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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
FINALMENTE DOMENICA!
di Ovidio Della Croce
Canzone del maggio

6/5/2012 - 13:31

“Anche se il nostro maggio / ha fatto a meno del vostro coraggio / se la paura di guardare / vi ha fatto chinare il mento / se il fuoco ha risparmiato / le vostre Millecento / anche se voi vi credete assolti / siete lo stesso coinvolti…”. Te la ricordi la Canzone del maggio? Era dei miei tempi, quarant’anni fa. La cantavo quando facevo il liceo. Cantavo anche Bocca di Rosa, Il gorilla… Perché ridi? Pensi al giudice del Gorilla? Per me sono versi amari... Le amo tutte le sue canzoni, De André è un mio mito. Il primo atto quando ero consigliere comunale fu di proporre l’intitolazione della vecchia cava di San Giuliano proprio a De André. Ti dico una cosa: dopo l’approvazione, un consigliere mi guardò con commiserazione e mi fece: De André… muovendo la mano in alto e in basso col pollice pigiato fra le altre dita... Non so bene perché quella mozione, approvata nel 2004, non abbia ancora avuto applicazione. Strano no?
 
La Canzone del maggio fa parte di Storia di un impiegato, il più sovversivo dei dischi di Fabrizio De André. Eravamo tutti sovversivi è il titolo del dvd allegato alla nuova edizione de Il sovversivo. Vita e morte dell’anarchico Serantini, libro caldo e preciso di Corrado Stajano. Uscì poco dopo la morte di Serantini, il 7 maggio 1972.
 
Da allora sono successe tantissime cose, in Italia e nel mondo. Ma nelle carceri si muore ancora e i poveri sono sempre più poveri. La Canzone del maggio di De André risuona in Piazza Martiri della Libertà (Santa Caterina) alla fine del concerto di Daniele Sepe. È mezzanotte passata, ce ne torniamo a casa passando tra i gazebo e gli stand delle associazioni che hanno dato vita alla festa dell’economia solidale e il direttore della Biblioteca Franco Serantini saluta e ringrazia i partecipanti. Un migliaio, a occhio e croce.
 
Nel pomeriggio, in Piazza San Silvestro che molti chiamano Piazza Franco Serantini, avevo assistito a una partecipata tavola rotonda dal titolo "Omicidi di stato, abusi di potere e repressione in Italia: i casi Serantini, Giuliani, Mastrogiovanni", con l’avvocato Ezio Menzione e Heidi Giuliani. Un centinaio di persone, più o meno.
 
Vorrei cercare di riassumerti quello che ha detto Ezio Menzione. "Alla morte di Franco Serantini cospirarono tutti i poteri dello Stato: la polizia, il carcere, i medici, la magistratura", ha detto. La polizia, che il 5 maggio del ‘72 lo colpì a morte sul Lungarno Gambacorti di Pisa, tra la via Toselli e la via Mazzini. Lo sai dov’è? Vicina a dei gioielli d’arte come la Chiesa della Spina. Il carcere, altra istituzione che non si sa se abbia fornito un surplus di botte. Lo sai quante persone sono morte in carcere in queste diciassette settimane del 2012? Settantadue, di cui ventidue suicidi. Puoi fare il conto: quante in una settimana? Quante ogni giorno? Lo dice il dossier “Morire di carcere”. Non sono numeri. E sai chi sono? Sono gli ultimi… quelli cantati da De André. I cittadini, quando sono affidati allo Stato, dovrebbero essere massimamente garantiti. Ma questo non è un pensiero particolarmente originale. La medicina, il medico, che non ha diagnosticato la gravissima situazione di Franco. Perché mi guardi così? La Magistratura: in quelle 48 ore passate nel carcere di Don Bosco Franco è stato interrogato da un giudice che non ebbe la sensazione della gravità del male. Avrà preso la solita manganellata, pensò il giudice. Declinato il nome, ascoltata la contestazione delle accuse, Serantini buttò giù la testa…
 
In quarant’anni è cambiato qualcosa? Non molto. Eri piccola, ma Genova te la ricordi: Bolzaneto, la Diaz… Perché l’Italia di destra di centro e di centrosinistra non ha mai introdotto il reato di tortura? Le hai viste le foto di Stefano Cucchi? Orribili… Quando si è in mano allo stato, in carcere, si muore ancora. Meno in piazza, perché ci sono meno manifestazioni, no tav a parte.
 
Per me ieri è stato un onore essere tra quelle mille e cento persone. Comunque domani vado in Lungarno Gambacorti. Sì proprio lì… Vieni anche tu? A che ora?
 

Fonte: Foto La Nazione, 7 maggio 1973
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11/5/2012 - 16:29

AUTORE:
odc

A sinistra, un giovane con jeans a maglioncino scollato a V, i capelli scuri e lunghi, con una mano fuori della fotografia, la faccia sorpresa, la posizione impaziente, il corpo esile, il viso con un filo di nostalgia e gli occhi un po’ persi… Un posto irrecuperabile che vive solo dentro di sé (ma di questo se ne accorse solo molti anni dopo).

8/5/2012 - 15:27

AUTORE:
Ultimo

........ al prof. Ovidio Della Croce, che ha saputo coniugare i sogni e i fatti di quel tempo ed ha utilizzato come colonna sonora la chitarra del grande Fabrizio ( uno dei più grandi poeti del secolo passato ). Le canzoni di Fabrizio erano il sottofondo dei nostri sogni di adolescenti. ....... Il giorno della morte di Serantini non c'ero e non lo conoscevo personalmente ....... non conoscevo nemmeno i suoi precedenti vissuti. Ma era uno di noi ....... con i nostri stessi sogni per una società più giusta. Aveva certamente le nostre stesse illusioni ....... forse erano utopie. Ma nemmeno la morte fa morire i sogni ....... che continueranno a vivere nelle menti di altri. ..... Maggio è tornato come tutti gli anni ....... ma quel Maggio e i mesi e gli anni successivi sono indimenticabili per chi li ha vissuti. ....... Ultimo.

7/5/2012 - 20:13

AUTORE:
Nativo Baldinaca

...perchè di maggio pe' mangià le fragole e pe' le ciliege, ma se ve' e rubba le zizzole pe' porta vvia le piantine fiorite e poi doppo le noci pe' mangià le zizzole o giuggiole; le susine di maggio le pe' mangià ma lienno agreti t'alleghisce e denti 'n'aveppaura!
Le pesche maturino anco di Maggio ma un'ènno bone a nimmo; s'han d'acqua citola, velle bone èn di Lullio/Ogosto e di Settembre maturin quelle sarvatie: picininine ma bone.

Gioà a cuccarelli si pole tutto ll'anno; diversamente pere gelati che a nostri tempi finivin coll'estate e riprincipiavano cor r cardo e..le Novene lierin noiose, liera mellio 'nda a rincore la Donatella che rincoreva le prime lucciole che poverine ortre fa' e sordi sotto rbicchiri facevino maturà anco rgrano.

7/5/2012 - 18:54

AUTORE:
LUIGI

DA BAMBINO LE SERE DI MAGGIO SONO SEMPRE STATE BELLE,CALDE,E PIENE DI SVAGO PER NOI RAGAZZI.
SI ANDAVA A RUBARE LE SUSINE ,LE CILIGE,LE PESCHE ,LE ZIZZOLE ECC.ECC,.POI C'ERANO LE NOVENE NELLE CHIESE,IL RIMPIATTINO,E POI
STAVANO PER ARRIVARE I GELATI,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,

QUESTO IO MI RICORDO,DEL MAGGIO-
INVECE OGGI LE CRONACHE SONO QUELLE CHE SONO " BRUTTE "
BE ,ANDIAMO AVANTI.
MI RICORDO DI SERRANTINI,IO ERO LI
IN QUEI PERIODI.
CIAO GIGI

6/5/2012 - 20:39

AUTORE:
Ilaria

Lunedì 7 maggio, alle 17, presso la sala convegni del centro espositivo SMS sul viale delle Piagge, incontro "Dalla memoria alla storia - Franco Serantini 1972-2012"con Michele Battini, Michele Oliveri, Adriano Prosperi, Franco Bertolucci e l'ass.alla cultura del Comune di Pisa Silvia Panichi. Lunedì pomeriggio, quarantanni dopo.