Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Sarà meglio pensare allo Spezia
Diciamo la verità: data la situazione, la partita non si presenta proprio appassionante: più che settimi non possiamo arrivare e quindi di queste ultime quattro partite della stagione l’unica che conta davvero è la finale di coppa con lo Spezia. Comunque, mentre cerco di trovare un motivo di interesse nel rientro di Gatto e Tremolada, ecco che il buon Gabriel commette subito un pasticciaccio: palla persa, fallo in area sull’ultimo uomo ed espulsione! Però il Viareggio sbaglia il rigore e quindi si resta, ma in 10, sullo zero a zero. Mi pare che il Pisa subisca molto, ma vedo poco perché al mio computer le immagini scorrono a pezzi, così intuisco soltanto il goal (meritato) del Viareggio. Per il resto non combiniamo un accidente, mentre il Viareggio sembra più frizzante e infatti arriva anche al (meritato) raddoppio.
Nel secondo tempo c’è il ritorno di Strizzolo, ma non è che questo provochi sconquassi. Infatti la partita procede senza emozioni e senza che accada alcunché di significativo; così il fischio finale dell’arbitro è una specie di liberazione. Pazienza, e tutto sommato almeno il buon Cuoghi sarà contento. Certo, se con lo Spezia si gioca così (ma non ci credo), si va poco lontano.
A proposito di partite di calcio: so che saranno d’accordo in pochi, però non mi sono esaltato per l’”impresa” del Chelsea a Barcellona: non mi entusiasma tutta questa retorica degli inglesi eroici e irriducibili. Sarà perché di calcio capisco poco, però preferisco le squadre cicale, che giocano all’attacco (e in modo divertente come il Barcellona, appunto), ai noiosi e insopportabili catenacci come quello inglese. E per continuare su questo piano, il Pescara non andrà in serie A, ma almeno i suoi tifosi allo stadio si divertono. E dico un’altra eresia (non me ne voglia l’amico Cervetto, che inorridirà a queste parole): a parte il tifo (che ovviamente è la cosa più importante, ci mancherebbe), il Pisa di Braglia (simpatico e bravo quanto si vuole) spesso era inguardabile (tra le cadute di Ferrigno e le furbate di Biancone), però è vero che siamo andati in B. Con Ventura non abbiamo vinto nulla, però ci si divertiva un sacco, lo stadio era sempre pieno e quell’anno è rimasto un mito. E a volte penso che (magari solo per qualcuno) conti più il mito dei risultati, ma so bene che un vero tifoso non lo penserebbe mai. Però ogni opinione, com’è noto, è lecita. Alla prossima.