Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Venerdì 18 maggio alle 21:15 a Migliarino, interventi di Remo Ceserani, Roberto Evangelisti e Giancarlo Lunardi
L'appuntamento è fissato per venerdì 18 maggio al Teatro del Popolo di Migliarino. Nello stesso posto dove un anno fa Antonio Tabucchi disse il suo “Elogio della Letteratura”. La registrazione di quella serata è stata realizzata da alfea cinematografica ed è visibile su FAREtv:
http://www.faretv.net/home/trasmissioni/antonio-tabucchi-a-pisa
L’idea di fare un elogio alla letteratura fu di Tabucchi stesso che partecipò a una riunione della neonata Associazione La Voce del Serchio e ce lo propose. Per me Tabucchi era di carta, era i suoi libri. Lo conobbi di persona in quelle occasionali riunioni e rimasi subito colpito dalla sua curiosità e disponibilità. Terribile per me, illuso di una nascente simpatia umana con Antonio (come lo chiamano gli amici che lo conoscono da una vita) scoprire che quest’anno è stato l’ultimo di Tabucchi tra noi mortali.
L’idea di organizzare insieme al Circolo fotografico Le dune una serata “Tabucchi e la fotografia” con Remo Ceserani, che ringraziamo per aver accettato il nostro invito, l’abbiamo avuta l’estate scorsa. Non facciamoci ingannare da “quella sua arietta un po’ svagata” (come scrisse Tabucchi), Ceserani è un illustre professore, uno dei più importanti in circolazione che si intendano di Letterature comparate. È stato professore nelle più prestigiose università italiane e internazionali (Milano, Berkeley, Scuola Normale e Università di Pisa, Genova, Bologna, Zurigo e Stanford in California). Ha pubblicato libri importanti (Il materiale e l’immaginario, Treni di carta, Raccontare il postmoderno e tanti altri), ha curato il Dizionario dei termini letterari e un’antologia con Umberto Eco dedicata alla Nebbia. E poi era amico di Antonio Tabucchi, che gli aveva dedicato un trattatello sulla saudade nel tentativo dissennato di definire a un amico una parola indefinibile. Il colloquio con Remo Ceserani sarà anche l’occasione per un ricordo di Tabucchi.
Nel giugno scorso è uscito un libro di Remo Ceserani, L’occhio della medusa. Fotografia e letteratura, Bollati Boringhieri, 2011, ed è dedicato alle corrispondenze tra immagine e parola. Un libro che riordina una molteplicità di studi e “fornisce un esempio di che cosa significhi occuparsi sul serio di letteratura comparata” (il manifesto,17 settembre 2011). Dice in un’intervista il professor Ceserani (La Repubblica, 24 agosto 2011):
“A me interessava soprattutto il rapporto della fotografia con il testo, con il linguaggio e con le metafore”.
Nel suo libro Ceserani scrive (p. 267):
“Molti hanno posto l’accento sui cambiamenti avvenuti, proprio in epoca postmoderna, nella stessa tecnica fotografica, con l’introduzione della riproduzione digitale, della comunicazione elettronica, degli schermi virtuali. Sono tutti fatti veri e importanti e forse… si dovrebbero introdurre distinzioni non solo sui cambiamenti tecnici nei procedimenti fotografici, ma anche sui modi diversi in cui si è consumata, percepita e interpretata la fotografia nella vita delle nostre società”.
Nei cinque capitoli dello studio di Ceserani, l’ultimo ha un lungo e notevole paragrafo intitolato La fotografia come rebus da decifrare: Antonio Tabucchi, che è al centro del nostro incontro di venerdì sera. “Chi si è, quanti si è, quanti si può essere pur essendo uno?”, disse di recente Tabucchi a un incontro sulla traduzione greca di Notturno indiano. Le pagine di Tabucchi sono dense di immagini, di fotografie che “lavorano dentro la narrazione”, come ha scritto Thea Rimini, curatrice del libro di Antonio Tabucchi Racconti con figure.
Scrive ancora Ceserani (p. 275):
“Il tema della fotografia è presente in molti racconti e romanzi di Tabucchi e con particolare insistenza in racconti come Lettera da Casablanca, I pomeriggi del sabato, Stanze, Il fiume, Forbidden games, A cosa serve un’arpa senza corda, Il filo dell’orizzonte e Sostiene Pereira”.
Fotografie che mettono in contatto con l’altro mondo, come Pereira quando dialoga col ritratto di sua moglie:
“Ti porto con me, gli disse, è meglio che tu venga con me. Lo mise a testa in su, perché respirasse bene”.
Tabucchi è uno scrittore capace di guardare a testa in su, oltre la cornice in cui ci troviamo e con la stessa forza di guardare dentro il rettangolo che imprigiona una fotografia. “E intanto la vita gonfia, impaziente, vuole andare al di là di quel rettangolo” (Il fiume, in Si sta facendo sempre più tardi).
Dunque, un omaggio a Tabucchi e una serata di discussione sull’uso della foto nella sua produzione letteraria introdotta dalla proiezione di alcune fotografie a lui care. Grazie di nuovo al professor Ceserani. Grazie all’esperto di fotografia Roberto Evangelisti e al Sindaco Giancarlo Lunardi per i loro interventi. Grazie anche all’Amministrazione Comunale di Vecchiano che ha concesso il patrocinio a questa iniziativa inserita nel Maggio Migliarinese. Grazie al Circolo Arci che ci ospita.