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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Pisa, 18 aprile
San Giuliano Terme, 24 aprile
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
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ATTRAVERSO LO SPECCHIO
di Madamadoré

29/4/2012 - 14:50

Foto 1"

Giochi d’ombre improbabili, di uomini che  avanzano come la pioggia nella sua perenne stabilità di movimento..."

 Foto 2
"Le cose visibili possono essere invisibili. Se qualcuno va a cavallo nel bosco, prima lo si vede, poi no, ma si sa che c'è..."    


Aice si trova nel Giardino dei Fiori Parlanti e ha appena incontrato la Regina...
"Alice non potè mai rendersi conto di come era incominciata quella faccenda: tutto quello che ricordava era che correvano per mano, e che la Regina andava così svelta che tutto quello che poteva fare era di tenere il passo con lei, eppure la Regina continuava a strillare , ma Alice sentiva che non poteva andare più svelta, benchè non avesse più neppure il fiato per dirlo.La parte più curiosa della faccenda era che gli alberi e tutte le altre cose attorno a loro non cambiavano mai posto, per quanto svelte andassero sembrava che non riuscissero mai ad oltrepassare nulla. “ mi domando se tutte queste cose si muovano con noi” si chiedeva imbarazzata la povera Alice... gridava la Regina...all'improvviso si fermarono...Alice si guardò intorno con grande sorpresa. < Diamine, mi sembra proprio che siamo state  per tutto il tempo sotto questo albero! E' proprio tutto come prima!> < Naturalmente- disse la Regina- e come dovrebbe essere?>...<...qui vedi, bisogna correre a più non posso, per restare nello stesso posto. Se vuoi andare da qualche altra parte, devi correre più svelta almeno il doppio!>" da “Attraverso lo specchio” di L. Carroll 

Questa settimana si chiude con una giovane donna uccisa da un uomo, la 37° vittima di femminicidio. La casa si trasforma nel luogo più insicuro per le donne. Questa settimana si apre con la festa del Primo Maggio, festa dei lavoratori e delle lavoratrici. Quale lavoro festeggeremo? Chi festeggerà? Questi due fatti tengono prigionieri i miei pensieri, in modi diversi, ma nello stesso mondo. Le emozioni che suscitano, fanno sì che i pensieri siano come gomitoli arruffati dagli artigli di un gatto dispettoso.

Questa settimana ho ripreso in mano per rileggerlo di nuovo  “Alice nel paese delle meraviglie e Attraverso lo specchio” e sono arrivata a questo punto, non correndo, ma lentamente, piano piano, come accade quando leggo la seconda volta un libro, cerco qualcosa, qualcosa che sia scritto per me, ed è una ricerca che ogni volta dà i suoi frutti, questa volta è questo pezzo, questa frase. 

 

Mi sembra che la Regina abbia detto una frase giusta per me, per provare a mettere un po' di ordine tra i fili dei miei pensieri, una frase che risuona solo per me? Mi pare di no. 

 

Quando è successo che abbiamo cominciato a correre a perdifiato per non andare da nessuna parte, per restare nello stesso posto e perchè tutto resti uguale? L'alternativa è correre almeno il doppio?Ma questa è una realtà illusoria, non esiste lo stesso posto, non esistono le stesse persone, e neppure gli stessi alberi, eppure noi corriamo velocemente, resistiamo alla fatica e se ce la facciamo, cerchiamo pure di correre il doppio. Mentre corriamo calpestiamo qualcosa o qualcuno? Ce ne accorgiamo? Mentre corriamo riusciamo a riflettere? Mentre corriamo di cosa e di chi ci prendiamo cura?

E che cosa accadrebbe se invece ci fermassimo, se rallentassimo? Quale mondo potremmo incontrare?

Cambiare passo, velocità, direzione magari ci permetterebbe di fare scoperte interessanti su quello che ci circonda, potremmo conoscere e ri-conoscere cose e persone, profumi e gusti, emozioni e sentimenti. Potremmo vedere con occhi nuovi le nostre scelte, le nostre priorità. Potremmo valorizzare l'incontro con le cose, il venirci incontro, piuttosto che lo scontro.Mi pare che il correre a perdifiato per non andare da nessuna parte, ci faccia perdere di vista il senso e il significato del viaggio che ognuno di noi sta facendo e non da solo.

Correre a perdifiato per restare nello stesso posto, per non cambiare niente, mi fa sentire spersa, crea spaesamento. Credo che ci sia bisogno di agio per costruire le coordinate della mappa delle nostre vite, per scoprire dove sono i tesori nascosti, per decidere quali sentieri attraversare, in quali acque navigare e in compagnia di chi... ogni tanto c'è bisogno di guardare la mappa della nostra vita e riconscere i luoghi da dove siamo partiti, sapere dove siamo arrivati e dove vogliamo andare. ...

 

per quanto svelte andassero sembrava che non riuscissero mai ad oltrepassare nulla...  

 

Buon Primo Maggio   

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