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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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ISOLA di MIGLIARINO

21/4/2012 - 23:51

Uno dei toponimi più accattivanti del territorio di Migliarino è senza dubbio “l’Isola”, la località che si trova all’interno della tenuta Salviati che comprende il possedimento Mori e parte della Fugata.
Un vecchio contadino dei Salviati, Pietro Gambini, uomo di una memoria di acciaio anziché di ferro, mi spiegò poeticamente che i due nomi erano legati fra loro dall’acqua: uno era affogato e uno all’asciutto e quindi facile e naturale la loro attribuzione.

Mi parve più che logica la spiegazione tanto che non ebbi dubbi e remore nel passarla nei discorsi sulla toponomastica paesana.

 

Leggendo  e rileggendo, scoprii però che Fugata era una derivazione di una parola longobarda (Fiwaida o Fuwaida) che significava terreni a pascolo, cosa che tornava anche per il nome di una parte di terreno vicino detto “le Prata”, pur  rimanendo in piedi il creduto nome “gambinesco” per il ristagno eccessivo d’acqua dopo abbondanti piogge.
È risaputo che i Salviati avevano fatto costruire le loro case coloniche su piccole alture per ovviare alle frequenti alluvioni del Serchio e lo prova un podere detto “i Poggi”, ma perché solo uno allora era detto Isola?
Dopo avere visionate le mappe del Catasto leopoldino, effettuate dal 1817 al 1834 e così chiamate  perché il granduca Pietro Leopoldo per primo ebbe l’intenzione di crearle nel 1765, credo di avere trovata la soluzione.

 

 

 Isola non è solamente un qualcosa contornato d’acqua, ma lo è qualunque cosa che si trova in un ambiente chiuso dal resto, cioè “sola” e la mappa  n° 1 mostra chiaramente il podere chiuso fra un argine tortuoso opposto ad un ansa del Serchio altrettanto tortuosa: nel mezzo di questa enorme golena, un solo podere isolato dagli altri, un’ isola.


Passarono gli anni e l’argine fu spostato verso il Serchio andando a correre parallelamente al fiume, facendo ricongiungere il podere ai fratelli “Pecoreccia”, “Isolotto”, “Baldinacca” e “Coton moro", che si vedono nella mappa n°2.
Quest’ultimo podere era collegato al nucleo di abitazioni che costituivano il Borgo di Migliarino da una strada detta “Stradone dei contadini”, viale che poi fu chiamato “Isabella” dopo la nascita della seconda figlia del duca Scipione (la strada a destra che va aprendosi  in alto), mentre gli altri poderi erano su un’altra via (a sinistra sempre dal basso all’alto) e detta “Via dei coloni”.
Le due foto prese da Google Earth mostrano la situazione attuale con i percorsi delle strade (evidenziate in rosso) e il vecchio argine lungo la macchia scura dei laghi e della vegetazione che delimitano il centro Mori.


Ripropongo qui un vecchio scritto da me inserito tempo fa sulla Voce e che riguardava un lavoro commissionato dal duca Scipione per un raddrizzamento del Serchio proprio nei luoghi descritti.
 
LA SVOLTA DELL’ISOLA
RIFLESSIONI
DEL PROF. LUIGI PACINOTTI
PISTOIA
TIPOGRAFIA CINO
1856
 
Eccellenza
Col mezzo del Sig. Niccola Marcangeli Agente di Vostra Eccellenza alla Tenuta di Migliarino, ricevei la commissione di scriverle il mio sentimenti circa l’utile pubblico che possa venire dall’effettuarsi il progetto della nuova inalveazione del Serchio presso il suo sbocco, e precisamente alla svolta nel luogo detto I’Isola.
 Tal nuova inalveazione consiste in far percorrere al Fiume un’altra curva alquanto più dolce di quella che percorre attualmente facendoli abbandonare l’antico letto poche braccia al disotto del ponte ad Arbavola che sta ora costruendosi . Di quì I’alveo volgesi a ponente per tornare dopo un tragitto di braccia 7100 circa ad imboccare nell’attuale alveo. Mentre il Fiume percorrerà la nuova linea di B.a 7100 avrà abbandonata I’ altra di B.a 10500, e per conseguenza ne viene dal progetto un abbreviarnento nel suo corso di B.a 5400 circa. Questo unito all’addolcimento della curva sono i due motivi che sembra abbiano spronato al progetto indicato. . Ed io intendo in questo mio discorso di dilucidare 1° quanto sia incerto il vantaggio che può provenire da queste due cagioni; 2° quanto mal suggerita sia la curva del nuovo alveo,  e come renda il progetto inferiore di merito a  qualunque altra progettata rettificazione; 3° come non convenga pensare a rettificazioni nel Serchio, e piuttosto si abbiano ad adottare altri metodi per evitare i dannosi effetti delle piene, e principalmente si debba far conto di quello delle colmate lente e generali. Ed in primo luogo, acciocchè chi leggerà il presente scritto non creda che io sia indotto in opinione contraria alle rettificazioni sul Serchio per difendere Vostra Eccellenza dal danno che Le reca il progetto nella Tenuta di Migliarino, il quale non è mio scopo di rilevare, sebbene possa essere grandissimo , e da prendersi in alta considerazione a confronto dell’ effettivo sbassarnento che potesse venire nelle piene del Serchio, rammenterò quello che ho pubblicato su tal Fiume fino dal 1851 nel mio corso d’Idraulica pratica. Ivi a pagina 91 dopo di avere discorso dei caratteri dell’alveo stabilito riportando le pendenze di diversi Fiumi, rilevo come sieno molto grandi quelle del Serchio, e come per quella cagione han torto coloro che pensano di fare nell’ultimo tronco delle rettificazioni. E citerò inoltre il mio discorso stampato poco fa nei giornale il Nuovo Cimento sopra un sistema di lente e generali colmate per la pianura pisana, ove scorgesi come io abbia sempre pensato che con metodi diversi dalle rettificazioni  si  abbia a provvedere alle minaccianti piene del Serchio.
Segue il 1° capitolo: se l’abbreviamento del letto del Serchio e l’addolcimento della curva detta dell’Isola presso lo sbocco sia di vantaggio al regime del Fiume. 

 

per le ultime 4 foto vedi commento
 
 

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22/4/2012 - 10:50

AUTORE:
u.m.

Stamani presto pioveva e non sono andato in giro anche perché stanotte mi sono sognato (no le ghiande come il maiale) Pietrino che mi diceva di avergli fatto un torto non credendo alle sue parole.
Ci ho pensato e ripensato e voglio riabilitare la sua grandissima conoscenza della sua Terra.
Prima però cerco di far attribuire il nome Isola ad una diversa interpretazione, sempre attinente all’isolamento.

1792, tempo di Piante catastali o dimostrative.
“ Pianta della Tenuta di Migliarino appartenente a S:Em: il S: Cardinal Duca Salviati fatta nell’anno 1792 in occasione di doversi destinare per Caccia Regia”.

Una piccola nota: il cardinale è Gherardo che, non avendo eredi, farà decadere il nome Salviati che ritornerà fortunatamente nel 1834, assegnato dal granduca Leopoldo II di Toscana al nipote Scipione, figlio di sua sorella Anna Maria sposatasi a Marcantonio IV principe Borghese.

(o lettori di parte, non giocate ora su quel "fortunatamente", perchè meglio avere "salviati" che "borghesi")

A parte le vicissitudini "familiari" della Famiglia, nella mappa appare un particolare, non certo sconosciuto, che avevo sottovalutato nell’articolo principale dell’Almanacco: l’appartenenza ad un diverso proprietario della zona detta Isola.
Non sarà questo isolamento dal resto della grandissima tenuta il fatto di avere chiamato così quella parte di territorio?
Tutto intorno è Salviati, solo una ovale isola di terra è Mensa Arcivescovile! (foto 5 e particolare 6 aggiunte per l’occasione).

Ma Pietrino sembra ancora sconfessato … invece eccoci trasportati indietro nel tempo, nel 1689.
Altra mappa e…bravo Pietro!

“Nel disegno in pianta si rappresenta in particolare la Tenuta di Migliarino dell’Ecc. Sig. Duca Salviati con i suoi scoli, Paduli e Acque circostanti per l’essere di dimostrare le conseguenze dipendenti dal muro nuovamente fatto su la Traversagna che è segnato alla lett. A-B Regolatoio vecchio. C casino del Duca. A-D argine da farsi per impedire che per il Gorghetto le acque del Fiumaccio e Righinella non venghino nella Traversagna. E Caterattini. F Cateratta sullo sbocco della Traversagna. G-H Tagli proposti per facilitare lo scolo alla Traversagna.” (foto 7 e particolare 8)
Più affogati di così i terreni come sarebbero dovuti essere?
Ci voleva proprio una bell’Isola! (anche se indietreggiata verso mare rispetto alla mappa leopoldina della foto 1)
Notate poi la grandissima lama detta Serchio vecchio.

Non ditemi che queste note potevano essere state aggiunte all’Almanacco, ci avevo pensato, ma così ho ottenuto, vanitosamente(?), un commento extra che potrebbe farne invogliare altri.