Andrea Pieroni: “IL CAOS E’ SERVITO”
COMUNICATO STAMPA
“IL CAOS E’ SERVITO”
“Il caos è servito. Quello che sta per accadere in Sardegna con l’abolizione di quattro Province darà la percezione agli italiani che non è questa la strada per una vera riforma istituzionale che sappia produrre risparmi ed una pubblica amministrazione più efficiente”.
Lo afferma Andrea Pieroni, presidente della Provincia di Pisa e presidente per la Toscana dell’Unione delle Province d’Italia.
“I cittadini ci chiedono di riformare le istituzioni e ammodernare le amministrazioni centrali e periferiche dello Stato – sottolinea Pieroni – In questo quadro non serve abolire le Province, ma ridurle e accorparle insieme all’istituzione delle Città metropolitane, al taglio degli enti strumentali delle Regioni e alla riorganizzazione degli uffici periferici dello Stato, con un risparmio di 5 miliardi di euro. Questa è la risposta che dobbiamo dare al Paese. Governo e Parlamento dovrebbero temere quanto sta per accadere in Sardegna, dove la mancanza di un serio processo di riforma, in conseguenza del referendum regionale che ha decretato l’abolizione di quattro Province, porrà seri problemi sui contratti con le imprese private e sul completamento degli investimenti e dei progetti, per non parlare dell’assenza di una normativa che stabilisca quale ente, per quali competenze e con quali risorse, sia chiamato a succedere alle Province in materia di beni patrimoniali e personale”.
E ancora: “L’anti-politica non è un vento che può spazzare leggi e regole poiché nel turbine, in assenza di una riforma normativa complessiva, entreranno migliaia di lavoratori delle Province che non hanno certezze sulla propria collocazione. Serve una riforma complessiva ed organica che chiami in causa tutti i livelli istituzionali: dal Parlamento ai Comuni.
“In una fase difficile come quella che stiamo vivendo dal punto di vista economico – aggiunge il presidente di UPI Toscana – devono inoltre allarmare le conseguenze sui contratti con le imprese titolari di appalti: chi sarà il debitore di un’opera appalta da una Provincia abolita? Manutenzioni delle strade e trasporto pubblico per esempio, potranno essere garantiti se non definiamo dal punto di vista normativo il passaggio di competenze e funzioni? Non è più rimandabile da parte del Governo e del Parlamento un’assunzione di responsabilità: nel decreto «salva-Italia», si elimina la rappresentanza democratica diretta delle Province, si trasferiscono le funzioni, ma non c’è traccia di quale ente subentrerà, poiché rimanda a leggi successive tale decisione, e ancor peggio non è dato sapere quali sarà il criterio per il trasferimento del personale, del patrimonio e dei contratti .
Stiamo parlando di passaggi cruciali: senza una revisione del sistema tributario e finanziario, Comuni e Regioni non potranno svolgere le funzioni trasferite”.