Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Nel 1986 il pisano Fernando Vallerini pubblicò una sua opera: “I mostri di San Rossore” (Giardini editori) e che ritorna attuale oggi.
Ieri sulla spiaggia del Gombo, in san Rossore appunto, durante la grande opera di pulizia che l’Ente Parco e ASDOMAR hanno effettuato con grande spiegamento di uomini e cavalli, (vedi nella sezione Eventi in questo giornale), è apparso questo strano mostro che a qualcuno ha fatto venire in mente il Manzoni, la data famosa, la data attuale e i primi versi dell’ode:
“Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all'ultima
ora….”
Ad altri potrebbe invece essere aver fatto sognare un ritrovamento eccezionale dello scheletro di un iguanodonte, un triceratopo o un preistorico carapace dell’antenata della tartaruga, comunque qualcosa di strano e mostruoso.
Agli studiosi presenti al momento e a coloro che si professano esperti della spiaggia, l’ultima parola, ma, comunque vada, sempre “ei fu è”