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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
FINALMENTE DOMENICA!
di Ovidio Della Croce
Sogno di Uliano Martini, pittore e partigiano

29/4/2012 - 13:02

Una notte d’estate del 1944 Uliano Martini, pittore e partigiano, sui monti della Faeta fece un sogno. Sognò di passeggiare, in un pomeriggio di sole, nelle campagne della sua Asciano e di fermarsi all’ombra di un ciliegio. Lui provò a cogliere qualche ciliegia, ma non riuscì a raggiungere i rami carichi di frutti. Allora chiamò Paolo, Licia, Livia, Lino, Luciano, Vero, Fosco, Faliero e tutti i suoi compagni e compagne della Formazione “Nevilio Casarosa”. Arrivarono anche il comandante Ilio Cecchini e il vice Gioiello Mariotti. C’era anche Pirro, ma era di spalle, Uliano lo riconobbe dal portafoglio che aveva in tasca. Arrivò anche Mirella detta Maria, ma Uliano nel sogno non la riconobbe. L’avrebbe riconosciuta molti anni dopo, e con lei avrebbe cantato Bella ciao alla Romagna. Tutti quanti si abbracciarono, sorrisero e sollevarono Uliano fino a un ramo carico di ciliegie. Calma calma, disse tranquillo ai giovani focosi che lo alzavano con impeto verso i rami. Allora i giovani lo sollevarono dolcemente, Uliano afferrò un ramo, colse un po’ di ciliege e se le divisero. Mentre le mangiavano Uliano disse a bassa voce: dunque, con un po’ di pazienza, ce l’abbiamo fatta. E si unì ai partigiani e con loro, dopo le ciliegie, divise il pane e anche un po’ di grano battuto.
 
Poi la scena cambiò e Uliano camminava per i monti. Vedeva la gente sfollata e anche i bambini. Vide una bambina che aveva sulle spalle il suo fratellino e lo teneva per una mano. E in quel momento arrivarono dei soldati di fanteria della Wehrmacht di stanza proprio ad Asciano. Uliano fuggì nel bosco. Vide un cadavere. Si chinò: era Pirro. Vide il suo portafoglio traforato dalle pallottole. Pensò alla moglie diciannovenne di Pirro, incinta di sette mesi. Gli occhi dolci di Uliano presero uno sguardo triste. Uliano si rialzò e le sue gambe lo portarono vicino ad una villa dove c'erano dei soldati tedeschi. Incontrò un soldato che gli ordinò di posare il fucile. Lui si rifiutò. Uliano sentì le grida di una donna e una raffica di mitra. Uliano puntò il fucile e i soldati sparirono. Sono triste, pensò Uliano col suo sguardo dolce. Nella notte fonda si fece avanti quella donna che aveva gridato prima di morire e gli disse: tu devi fare il pittore e da te voglio dei dipinti. Quali dipinti? chiese Uliano. Quelli che hai visto stanotte, disse la donna. Li farò, rispose Uliano. Ho ancora un po’ di tempo, io sono molto paziente e voglio dipingere la gente che ho incontrato sui Monti Pisani. Uliano Martini si rigirò nel letto bagnato dal sudore. Poi si alzò e andò nello studio a dipingere.
 
Nota del sognatore
ULIANO MARTINI Asciano 1922-1995. Fu un uomo mite, onesto e paziente. Partecipò alla Resistenza sui Monti Pisani nella formazione “Nevilio Casarosa”. Fu a capo del distaccamento che agiva sulla Faeta. Lottò per la libertà conquistata il 25 aprile 1945 e che per lui fu veramente riconosciuta il 2 Giugno 1946, quando nacque la Costituzione. Rispettava la legalità e tenne fede ai suoi principi nel Partito comunista italiano. Amò l’arte e la pittura. Ritrasse i disastri della guerra. Poco prima di morire, fece un enorme sforzo per andare nella sala del Consiglio comunale per presentare il volume "La Resistenza nel Comune di San Giuliano Terme". Fece un sorriso triste e disse: “C’è da ricostruire questa nostra Italia, da ricostruire la sua identità, il suo volto che discendono solo dai valori permanenti della Resistenza e della Costituzione, unica base per un suo vero, profondo, irresistibile rinnovamento umano, politico e morale”. A lui è intitolata la Biblioteca comunale di San Giuliano. Nella Sala consiliare di San Giuliano è esposto un suo dipinto sui partigiani. Nella Biblioteca di Pisa sono raccolti i suoi dipinti sulla Resistenza donati all’Anpi.
 

P.S.

Nella foto: Mirella Vernizzi canta "Bella ciao", La Romagna 25 aprile 2012



Fonte: Intervento di Uliano Martini a San Giuliano Terme il 26 novembre 1994
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30/4/2012 - 9:30

AUTORE:
Antonietta Timpano

Il bisogno di divulgare queste storie, storie di gente che ha contribuito attivamente alla costruzione dell'Italia democratica e libera, è , attualmente , viscerale.
Partendo anche da questi racconti-medaglione, che ritraggono episodi della vita dei migliori ITALIANI del nostro recente passato, possiamo risvegliare uno spirito di rinnovamento e di ricostruzione, nonchè di RESISTENZA, nei giovani e non solo.

Il mio sogno ricorrente, ultimamente è quello di non udire più le voci dei millantatori che hanno rovinato l'Italia degli Uliano Martini e delle Mirelle , nonchè delle Franche (includo anche mia madre tra le figure di italiani degni e fieri, oggi testimone del Tempo), e di far in modo che tutto il paese acquisisca la facoltà di non ascoltare le vuote demagogiche parole di chi ci ha governato , di chi ha rovinato un certo clima culturale, che permetteva di riconoscere ancora il valore della lotta ; di chi tenta con patetiche acrobazie linguistiche e stanche strategie politiche , anch'esse prive di ogni sana proposta, di riconquistare voti elettorali, attraverso slogan sfilacciati e inneggianti l'anticomunismo. "Se non stiamo uniti vince la sinistra!". Si usa questa parola come uno spauracchio , entro cui io invece vedo la battaglia per la liberazione dell'Italia , entro cui rivivo i racconti del mio babbo, deportato dai tedeschi, e comunista di elezione ,si strumentalizza un concetto e un'azione , per la più becera delle propagande in vista di elezioni. Ebbene, non mi fate più ascoltare queste sporche voci. In nome di una democrazia , da loro stessi rovinata , non fateci ascoltare le voci di ognuno. Chi ha distrutto l'Italia non ha il diritto di blaterare. Posso non accendere più la televisione, non ascoltare interviste e non leggere i giornali, ma quelle vociacce, riecheggerebbero egualmente nelle nostre orecchie pulite. La democrazia non è subire le voci di tutti!

29/4/2012 - 23:30

AUTORE:
Gabriele Santoni

La sezione del Pci del Lungomonte decise di far dipingere alle bimbotte di Molina un grande stendardo raffigurante Togliatti. Uliano si offrì di coordinare le disegnatrici. Tutto si svolse nel suo studio in Borgo, a Pisa. Passavamo pomeriggi, le "pittrici" e noi perditempo che le accompagnavamo, con quest'uomo che ci rubò il cuore e mai ce lo restituì, tanto è stato il bene che gli abbiamo voluto a Molina. Lo stendardo fu pronto e all'inizio della festa dell'Unità, era il Settembre del 1976 mi pare, fu posizionato in cima all'abete alle Covinelle, dove si teneva la festa. In alto che di più non si poteva. Uliano venne più volte alla festa ed era fiero di aver aiutato un gruppo di giovani a fare quella bella cosa.
Alla fine della festa, lo stendardo restò lassù, un po' perchè ci stava bene e poi non era facile toglierlo. Restò lì e dopo un paio i mesi,
Luvisotti, oppositore politico del Msi, autore di battaglie furiose in comune, ma dotato di grande spirito, scrisse una lettera che così diceva: -Chiedo di togliere dall'abete, alle Covinelle, il non ancora santificato Palmiro Togliatti."
Ma ormai era inverno e nessuno si sarebbe arrampicato fin lassù.... Chissà dove sarà ora il Togliatti di Uliano e delle bimbe di Molina.