Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Una notte d’estate del 1944 Uliano Martini, pittore e partigiano, sui monti della Faeta fece un sogno. Sognò di passeggiare, in un pomeriggio di sole, nelle campagne della sua Asciano e di fermarsi all’ombra di un ciliegio. Lui provò a cogliere qualche ciliegia, ma non riuscì a raggiungere i rami carichi di frutti. Allora chiamò Paolo, Licia, Livia, Lino, Luciano, Vero, Fosco, Faliero e tutti i suoi compagni e compagne della Formazione “Nevilio Casarosa”. Arrivarono anche il comandante Ilio Cecchini e il vice Gioiello Mariotti. C’era anche Pirro, ma era di spalle, Uliano lo riconobbe dal portafoglio che aveva in tasca. Arrivò anche Mirella detta Maria, ma Uliano nel sogno non la riconobbe. L’avrebbe riconosciuta molti anni dopo, e con lei avrebbe cantato Bella ciao alla Romagna. Tutti quanti si abbracciarono, sorrisero e sollevarono Uliano fino a un ramo carico di ciliegie. Calma calma, disse tranquillo ai giovani focosi che lo alzavano con impeto verso i rami. Allora i giovani lo sollevarono dolcemente, Uliano afferrò un ramo, colse un po’ di ciliege e se le divisero. Mentre le mangiavano Uliano disse a bassa voce: dunque, con un po’ di pazienza, ce l’abbiamo fatta. E si unì ai partigiani e con loro, dopo le ciliegie, divise il pane e anche un po’ di grano battuto.
Poi la scena cambiò e Uliano camminava per i monti. Vedeva la gente sfollata e anche i bambini. Vide una bambina che aveva sulle spalle il suo fratellino e lo teneva per una mano. E in quel momento arrivarono dei soldati di fanteria della Wehrmacht di stanza proprio ad Asciano. Uliano fuggì nel bosco. Vide un cadavere. Si chinò: era Pirro. Vide il suo portafoglio traforato dalle pallottole. Pensò alla moglie diciannovenne di Pirro, incinta di sette mesi. Gli occhi dolci di Uliano presero uno sguardo triste. Uliano si rialzò e le sue gambe lo portarono vicino ad una villa dove c'erano dei soldati tedeschi. Incontrò un soldato che gli ordinò di posare il fucile. Lui si rifiutò. Uliano sentì le grida di una donna e una raffica di mitra. Uliano puntò il fucile e i soldati sparirono. Sono triste, pensò Uliano col suo sguardo dolce. Nella notte fonda si fece avanti quella donna che aveva gridato prima di morire e gli disse: tu devi fare il pittore e da te voglio dei dipinti. Quali dipinti? chiese Uliano. Quelli che hai visto stanotte, disse la donna. Li farò, rispose Uliano. Ho ancora un po’ di tempo, io sono molto paziente e voglio dipingere la gente che ho incontrato sui Monti Pisani. Uliano Martini si rigirò nel letto bagnato dal sudore. Poi si alzò e andò nello studio a dipingere.
Nota del sognatore
ULIANO MARTINI Asciano 1922-1995. Fu un uomo mite, onesto e paziente. Partecipò alla Resistenza sui Monti Pisani nella formazione “Nevilio Casarosa”. Fu a capo del distaccamento che agiva sulla Faeta. Lottò per la libertà conquistata il 25 aprile 1945 e che per lui fu veramente riconosciuta il 2 Giugno 1946, quando nacque la Costituzione. Rispettava la legalità e tenne fede ai suoi principi nel Partito comunista italiano. Amò l’arte e la pittura. Ritrasse i disastri della guerra. Poco prima di morire, fece un enorme sforzo per andare nella sala del Consiglio comunale per presentare il volume "La Resistenza nel Comune di San Giuliano Terme". Fece un sorriso triste e disse: “C’è da ricostruire questa nostra Italia, da ricostruire la sua identità, il suo volto che discendono solo dai valori permanenti della Resistenza e della Costituzione, unica base per un suo vero, profondo, irresistibile rinnovamento umano, politico e morale”. A lui è intitolata la Biblioteca comunale di San Giuliano. Nella Sala consiliare di San Giuliano è esposto un suo dipinto sui partigiani. Nella Biblioteca di Pisa sono raccolti i suoi dipinti sulla Resistenza donati all’Anpi.
P.S.
Nella foto: Mirella Vernizzi canta "Bella ciao", La Romagna 25 aprile 2012