Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Ciao
Bisogna proprio essere tifosi doc per andare sotto minaccia di temporale a gustarsi un Pisa-Sorrento senza grandi attrattive. Eppure tutto sommato la partita non è stata neanche noiosa: quattro goal, tante occasioni, i bambini delle squadre giovanili pisane che (almeno loro) facevano il tifo, Perna che fa il quindicesimo goal, un buon Sorrento che merita i playoff. Certo, all’inizio del secondo tempo, sul 2 a 1 per il Pisa, in tanti abbiamo scommesso su quando il Sorrento avrebbe pareggiato (l’ha fatto all’ultimo minuto di recupero!), perché l’aria era un po’ quella, ma pazienza. Personalmente alla fine mi sono intristito a pensare che molto probabilmente era l’ultima volta che vedevo con la maglia del Pisa Raimondi e Genevier, per me due grandi e gloriose bandiere (senza contare il Carpa, che però non era neppure in panca). Sì, capisco che si debba pensare al futuro e che non si debbano avere nostalgie, ma non me ne frega niente, alle mie nostalgie ci tengo e anche molto.
E ora comincia il solito balletto di ansie e speranze (e/o –ma speriamo di no- delusioni) per capire che Pisa sarà l’anno prossimo: si passerà tutta l’estate a cercare di intuire se il campionato che verrà sarà come questo o meglio (peggio si spera di no). Mi vedo già a luglio su una spiaggia del Sinis a ricevere messaggini di qualche amico che mi annuncia l’acquisto di uno sconosciuto attaccante di cui si dice un gran bene, oppure ad aspettare con impazienza l’amico che ti raggiunge in vacanza portando dal continente un numero del “Tirreno” che parla della situazione societaria del Pisa. Personalmente non capisco niente delle vicende societarie, ma proprio niente: ad esempio non ho ancora capito perché Camilli se n’è andato: prima pareva che lui volesse cacciare Battini, poi è venuto fuori che era Battini che cacciava lui. Mah! E Bulgarella? E i famosi imprenditori pisani? Esistono? Purtroppo mi sa che, anche se è bello pensare che “il Pisa siamo noi”, in fondo è più probabile che il Pisa siano loro. In fondo il calcio è (quasi) tutto qui: trovare uno che cacci i soldi e che compri quelli giusti, questo è quel che basta ai tifosi; e allora Battini i soldi ce li ha? E quanti? Non ce li ha? Ce li ha ma non li spende? Me lo spieghi chi sa. Si vedrà e speriamo bene.
E ora mi corre l’obbligo di ringraziare e salutare. Prima di tutto ringrazio Ovidio e “La Voce del Serchio” per lo spazio concessomi: personalmente a buttar giù queste righe mi sono divertito molto (ma ovviamente ho anche sofferto quando ho dovuto raccontare la bellezza di quattro sconfitte di seguito!), ma si sa che ci son cose che divertono chi le scrive ma non chi le legge. Ringrazio anche l’egregio collega astronomo (non astrologo!) Antonio Ballini, che per primo mi ha dato l’idea di mandargli dei resoconti sulle partite del Pisa. Poi ringrazio di cuore tutti i gentili commentatori, dagli appassionati tifosi Cervetto, Stefano e CH52 (che commentava dalla lontana Svizzera!) al più distaccato e ironico Salmantino, a tutti gli altri. Infine un saluto va allo storico gruppetto di tifosi che si ritrovano in gradinata a soffrire per il Pisa (siamo in cinque e ci chiamiamo quasi tutti Alessandro, a parte un Francesco e un Paolo) e agli amici Carlo, Patrizia, Sara e Sandro, con cui ho condiviso gli intervalli delle partite parlando del Pisa e di musica. Spero che ci rivedremo tutti a settembre sul solito gradone.
Buon resto di primavera e buona estate a tutti.