Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Si va a prendere il gelato?
Oggi mi trovo in difficoltà, perché ho la casa piena di amici e quindi concentrarsi su una partita già per noi abbastanza inutile non è facilissimo. Diciamo che l’importante è che non si faccia male nessuno in vista di mercoledì (e infatti molti titolari non giocano), il resto conta poco. Ma ecco che arriva Daniele, il figlio dodicenne dei miei amici Fabrizio e Rossella, che mi spiega (anche bene!) la differenza tra il complemento di specificazione e quello di denominazione. Abitano a Roccastrada, un posto bellissimo (anzi per noi mitico) nella Maremma interna, dove siamo stati benissimo tante volte. Sul computer la partita si vede stranamente bene e senza interruzioni, però le emozioni sono scarsine. Mi pare comunque che rispetto a Viareggio il Pisa sia più tosto e convinto, tanto che fino ai tre quarti di campo si vede anche qualcosa di interessante (niente tiri, però). Nel frattempo con gli amici si parla di una passeggiata fino alla gelateria, ma ci si traccheggia e quindi posso continuare a seguire (più o meno) la partita, nella quale per altro non accade quasi niente; il Monza non sembra nemmeno una squadra che si impegna alla morte per evitare i playout e tutto sommato mi aveva fatto un’impressione migliore a Pisa (dove si pareggiò all’ultimissimo minuto). Beh, per fortuna finisce il primo tempo.
Si ricomincia e c’è subito una bella parata di Sepe su punizione dal limite. Il Monza sembra più aggressivo. La partita sembra scaldarsi. Nel frattempo gli amici decidono finalmente di andare a prendere il gelato, per cui mi accingo a interrompere la visione del match. Ma ecco provvidenziale la telefonata dell’amica Ebe: viene a spiegare quali siano le erbe del giardino commestibili. Il gelato è rimandato. Nel frattempo torna Daniele che vorrebbe andare davvero alla gelateria. C’è molta confusione in casa, ma anche in campo, mi pare. Seguo in modo sempre più distratto. Arriva l’amico Fabrizio e propone di andare all’Agrifiera. A un certo punto Orsini urla “rigore” ma è solo punizione dal limite. Gli eventi si susseguono: su dormita colossale della difesa del Monza parte Obodo in contropiede e segna (ripeto: goal di Obodo!). Arriva l’amica Nadia da Pisa e domanda dove si va. Il Monza reagisce. Il gelato è vicino, ma non si parte. Poi ecco una gran parata di Sepe. L’amico Fabrizio rinuncerebbe al gelato per tornare subito nella sua Roccastrada. Siamo al ventiquattresimo. L’amica Ebe continua a raccogliere erbe in giardino. In casa c’è di nuovo animazione: la passeggiata si avvicina inesorabile. Il Monza attacca in modo poco convinto. C’è nervosismo in campo. Bizzotto gioca con un turbante. Intanto arrivano gli amici Martino e Ingrid: la confusione è al massimo. Da più parti si auspica la passeggiata al gelato. Ma si indugia. Il Monza in 10 sembra cotto. L’amica Rossella tace. C’è un palo clamoroso del Pisa. Il Monza si mangia di tutto. All’ultimo secondo ecco il goal di Perna! Basta, è finita. Si va a mangiare il gelato. Ci si sente mercoledì per lo Spezia.