Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
T e F: La sanità dovrebbe essere argomento trasversale al di là di ideologie di parte.
La salute è uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non una mera assenza di malattia o infermità. Questa è la definizione di salute coniata all’atto della sua costituzione da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 1948. Dunque la salute è un diritto fondamentale dell’uomo e l’accesso ad un livello più alto di salute è un obiettivo sociale estremamente importante e di interesse mondiale; presuppone la partecipazione di numerosi settori sociali, economici ma soprattutto politici, oltre che di quelli sanitari.
In altri termini la salute è concepita come il risultato complessivo e coordinato di una serie di condizioni e azioni che fanno capo a vari settori della vita civile e sociale di un paese e di una comunità. La sanità, che, per sua natura , è nata per occuparsi di salute e soprattutto lavora affinché i dettami suesposti vengano messi in pratica, dovrebbe essere un problema talmente importante da porsi al di sopra delle diatribe politiche. Questa premessa era necessaria anche per commentare ciò che è successo nel consiglio comunale di Vecchiano del 04 aprile 2012 nel quale si è finalmente riusciti a discutere una mozione sulla sanità locale che Tradizione e Futuro aveva presentato già dal 20 gennaio 2012 soprattutto per parlare del futuro del distretto sanitario di Vecchiano e in generale del futuro della sanità locale alla luce di quello che sembrava essere uno smantellamento del distretto sanitario stesso. La mozione era stata presente in ben due ordini del giorno dei consigli comunali del 20 febbraio e del 12-13 marzo 2012, ma per motivi di tempo non era stata discussa.
C’era stato poi il consiglio comunale aperto della sera del 13 marzo 2012 alla presenza di personalità importanti della sanità provinciale e cioè del presidente Ciccone e del direttore Cecchi della Società della Salute e del direttore generale Damone. In quell’occasione la cittadinanza aveva avuto ufficialmente rassicurazioni positive sul futuro del distretto sanitario di Vecchiano, anche se era emersa una necessità di razionalizzazione dei servizi che si sarebbe realizzata già nel breve termine con l’accorpamento delle R.S.A. di Vecchiano e di Madonna dell’Acqua.
Per questo motivo avevamo ritenuto di dover discutere ancora dell’argomento in consiglio comunale, anche per:
1) tenere alta la guardia alla luce di altri segnali non proprio positivi, come la delocalizzazione a San Giuliano Terme di altri servizi;
2) giungere all’approvazione di un ordine del giorno condiviso da parte di tutto il consiglio comunale che desse la valenza che si merita al tema in oggetto, come d’altronde già successo, sempre su pressione di Tradizione e Futuro, per altri problemi importanti.
Con sorpresa e rammarico durante la seduta del 04 aprile, a distanza di quasi tre mesi dalla presentazione della mozione da parte di Tradizione e Futuro, Insieme per Vecchiano ha invece presentato una propria mozione e, nonostante la discussione che ne è seguita, ha voluto portarla in approvazione. Il risultato finale è che ogni gruppo consiliare ha votato la propria mozione vanificando il proposito per cui Tradizione e Futuro aveva introdotto il tema. Alla luce dei fatti, e per la rilevanza del tema in oggetto, da gennaio si sarebbe potuto indire una conferenza dei capigruppo e arrivare ad un ordine del giorno condiviso, data la convergenza dei propositi, evidente solo a parole a questo punto però, ma non nei fatti. D’altronde presentare un altro ordine del giorno, quando il gruppo di minoranza ne aveva già depositato uno il 20 gennaio 2012 con il dichiarato intento di voler raggiungere una condivisione, ha il chiaro significato di partigianeria politica e soprattutto di non voler riconoscere alcun ruolo alla minoranza stessa, disconoscendo quanto affermato più volte dallo stesso Sindaco nei dibattiti in campagna elettorale. Di più, disconoscendo una legge della Regione Toscana del dicembre 2011, la n. 68, che riconosce ancora maggiore valore alle minoranze. A Vecchiano la coalizione di maggioranza ribadisce ogni volta che ha vinto le elezioni e che governa. Ma si dimentica che l’organo di governo è la Giunta, mentre l’organo di indirizzo è il Consiglio Comunale: se determinati argomenti i consiglieri di maggioranza non li portano in discussione in Consiglio e vengono invece portati dai consiglieri di minoranza, un buon governo dovrebbe riconoscere democraticamente il loro valore e non ogni volta inalberarsi e mettersi contro a priori.
Tradizione e Futuro
Laura Barsotti Giorgio Marianetti