata la socievolezza che si sente fra noi (fermi) e loro (a corsa) e che non si manifesta solamente con l’immancabile educatissimo gentile benevolo “buongiorno” o “buona giornata”, ma anche da battute scherzose, scambi di vista, di informazioni, di interesse che si hanno nel breve momento della timbratura o del rifocillamento.
Aneddoti ce ne sono a centinaia, ma questa volta la battuta con spirito che non poteva essere se non livornesaccio, è stata quella del gruppetto dei quattro della foto 14 che, vedendomi nell’atto di fotografarli, hanno detto: “deh, fermamosi che sennò allui lì ni viene mossa!”,
alla quale non potevo non rispondere che era perché “loro lì” non ce la facevano più e tutte le scuse eran bone!
Alla prossima cari coridori o semplici passeggiatori.
Un grande garzie a tutti coloro che hanno supportato logisticamente ed economicamente l'evento e che non cito singolarmente per paura di dimenticarne qualcuno.
Grazie alle Ditte e singoli Privati paesani e no.