Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
La notte del 10 agosto del 1944, mentre stava dormendo in una capanna vicino a Massarosa, Livia, vinta dalla stanchezza delle giornate incredibili appena trascorse, fece questo sogno. Si trovava in una residenza femminile a Berlino, quando Elly, la sua più cara compagna di studi, la svegliò dolcemente: dai Livia, svegliati, alzati e preparati! Livia si alzò e scelse il vestito a fiorellini, il migliore che aveva. Si sistemò i capelli alla moda del tempo, aggiungendo un semplice nastro. Si dette uno sguardo allo specchio e, prendendo la cartelletta nuova, si osservò soddisfatta e orgogliosa di sé. Era il suo primo giorno di scuola come maestra elementare.
Pur essendo italiana sapeva bene il tedesco: era stata selezionata per insegnare in un’importante scuola di Berlino. Amava la lingua tedesca e la conosceva a tal punto che sapeva a memoria filastrocche e ninnananne. Nella cartelletta rossa aveva pochi oggetti, ma tutti nuovi di zecca: il diario dell’insegnante, i pastelli Presbitero, un’appuntita matita rosso-blu. Si avviò anche verso la scuola.
Quando entrò in classe, un po’ emozionata, una trentina di bambine, quasi tutte bionde, scattarono in piedi tutte insieme e dissero in coro: Guten tag, liebe lehererin! Herzlichst willkommen. Buongiorno Maestra! Benvenuta di cuore! Il sogno finì bruscamente, Livia venne svegliata di soprassalto da una guardia tedesca e portata alla Sassaia.
Nota sulla sognatrice
LIVIA GERESCHI Nata a Pisa il 7 gennaio 1910, dove si laureò e intraprese la professione di insegnante di lingue straniere. Studiò in Germania e imparò il tedesco. Durante la guerra con lo sfollamento si rifugiò a Pugnano in una stalla adibita a ricovero. Di sentimenti antifascisti, aveva un comportamento esemplare e sobrio, molto dignitoso e riflessivo. Possedeva buone capacità di incoraggiare e di consolare chi le stava intorno. La notte fra il 6 e il 7 agosto 1944 le SS, con lo scopo di arrestare partigiani, effettuarono un rastrellamento presso La Romagna, arrestando trecento persone. Livia Gereschi si offrì per andare a parlare con i tedeschi in difesa degli sfollati. Ottenne così di far rilasciare donne e bambini, ma non gli uomini; lei stessa venne incolonnata insieme a loro e portata via. Nella mattina dell’11 agosto Livia Gereschi, insieme a un gruppo costituito da 69 persone, fu portata in una località chiamata La Sassaia e fucilata l'11 agosto insieme agli altri.
Scuola media I. C."Livia Gereschi" di Pontasserchio, classe 3B