Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Verso il 1940, Pierre-Jules Boulanger, convocò l'allora direttore dell'ufficio Maurice Brogly della Citroen e disse le seguenti parole:
« Faccia studiare dai suoi servizi una vettura che possa trasportare due contadini in zoccoli e 50 kg di patate, o un barilotto di vino, a una velocità massima di 60 km/h e con un consumo di 3 litri per 100 km. Le sospensioni dovranno permettere l'attraversamento di un campo arato con un paniere di uova senza romperle, e la vettura dovrà essere adatta alla guida di una conduttrice principiante e offrire un confort indiscutibile. »
Nacque così nel 1948 il mito delle deux cheveaux che si consolidò negli anni con incredibili successi di vendite e di performances, come il giro del mondo in 13 mesi percorrendo 100.000 km., o la prima auto a raggiungere la punta della Terra del Fuoco in Sud America o la cima di una montagna di 5420 metri in Bolivia.
Simbolo di una generazione di giovani, è stata ultimamente usata da Elisa in un suo tour-viaggio che si è avvicinato al nostro paese sabato 12 maggio.
Dopo aver goduto della festicciola offertole dalla scombinata cricca di “Quelli di... Aspettando il dì di festa” di Migliarino, poi ospitata nell’affittacamere “I Girasoli” di Via dei pini, ieri ha visitato i dintorni con la sua troupe e stamani di buon ora, dopo un bagno ristoratore, ringraziando e dicendoci che:
“Qui la vita vale il doppio, beati voi! Al prossimo anno allora, perché solo qui si può aggiustare quello che oggigiorno negli altri paesi è... broken, broken”,
se ne è ripartita con 4 cavalli al posto dei 2 con i quali era arrivata.